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Si tratta solo del titolo del ricorso che il nostro eroe ha presentato alla Corte europea dei diritti dell'uomo per, stando alla sua opinione e a quella dei suoi legali, la palese persecuzione giudiziaria che sta vivendo da, diciamo, quando ha iniziato a considerarsi al di sopra delle legge. Non ai livelli di Charles Bronson ne Il giustiziere della notte, ma grosso modo uguale.Adesso: non ho nulla di grosso da commentare se non quello che prosatori ben più imparruccati di me hanno già detto, ma vorrei solo soffermarmi un momento sul paradosso continuo che vivono gli Stati di cosiddetto diritto, com'è anche (sulla carta, at least) il nostro.Perché Silvio, ricorrendo alla CEDU, ci mette di fronte alla constatazione che non hanno diritto di ricorso solamente i migranti poveri arrivati affamati, quasi annegati, sulle coste di Lampedusa e poi trasferiti in qualche CIE-lager per poi essere rispediti che so? in Eritrea magari, dove il loro presidente non-democraticamente eletto e amico e compagnone dello stesso governo tricolore che un tempo si avvalse dei servigi di Silvio, li obbliga a vivere in uno stato di guerra perenne, ma anche persone come lui. Persone che - richiamandoci alla geniale trovata del pedante Moretti ne Il caimano - si sono slogate la mandibola a forza di limonare col denaro (sterco del demonio) che ogni giorno gli entrava in tasca.(E già questo, personalmente - lasciatemi delirare un po' - lo trovo un crimine per sé stesso: l'avere troppi soldi come offesa al concetto stesso di umanità. Ma poi ne riparliamo quando avrò dormito e mangiato e pensato un po' di più.)
Stato di diritto un par di palle.E' ormai chiaro che 'sta bella storia della crisi finanziaria mondiale funziona ottimamente per completare il già ben avviato processo di sostituzione dell'uguaglianza per legge con la disuguaglianza per legge.Perché lo Stato non ti vuole: esso esclude, mai include.E ora, che non c'è più fra le palle tutta quella banda sgangherata e litigiosa della cosiddetta Sinistra a mettere i bastoni fra le ruote del turbo-capitale che trivella terre e anime e fa buchi come crateri nella società occidentale (perché se ci mettiamo a considerare pure tutto quello che ha combinato in contesti extra-occidentali, facciamo prima a buttarci dalla finestra, quindi - please - non oggi) e ora sta progressivamente avviandosi alla più mera offesa al pubblico arbitrio che possiate considerare. Oggi te lo fanno in faccia.Ti dicono che viviamo in una società di eguali, che lo Stato tutela e vuol tutelare, mentre nel frattempo smantella lo smantellabile e ammanetta, proibisce, criminalizza, uccide, emargina.Diciamo addio al welfare: il passato è finito, da oggi solo homo homini lupus: la guerra dei poveri contro i poveri, ché i ricchi son ricchi e perciò che se la fanno a fare la guerra.Poveri noi, nati dal lato sbagliato della staccionata. A quest'ora, fossimo stati figli di petrolieri, industriali d'assalto e mega-imprenditori galattici, non staremmo certo a farci le seghe sul mondo di merda che ci viola ora dopo ora, giorno dopo giorno e che ha pure la bella faccia tosta di colarci in testa la sua intoccabilità.Pensate a uno come Erri De Luca e alla campagna mediatica messa sù per criminalizzarlo, che è un esempio lampante di come si sia arrivati a livelli che non hanno nulla da invidiare all'oramai glorificato Ventennio nero.Si creano un nemico interno e gli danno addosso tutti insieme fino a che non gli finisce il durone alla patta.Per dire, a me nemmeno piaccioni i libri di De Luca, ma è per nulla rilevante: considerate che il parlamentare Pdl che ha proposto il boicottaggio dei suoi libri invece ha dichiarato di esserne un appassionato lettore.Il genocidio culturale è sotto i nostri occhi, come facciamo a non accorgercene?
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