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Stagione record per il Volo dell'Angelo

Creato il 25 ottobre 2012 da Giovannipaoloferrari
Stagione record per il Volo dell'Angelo Nella stagione appena terminata hanno volato 10.941 persone. Nonostante la crisi economica che ha fatto registrare, un po’ ovunque, una evidente riduzione dei flussi turistici e dei giorni di vacanze, il Volo dell'Angelo ha mantenuto numeri elevati, dall’avvio (il 29 aprile) alla chiusura di domenica 30 settembre, confermandosi uno dei maggiori attrattori turistici italiani. Durante gli 85 giorni di apertura, sono stati staccati 10.690 ticket (il costo del biglietto di 35 euro nei feriali e 40 euro nei festivi) e 251 gratuità (frutto del sistema di prenotazione on line che prevede per i gruppi un biglietto omaggio ogni 6 persone paganti). Per un numero medio giornaliero di 129 voli. «Siamo orgogliosi di questo nuovo risultato - sottolinea Nicola Valluzzi, amministratore unico della Società Consortile Volo dell’Angelo. A 6 anni dalla sua inaugurazione, il Volo dell’Angelo si riconferma un must dell’estate italiana e, nonostante la crisi generale del settore, continua ad attirare migliaia di persone tra le Dolomiti Lucane, nei paesi promotori di Castelmezzano e Pietrapertosa. Il primato spetta al Lazio, con provenienze soprattutto da Roma e dalla sua provincia, che ha affiancato sul podio più alto la Puglia, da sempre regione leader. Segue la Campania, la Lombardia, la Calabria e il Veneto. Inoltre, quest’anno il fenomeno ha assunto una dimensione intercontinentale, con oltre 230 “entusiasti angeli” arrivati direttamente dagli Stati Uniti. Si sono registrate soprattutto presenze dalla California e dall’Arizona. Il tutto, ovviamente, determina un grande movimento, perché ormai è un dato consolidato, per ogni avventuroso, ci sono almeno due o tre accompagnatori, tra amici e parenti». La stagione 2012 ha confermato il salto di qualità per l’economia del territorio. Le attività ricettive sono aumentate, con la creazione di nuovi bed and breakfast sia a Castelmezzano che a Pietrapertosa. Pieno anche per gli agriturismi e i ristoranti della zona. «Certo - conclude l’amministratore – la gente sta attenta a spendere i proprio soldi e quindi non solo circoscrive i giorni di permanenza e si ferma una sola notte, ma nei ristoranti non fa quasi mai un pasto completo. Si risparmia ma non si rinuncia all’emozione di soddisfare il sogno più antico dell’uomo (da Il Prometeo).

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