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Alvin non è un documentarista, ma un sottomarino. Ha ben 46 anni di servizio alle spalle, ed è considerato uno dei più utili strumenti scientifici nella storia dello studio dei nostri oceani. Tra le altre cose, Alvin è anche noto per aver scoperto una bomba H perduta in mare, e per aver girato le prime immagini del Titanic.
Ma 46 anni non sono pochi, soprattutto per una macchina che scende oltre i 4.000 metri di profondità. E' per questo che Alvin sta per essere ritirato temporaneamente dal servizio per effettuare manutenzione e renderlo ancora più performante.
Se l'attuale limite di profondità di Alvin è di 4.500 metri, dopo le modifiche (del costo totale di 40 milioni di dollari) sarà in grado di immergersi a 6.500 metri sotto il livello del mare, rendendo accessibile circa il 98% dei fondali oceanici (contro il 68% attuale).
Se consideriamo che circa l'80% delle regioni del nostro pianeta che contengono vita si trovano a profondità superiori ai 1000 metri, è facile capire come una versione migliorata di Alvin possa aprirci un mondo che nemmeno sospettiamo.
La discesa a 6.500 metri appare ancora più emozionante se si provano a paragonare le prestazioni di Alvin con quelle di sottomarini militari e batiscafi.
Per i primi, il record sembra appartenere al sottomarino sovietico K-278 Komsomolets, che scese a oltre 1.000 metri di profondità; ma una profondità media per un sottomarino si attesta a qualche centinaio di metri.
Per i batiscafi, invece, il discorso è diverso: nel 1960, il batiscafo Trieste raggiunse una profondità di 10.902 metri nella celebre fossa delle Marianne, record che rimane imbattuto ancora oggi. Ma il batiscafo praticamente non si mosse, rimanendo sul fondo per 20 minuti dopo una discesa di circa 5 ore. Alvin risulta essere più maneggevole e duraturo nei primi sei chilometri di profondità rispetto al Trieste.
Alvin non sarà di certo il primo sottomarino di ricerca in grado di scendere a quelle profondità: prima di lui ci sono stati il Nautile, lo Shinkai e il Mir. Ma è di certo il più noto e il più utilizzato in ambiente scientifico.
Alvin (DSV-2) è un sottomarino del peso di 16 tonnellate di proprietà della Marina americana, e che opera per la Woods Hole Oceanographic Institution. Dal 1965, anno della sua entrata in servizio, Alvin ha ospitato 1.400 persone in oltre 4.000 immersioni, ed è stato citato in circa 2.000 studi scientifici.
Il sottomarino, del peso di 16 tonnellate, consente a 3 persone (un pilota e due scienziati) di immergersi per oltre nove ore a 4.500 metri di profondità. In alcuni punti del sottomarino, lo scafo arriva ad essere spesso fino a 5 centimetri.
Ma con le modifiche in arrivo, Alvin sarà migliorato notevolmente. Verrà integrata una nuova sfera di titanio, di circa 16 centimetri di diametro più grande rispetto a quella attuale, che costituirà la nuova cabina di pilotaggio. La nuova sfera avrà 5 punti d'osservazione (invece degli esistenti 3), e tre di essi saranno più ampi di quelli attuali.
Verranno inoltre aggiunte nuove luci e telecamere, una nuova console di comandi, una migliore interfaccia scientifica e una nuova schiuma di galleggiamento.
"Le persone non realizzano che, per molte ragioni, è più difficile portare delle persone sul fondo dell'oceano che nello spazio" spiega Susan Humprhis della Woods Hole Oceanographic Institution. "Quando si va nello spazio, si va da un' atmosfera di pressione a zero; quando si va sul fondo dell'oceano, si va da una a 650 atmosfere. Alvin è il nostro space shuttle".
Alvin sarà quindi predisposto per consentire alla scienza di effettuare nuove ed affascinanti scoperte, specialmente nei pressi di sorgenti idrotermali. "Questi posti sono straordinari" dice Bramley Murton, del National Oceanographic Center. "Si hanno avvistamenti che si fatica ad immaginare: rocce coperte da batteri che emettono luce viola, verde e blu, e animali molto strani. E' un mondo differente".
Ocean science giant Alvin set for upgrade
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