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Slot machine, gestori pronti a ricevere un inopportuno tesoretto

Creato il 05 giugno 2012 da Oblioilblog @oblioilblog

Slot machine, gestori pronti a ricevere un inopportuno tesoretto

Ci sono periodi storici e momenti particolari in cui ogni singolo euro diventa un bene indispensabile per lo Stato. Se lo si spreca, se lo si regala, se non lo si destina correttamente occorrono manovre e contro-manovre per recuperarlo.

L’Italia è in uno di questi periodi storici e in uno di quei momenti particolari. C’è bisogno di soldi, in tanti settori e in alcune emergenze. Per questo il tesoretto che presto le concessionarie delle slot machine riceverenno è assolutamente fuori luogo.

Pochi giorni fa l’Assotrattenimento, associazione che rappresenta le imprese nel settore delle slot machine, ha comunicato entusiasta:

I gestori delle slot machine avranno un rimborso di 133 milioni di euro.

Parzialmente vero. Nel decreto anti-crisi del novembre 2008 promulgato dal governo Berlusconi è incluso un meccanismo che fa sì che l’aliquota delle tasse sugli introiti delle slot diminuisca quando sale la raccolta. E quindi i concessionari vanno rimborsati per quanto hanno pagato in più. L’aliquota passa dal 12,6 al 12,15% e, secondo i tecnici dell’Azienda Autonoma dei Monopoli di Stato (la famosa AAMS), ai gestori spettano circa 62 milioni. Nel 2011 le macchine hanno ingurgitato 29,7 miliardi di euro, 8,3 miliardi in più rispetto al 2008. Il più lucroso giro d’affari in Italia. 

Ma ai concessionari spetta una fetta ancora maggiore di denaro pubblico. La colpa è di un decreto del 2005, modificato nel 2008, sempre dall’esecutivo di centrodestra. Se le slot sono collegate correttamente e trasmettono i dati al cervellone della Sogei che monitora i flussi delle giocate, ricevono un premio dello 0,5% della raccolta annuale. Per il 2011, si parla di 223 milioni di euro.

I due tesoretti saranno divisi pro quota: 24,3% alla BPlus, 15% a Lottomatica, 9,6 alla Hbg, 12,8 alal Gamenet, 9,6 alla Cogetech, 7,1 alla Snai, 5,3 alla Gmatica e 2,6 alla Codere.

Al di là della scaltrezza di dare un premio per qualcosa che è obbligatorio e la cui violazione dovrebbe costare il ritiro della licenza, la situazione è paradossale perché gran parte dei gestori sono da 5 anni impelagati in una causa che ha portato la Corte dei Conti a condannarli proprio per la mancata trasmissione dei dati alla rete Sogei.

La Procura, che mette in questione l’operato del biennio 2004-2006, ha ottenuto una multa di 845 milioni alla BPlus, 255 alla Cogetech, 245 a Sila, 230 a Gament, 210 a Snai, 200 a HBG, 150 a Gmatica, 120 a Cirsa, 115 a Codere e 100 a Lottomatica. La sentenza è stata impugnata e la sua efficacia è dunque sospesa.

Lo Stato si troverà a rimborsare dunque dei soggetti con cui è in causa e che in primo grado sono già stati condannati. Monti proverà una transazione, ma non è detto che vada in porto.

Al di là di tutto, per delle imprese che guadagnano oltre 20 miliardi di euro l’anno, 300 milioni di euro sono davvero poca roba. Le slot machine si mangiano già abbastanza soldi dalla popolazione, non c’è bisogno dei contributi statali. Il tesoretto servirebbe eccome, anzi sarebbe fondamentale, altrove.

 

Fonte: Il Fatto Quotidiano


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