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Spesso e' meglio...ma va bene anche a volte

Da Mammapiky @mammapiky

SPESSO E' MEGLIO...MA VA BENE ANCHE A VOLTENon c'è niente da fare, noi mamme a volte ce la cantiamo e ce la suoniamo, SPESSO senza motivo e a sproposito.
Quello che facciamo noi non lo sa fare nessuno, per lo meno con la precisione e l'organizzazione che ci caratterizza. Noi sappiamo cosa è meglio per i nostri figli, cosa è opportuno che mangino, com’è meglio vestirli, quando e quanto devono dormire, quando e quanto invece stare svegli. Le attività, gli amici, gli stati d'animo e i capricci. Ci riteniamo interscambiabili con i papà solo per certi versi, di sicuro non quelli più importanti. Questo è quello che crediamo, complice anche la forte autostima che nutriamo nel nostro ruolo primario di genitrice e ovviamente, SPESSO, sbagliamo.
I papà di oggi, infatti, sono molto consapevoli del loro ruolo e dell'importanza che questo ha in una famiglia "moderna". Inseguono noi mamme e SPESSO ci superano, sono al passo con i tempi e riescono molto bene nell'educazione dei figli. Rilassati e consapevoli, di sicuro meno ansiosi, assistono alla nascita, preparano biberon, cambiano pannolini, vanno dal pediatra e ne ho visto per fino uno occuparsi dell'inserimento al nido. La mamma SPESSO, presa dal suo ruolo, li ostacola, interviene, polemizza e corregge, tarpando le ali a quello che è un loro naturale istinto.    A questo pensavo domenica, annoiata sul divano, mentre leggevo un vecchio articolo su un settimanale a tema. Inevitabile è stato l’esame di coscienza e un profondo mea culpa. I   Il Principe è un papà fantastico, Cestino lo adora, se c'è lui io scompaio, e SPESSO sa perfettamente cosa è bene per suo figlio e come fare per realizzarlo. Forte di queste considerazioni e consapevole che la mattina seguente, causa evento eccezionale e inevitabile, sarebbe stato lui a svegliarlo e accompagnarlo all'asilo, mi sono costretta a non lasciare indicazioni e dritte. Non ho preparato i vestiti da mettere, non ho dichiarato l'ora del risveglio, né cosa fare per colazione. Mi son semplicemente detta, che pur trattandosi, di compiti che normalmente faccio io, il Principe nelle sue varianti di padre, li avrebbe di sicuro, assolti egregiamente e che comunque si sarebbe trattato semplicemente di svegliare un bambino di tre anni, vestirlo, prepararlo, fargli fare colazione, e portarlo all’asilo in tempi ragionevoli. Quattro cose alla fine, ma oggi rileggendo questa lista, mi sembra incredibilmente lunga.
Un sms veloce alle otto di mattina, per accertarmi che Cestino fosse sveglio, mi dice che mi sto sbagliando...ancora dorme e sembra non ci sia verso di tirarlo giù dal letto: il Principe su certi aspetti ha dei modi troppo gentili e di certo non sa che suo figlio gli somiglia molto e senza fanfare non si alzerà mai!
Passano pochi minuti, non resisto e telefono, sta facendo colazione ma i rumori di sottofondo e la voce del Principe non molto rassicurante, mi fanno sentire odore di bruciato. Paranoica e ansiosa, lascio passare un quarto d'ora e richiamo.
"Non mi telefonare ogni dieci minuti che già siamo in ritardo". L'ora limite per portare Cestino all'asilo è oramai vicina, e mi pento di non aver lasciato qualche dritta, anche generica, avrebbe potuto sicuramente far comodo. Passo un quarto d'ora a fissare lo schermo e finalmente lui squilla.
"Portato? Tutto ok?"
"Si tutto ok, non ha mangiato molto in realtà ma ok" … che tradotto nella lingua madre, significa "non ha toccato cibo a parte ovini e caramelle!!!".

Al rientro a casa, mi accoglie una versione reale del Guernica di Picasso: un divano che ha combattuto più di una battaglia, sul tappeto morti e feriti e sul tavolo le prove di quel "non ha mangiato molto". Tazza colma di latte, marmellata sparsa su fette biscottate e pavimento, bicchiere di plastica pieno di cereali al cioccolato, un biscotto morsicato, pentolone di latte ancora sul fuoco (per fortuna spento) e un barattolo di caramelle che sembrerebbe essere stato aperto e, per la fretta, richiuso malamente. Improvvisamento avverto un senso di paura a girare per il resto della casa ed in mezzo a quel ciclone, che è la nostra cucina, la mente vola a quel vecchio articolo di giornale, alle mie riflessioni e all’esame di coscienza.   Penso che le domeniche di noia, SPESSO generano potenti deliri ma più che altro che gli SPESSO, che caratterizzano questo post, possano essere tranquillamente sostituiti con A VOLTE, ma alla fine, va bene lo stesso.


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