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Siracusa: il 2015 si apre tra polemiche ed un quasi sicuro rimpasto in giunta

Creato il 04 gennaio 2015 da Giornalesiracusa

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News Siracusa: avvicendamenti all’interno della Giunta Garozzo. Secondo indiscrezioni infatti sarebbero pronti a fare il loro ingresso in giunta l’imprenditrice, Teresa Gasbarro, prima dei non eletti nella lista del “Megafono” e l’avvocato amministrativista Pierpaolo Coppa, (ex Forza Italia, adesso PD) che si presume prenderanno il posto di Silvana Gambuzza e Maria Grazia Cavarra.

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Tuttavia ciò che sta facendo particolarmente discutere in questi giorni è la presa di posizione del  gruppo consiliare il Megafono nei confronti dell’assessore alle Attività produttive, Agricoltura e pesca, Politiche sportive, Maria Grazia Cavarra. Il gruppo consiliare del Megafono infatti, con una nota sottoscritta dai consiglieri comunali Casella, Burti e Romeo, prendendo le distanze dall’assessore Cavarra, ha chiesto al sindaco la sua rimozione, motivando la  richiesta con la mancanza totale di confronto tra l’assessore e il gruppo di riferimento.

Pronta la replica dell’assessore Cavarra: “la nota dei consiglieri mi sorprende nel merito e nel metodo. Risale infatti a pochi giorni fa un incontro con gli stessi in cui ci si confrontava sulla loro proposta di revoca del mio incarico e ci si dava appuntamento a dopo le festività natalizie per meglio approfondire la questione incontrando la base. Gli stessi, confermando la validità del mio lavoro amministrativo, suggerivano una sostituzione solo per motivi di “turnazione”, scegliendo tempi e persone, cosa che invece, ripeto, si era rinviata ad un incontro/confronto con la base. Mi stupisce che, anticipando tale giorno senza ulteriori interlocuzione, abbiano deciso di comunicare attraverso la stampa. Da 17 mesi lavoriamo con tutta la giunta per la città ed ho sempre coinvolto i consiglieri nelle scelte e nelle iniziative anche con riunioni tematiche svoltesi in sede con la base. Non esiste alcuna proposta da loro avanzata alla quale  io non abbia dato seguito, ho lavorato sempre e solo per il bene comune. Credo che la mia permanenza in giunta sia delegata all’incontro concordato con la base,  e con il sindaco che, se riterrà ancora valido e utile il mio apporto in giunta, confermerà il mio mandato o diversamente lo revocherà. Credo che un assessore debba essere giudicato dai cittadini, non sono certo attaccata alla poltrona

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ma è evidente come i rimpasti e gli avvicendamenti non garantiscano una sana continuità amministrativa e siano più adatti a soddisfare le esigenze dei consiglieri che quella della comunità. Un nuovo modo di fare politica dovrebbe anche consentire ad un assessore di chiudere le attività in itinere e consegnare alla città i risultati concreti del suo lavoro, non interrompendolo bruscamente e favorendo una transizione ‘dei saperi’ più umana e politicamente consapevole”.

A questo punto non resta che attendere gli sviluppi di questa vicenda che apre questo 2015 tra le polemiche. Centinaia i cittadini che si stanno stringendo all’assessore Cavarra, riconoscendole attestati di stima per quanto fatto in questi 17 mesi di amministrazione Garozzo. Certamente l’assessore, si è distinta per essere spesso presente e promotrice in prima persona di numerose attività sportive che hanno coinvolto con entusiasmo cittadini giovani e meno giovani.

Da sottolineare il ruolo e l’impegno dell’assessore Cavarra per il “Campo Scuola Pippo Di Natale”, ereditato dalle precedenti amministrazioni in condizioni ai limiti dell’agibilità. Bisognerà anche attendere e capire quali sono le intenzioni dell’amministrazione comunale nei confronti dello sport, delle attività sportive ma sopratutto della funzione sociale e aggregativa che esso rappresenta, partendo dalla piena fruibilità degli impianti, come la Cittadella dello Sport, che forse la politica vede come luogo di secondo piano e non nevralgico per la vita cittadina, spesso affidando ai privati spazi ed impianti che negli ultimi decenni non sono riusciti minimamente a valorizzare o a sfruttare come sarebbe stato opportuno per una città che manca di sfoghi e opportunità e rischia di implodere su se stessa o di essere sempre più terra d’emigrazione e di ricordi gloriosi.


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