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Sistema di valori: idee a confronto

Creato il 25 giugno 2013 da Postpopuli @PostPopuli

di Simone Provenzano

Ognuno di noi ha il proprio sistema di valori e credenze.

Una sorta di bussola morale che ci guida nel momento in cui operiamo qualsiasi scelta. Sarebbe veramente molto complicato in questa sede prendere in esame il modo in cui si forma questa speciale griglia interpretativa attraverso il quale filtriamo il mondo. Molto più utile porre l’attenzione sul fatto che ognuno ha la propria. Sembrerebbe assolutamente scontato dire una cosa del genere se non fosse che all’atto pratico, nel concreto confrontarsi con l’Altro, ce ne dimentichiamo quasi sempre.

sistema di valori 283x170 SISTEMA DI VALORI: IDEE A CONFRONTO

Karl Popper – da guardian.co.uk

È pur vero che esistono principi e valori, largamente condivisi, che appartengono alla stragrande maggioranza delle persone di qualsiasi etnia, colore o cultura. Esempi possono essere l’idea che i bambini non possano essere oggetti sessuali o che uccidere non è una cosa bella. Coloro che non posseggono queste direttrici morali li catapultiamo nelle sociopatie e nella psicopatologia. Insomma, se ti piace torturare le persone non stai proprio bene…

Tolte queste grandi aberrazioni, questi scostamenti dalla morale che per lo più è condivisa, rimane un oceano di convinzioni che, ognuno di noi, lungo l’arco della propria vita matura. Movimenti interni d’opinione, convinzioni e valori: è come se dentro alla nostra testa ci fosse un ufficio che si occupa di marchiare qualsiasi cosa della nostra vita con i timbri “giusto” o “sbagliato“. Cosicché durante l’arco della nostra esistenza ci formiamo un enciclopedia di cosa è bene e cosa è male. Tutto questo processo avviene sulla base delle nostre esperienze, sia cognitive che relative a “realtà” esperite, vissute nel mondo.

E cosi finiamo per identificarci con questa enciclopedia del bene e del male che noi stessi abbiamo creato e che, ancora noi stessi, abbiamo deciso essere universale.

Eccoci al problema. Di universale non c’è proprio una mazza!

È tutto decisamente soggettivo.

Ci ritroveremo così in discussioni estenuanti, in cui  io mi arrabbio perché il mio amico congolese mangia i cani, la mia amica vegetariana mi insulta perché mi piace grigliare i polli, e un altro amico vegano insulterà la vegetariana perché osa mangiare formaggio!

Quindi il primo problema insorge nel momento in cui ci crediamo depositari della verità ultima e assoluta.  Questo non ci conduce solamente ad essere orbi nei confronti di un cambiamento che potrebbe esserci vantaggioso (ad esempio io potrei decidere di mangiare meno carne e male non mi farebbe e al contempo la mia amica vegetariana potrebbe scoprire il piacere di assumere proteine con un sapore decisamente interessante) ma anche nel non rispettare le idee e le convinzioni altrui.

Secondo problema fondamentale: il fatto che qualcuno metta in dubbio il tuo sistema di valori, le tue idee, la tua fede piuttosto che la squadra per cui fai il tifo, non significa che metta in discussione te come persona. Questo meccanismo ha scatenato mille guerre e un miliardo di battaglie. Avere idee diverse non significa che qualcuno ha ragione o torto ma che la si pensa diversamente. Non sono idiota perché tifo la fiorentina e tu non sei idiota perché tifi la Juventus. Tizio non è un mentecatto perché la mattina si alza è recita il rosario mentre caio durante il giorno si inginocchia a pregare in direzione della Mecca.

Ognuno può credere in ciò che vuole. Nel confronto con l’Altro ci arricchiamo!

Se pensiamo di aver sempre ragione a priori non è un buon segno.

Voi non siete ciò in cui credete.

Noi non siamo una casa finita e già arredata, noi siamo un cantiere aperto.

Quelli tra noi che non espongono volentieri le loro idee al rischio della confutazione non prendono parte al gioco della scienza.

Ricredersi, parafrasando il vecchio Popper (sopra citato) che parlava di scienza, è l’unico modo di sapere che siamo sulla strada giusta.

Che il dubbio vi accompagni e vi permetta di rispettare voi stessi e chiunque Altro.

Vi lascio, come di consueto, con le parole di qualcuno che ha fatto grandi cose. Oggi tocca al sopracitato Popper, ispiratore di questo post.

Noi non conosciamo, congetturiamo soltanto.

E ancora, una di quelle frasi che adoro e che cerco di portare sempre con me:

La credenza non è mai razionale: razionale è il sospendere la credenza.

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