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Spoiler Alert – Recensione

Da Videogiochi @ZGiochi
Recensione del 26/07/2014

Cover Spoiler Alert

Mobile - PC TESTATO SU
PC

Genere: ,

Sviluppatore: Megafuzz

Produttore: tinyBuild

Distributore: Digitale

Lingua: Inglese

Giocatori: 1

Data di uscita: 30/06/2014

VISITA LA SCHEDA DI Spoiler Alert

Pro-1Idea di base intrigante e simpatica... Contro-1... Ma rimane giusto questo: un'idea

Pro-2Comparto grafico dalla giusta "superficialità" Contro-2Sistema di controllo frustrante e poco reattivo

Contro-3Longevità e rigiocabilità praticamente non pervenute

Ogni novità, capace di portare anche solo una minima ventata di freschezza nell’ormai stagnante mondo videoludico è sempre ben accetta, soprattutto da quando ci troviamo fortemente plagiati da eterne saghe trite e ritrite le quali purtroppo procedono per semplice forza d’inerzia o per il nome o, ancora, per la filosofia del “speriamo che il prossimo sia migliore”. Non vogliamo scatenare le ire degli estremisti, quindi tranquilli, nulla di personale. Ad ogni modo, questa introduzione serve per spiegare il nostro stato d’animo – diviso tra speranza e curiosità – quando ci siam trovati per le mani la particolare creatura di un minuscolo (di solo due persone) team indipendente danese – Megafuzz – che, dalle premesse, prometteva bene.

spoiler-alert-evidenza

IL CURIOSO CASO DI… UN PEPERONCINO

Spoiler Alert inizia dalla fine. Ebbene sì, Megafuzz ci presenta un inusuale platform game che procede a ritroso nel tempo. Lo scopo del gioco quindi è di arrivare all’inizio, scoprire come tutto è cominciato e le motivazioni che hanno portato a quello scontato finale che tutti si staranno già immaginando. Ah già, non v’è pericolo di spoiler, quindi il finale ve lo possiamo svelare subito. L’impavido peperoncino salverà una – bruttina – principessa da una specie di mostro rosa tristissimo ma sicuramente un po’ più bello di lei. Il rosso eroe di Spoiler Alert si muoverà quindi in modalità “rewind”, non più da sinistra a destra, bensì da destra a sinistra, ma questo costituisce solamente l’origine dei vostri problemi. Possiamo dire che ciò costituisce la base nonché l’unica idea interessante di Spoiler Alert, purtroppo. Il nostro piccante alter ego correrà sì all’indietro ma, dato che state ripercorrendo le vicende passate, dovrete fargli compiere nel modo più preciso possibile le medesime azioni che ha compiuto durante la sua avventura. Ciò significa saltare sui nemici non più per metterli ko, bensì per fargli riprendere conoscenza, oppure lasciare le monete in precedenza raccolte o, ancora, lasciare per strada (nel posto che vi verrà indicato da un piccolo ghost dell’oggetto) i potenziamenti temporanei guadagnati dall’eroe. Se non si rispetta quanto già “vissuto”, lo scotto da pagare sarà chiaramente il paradosso temporale. Ogni movimento non eseguito correttamente, o con il giusto tempismo, conduce inevitabilmente alla ripetizione dello stage; è proprio da qui che possiamo partire ad elencare le carenze e le imperfezioni che purtroppo affliggono un titolo rimasto intrigante solo sulla carta.

L’idea di base, coniugata con la filosofia dei platform old school, è sì interessante, semplice e molto pregevole, peccato che nella realtà dei fatti essa si dimostri estremamente limitata dal punto di vista della varietà e del gameplay. Spieghiamo meglio. Il nostro peperoncino si muove in automatico, senza alcuna soluzione di continuità. Non è possibile infatti fermarlo, pensare ad una qualsiasi strategia, ad eventuali mosse maggiormente adatte di altre, prendere il tempo necessario per eseguire correttamente un salto oppure usare un determinato potenziamento. Al giocatore non rimane altro da fare che cercare di premere un singolo tasto (o il touch screen per i dispositivi mobile) al momento giusto. Niente di più, niente di meno. Questo però il più delle volte si dimostra abbastanza monotono e frustrante, dato che il personaggio possiede un tempo di risposta degno di un anziano ultra centenario a causa del ritardo con cui il comando viene elaborato, in totale contrasto con la filosofia di gioco che al contrario richiede istinto e prontezza di riflessi. La varietà del gameplay poi latita. Se il primo mondo di gioco costituisce ancora una sorta di “novità”, una volta sbloccati gli altri due ci si accorge che essi non offrono più di quanto già visto e provato. Tranquilli comunque, Spoiler Alert è talmente breve che non avrete tempo di annoiarvi. I 100 livelli durano ognuno solo una manciata di secondi e in poco più di un’ora (retry compresi) il gioco si conclude, o meglio, inizia. Ad arricchire l’offerta non v’è poi molto altro. Un editor di livelli molto semplice che porta presto alla noia e una runner mode che poco (anzi nulla) aggiunge all’esperienza di gioco.

L’estrema semplicità e ripetitività del gameplay permea anche il comparto grafico e sonoro, forse fatto volutamente dall’esiguo team di sviluppo. Dal punto di vista qualitativo dunque non ci troviamo certo di fronte ad un capolavoro di inestimabile valore, ma nel complesso la semplice grafica che sembra disegnata a mano, dalla fattura imperfetta, come quando eravamo piccoli e dalla nostra fantasia nascevano creazioni dai personaggi ed avventure incredibili, risulta divertente, spensierata e molto colorata. Stesso discorso deve esser fatto per la soundtrack stile retrò, con un martellante ritmo chiptune che in qualche minuto arriva ad insinuarsi nella vostra mente e non vuole più saperne di uscire. Nel complesso però rimane tutto improntato sulla spensierata superficialità senza grandi acuti, ma con molte ripetizioni.

Spoiler Alert – Recensione IN CONCLUSIONE
Spoiler Alert, al di là dell'interessante ed intrigante idea di base sotto la scocca offre, purtroppo, davvero poco. La longevità latita, con i cento livelli completabili in poco più di un'ora di gioco, mentre tutto il resto non fa altro che lasciarsi trasportare dall'onda della superficialità imperante. Più di questo però v'è da imputare agli sviluppatori un ripetitivo gameplay dalla scarsa fattura. Addirittura, l'unico semplice comando da impartire all'eroe-peperoncino non è mai reattivo e poco si coniuga con la formula dell'endless run, rendendo tutto abbastanza frustrante. Peccato. ZVOTO 5
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