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SIMPLE MINDS; del nostro tempo migliore

Creato il 03 febbraio 2013 da Diamonddog
Dei Simple Minds da Once Upon a Time in poi non so che farmene, sono un buon gruppo pop ma privo di attrattiva per il sottoscritto.
Dei Simple Minds dei primi due album, peraltro godibili ma ancora molto acerbi e dallo stile indeciso, idem.
Ma dei Simple Minds "di mezzo" credo sinceramente di non poter fare molto a meno.
Soprattutto del loro apice artistico (non commerciale) che è rappresentato dal doppio "Sons and fascination/Sister Feelings call".
Prodotto dal grande Steve Hillage, un doppio album anomalo che in Italia (ohibò) uscì diviso in due e che contiene la versione più originale della band, quella che poggia le radici nel post punk ma che guarda alla mitteleuropa gonfiando di romanticismo le gelide sventagliate di synth di Michael Mc Neill. Una band in cui la sezione ritmica era determinante, il basso sinuoso e avvolgente di Derek Forbes (uno dei migliori dell'epoca) che rendeva meno marziali i ritmi incessanti della batteria di McGee. Se poi a questi aggiungiamo la voce intensa di Jim Kerr e le architetture intelligenti e mai banali della chitarra di Charlie Burchill chiudiamo un cerchio che forse nemmeno U2 all'epoca erano in grado di contrastare.
Le canzoni? Come snocciolare perle....The American, Love Song, In Trance as mission, Theme for Great Cities (uno dei più grandi strumentali mai incisi da chicchessia), la cupissima e cadenzatissima League of Nations, Sweat in bullet......roba da mandare alla storia.
SIMPLE MINDS; del nostro tempo migliore
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