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Spengo la tv, zittisco la crisi: almeno a Natale!

Creato il 19 dicembre 2011 da Investiresemplice

Si, hai letto bene. Spengo la TV, zittisco la crisi! 8O

Come? Ho pensato di rimandare l’uscita dei prossimi due articoli a dopo le feste.

Anzi ti anticipo di non farti scappare il prossimo articolo del 2 di Gennaio, che ho già preparato, con tutte le mosse giuste per costruire tua la pensione privata, se sei un dipendente, con enormi risparmi di tasse e di contributi INPS… 

8)

Sarà il terzo dei 4 articoli, facenti parte del mini corso sulla pensione. Se ti sei perso l’ultimo, della scorsa settimana, clicca qui.

Tuttavia sento proprio la necessità di sospendere le nostre, seppur importanti e inevitabili, chiacchierate sull’economia che mai come in questo momento ci stanno tanto a cuore. Quello che sto per dire è forse a rischio di retorica e di buonismo, ma lo scrivo lo stesso.

Proprio perché dalla mattina alla sera, la crisi è sulla bocca di tutti, e ancor di più è e sarà sopra i nostri portafogli, credo che per 10 giorni almeno, ci spetti l’unica cosa su cui non si debbano pagare tributi e dazi: i nostri affetti, la nostra intimità e la nostra capacità di “ascolto”. Io sento di averne bisogno.

Anzi, forse come ho sentito tante volte raccontare dai più anziani, è proprio nei loro ricordi d’infanzia dei tempi della guerra, nei momenti di “crisi” che assapori nelle loro parole, l’importanza dell’amicizia, degli affetti più sinceri, dei progetti e delle speranze per un presente, futuro, sereno. Che una volta c’erano, a detta loro, molto più di oggi. Forse è vero, o forse mah…

Ecco per un attimo spegnamo la tv, abbassiamo il volume delle “cassandre” e delle sciagure più angoscianti legate al nuovo anno che, non per irrealismo, so saprà essere molto impegnativo e ricco di sfide, per tutti noi. Chi più, e chi meno.

Ma è Natale, è una tradizione che, affrancandoci dalla logica da mulino bianco,

Spengo la tv, zittisco la crisi: almeno a Natale!
porta comunque con se della magia e un’atomosfera che induce a fare progetti, a ricaricare le pile, a ritrovare lo slancio e la voglia di fare. La voglia di rinnovarsi.

Per l’occasione quindi, proprio perché sono un “sentimentale”, scomodo un capolavoro di F. Capra datato (1946) , ma di una poesia che non può non “arrivare”: La vita è una cosa meravigliosa.

Il film di cosa parla? A Bedford Fall c’è il brav’uomo George Bailey, onesto e sfortunato, che vuol togliersi la vita. Gli appare, nelle vesti di un simpatico vecchietto, il suo angelo custode e gli mostra come sarebbe stato il mondo se non fosse mai nato. È il film di Natale per eccellenza, uno dei capolavori del cinema sentimentale di tutti i tempi. L’americano R. Sklar scrisse che ha 2 registi: Frank Capra e Dio, realizzatore di miracoli nel film, ma anche autore di un film dentro il film. James Stewart dà il meglio in un personaggio che passa dall’ottimismo al pessimismo più nero come la commedia passa dal comico all’incubo, dal documentario alla favola.

Voglio “regalarti”, anche se non l’hai mai visto, il pezzo finale del film. Penso che anche se conoscessi già la fine, prima di vedere il film, quando ne avrai l’occasione, non perderai comunque la meraviglia che questo capolavoro porta con se.

Ti faccio i miei migliori auguri e ti do l’arrivederci, al 2 di Gennaio, pieno di energia e di idee nuove!

Buon Natale

Renato


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