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Star wars: il risveglio della forza

Creato il 26 dicembre 2015 da Kelvin
STAR WARS: IL RISVEGLIO DELLA FORZA(Star Wars: The Force Awakens)
di J.J. Abrams (Usa, 2015)
con Daisy Ridley, John Boyega, Adam Driver, Oscar Isaac, Harrison Ford, Carrie Fisher, Mark Hamill, Andy Serkis, Domnhall Gleeson
durata: 136 minuti

Sono passati quasi quarant'anni da quel fatidico 1977, quando la Forza s'impossessò di noi. Il sottoscritto all'epoca di anni ne aveva cinque, e quello che allora si chiamava Guerre Stellari (all'italiana) fu il primo film che vidi in vita mia: ero al mare, con i miei genitori, in uno degli ultimi drive-in ancora rimasti, e da quel momento la mia vita non è stata più la stessa... diciamo che se ho iniziato ad amare il cinema e adesso ho perfino la presunzione di scriverne, la responsabilità è proprio di quell'adorabile geniaccio di George Lucas, che non solo cambiò radicalmente la storia del cinema di fantascienza, ma seppe anche creare una specie di "patto di fedeltà" con lo spettatore gettando le basi di un cinema seriale che avrebbe fatto la fortuna di tutta l'industria hollywoodiana...
Oggi le cose sono ovviamente cambiate: i drive-in non esistono più, George Lucas si gode la meritata pensione e le saghe di fantascienza sono all'ordine del giorno, gonfie di quegli effetti speciali che una volta ci lasciavano a bocca aperta e adesso, invece, si sono perfino inflazionati, incapaci ormai di stupire una generazione di ragazzi e adolescenti che ha davvero già visto tutto e non si stupisce più di nulla. Ricordiamocelo questo quando parliamo del nuovo Star Wars: quarant'anni fa non avevamo idea di cosa fossero i computer, internet, i videogiochi, il  3D e il Dolby Surround... eravamo ingenui, spaesati di fronte alla magia del grande schermo, pronti ad assorbire tutto ciò che ci veniva propinato, mentre oggi, purtroppo, abbiamo irrimediabilmente perso la capacità di meravigliarci, di tirare fuori il nostro lato fanciullesco.
STAR WARS: IL RISVEGLIO DELLA FORZAPer questo motivo, suppongo, ai ragazzi di oggi il nuovo Star Wars non potrà in nessun modo scatenare quelle emozioni che furono mie (nostre) quarant'anni fa: se qualcuno si aspetta questo farà bene a stare lontano dalla sala cinematografica perchè ne resterà per forza deluso. Ecco perchè la Disney (che ne ha rilevato la produzione e i diritti) ha affidato le redini del nuovo capitolo a uno come J.J. Abrams, regista e sceneggiatore specializzato nel "rianimare" grandi serie del passato (lo aveva già fatto per Mission: Impossible e Star Trek) oltre che, dettaglio non trascurabile. fan dichiarato di Guerre Stellari fin dalla prima ora. Il compito di Abrams era improbo, oltretutto perchè anche gravato da una zavorra non indifferente: i film di Guerre Stellari, ormai a loro modo"storici", sono un po' come quegli edifici di alto valore storico e artistico soggetti a vincoli di paesaggio... non puoi, cioè, nè stravolgerli nè rifarli ex novo, perchè la struttura portante deve rimanere la stessa e quindi lo "spazio di manovra" è piuttosto limitato. Tradotto: i film di Star Wars sono come quelli di 007: o li accetti per come sono, e devono essere sempre in un certo modo, oppure li abbandoni. Non ci sono mezze misure.
STAR WARS: IL RISVEGLIO DELLA FORZAScommessa vinta? In parte. Intendiamoci, i "vecchi" fan come me questi film li amano a prescindere, e certamente il fatto di rincontrare sullo schermo gli "eroi" di un tempo, seppur invecchiati e appesantiti (esattamente come noi) non può non provocare scompensi emotivi: quando, dopo quasi tre quarti d'ora di film, vediamo Harrison Ford (insieme a Chewbacca) varcare la porta del Millennium Falcon ed esclamare fiero "Chewbe, siamo a casa!", è davvero impossibile non trattenere qualche lacrimuccia (in sala è scattato perfino l'applauso...), stesse sensazioni che scatena la scena dell'incontro tra lo stesso Ford (nei panni di Han Solo) e la principessa Leia (bentornata, Carrie Fisher!), proprio come due ex amanti che si ritrovano faccia a faccia dopo averne passate davvero tante... per non parlare poi dell'ovazione del pubblico alla comparsa, nell'ultimo fotogramma (spoilero, ma chissenefrega) del redivivo Mark Hamill, ossia il "vero" Luke Skywalker, introvabile per tutto il film. Applausi a scena aperta.
STAR WARS: IL RISVEGLIO DELLA FORZAIl settimo capitolo di Star Wars è formalmente un sequel: la storia, in teoria, dovrebbe svolgersi circa trent'anni dopo la fine de Il Ritorno dello Jedi. Diciamo in teoria, perchè in realtà la sceneggiatura (scritta dallo stesso Abrams insieme a Lawrence Kasdan) è piuttosto tirata per i capelli e piena di incongruenze anche piuttosto marchiane... di fatto, invece, Il Risveglio della Forza non è altro che un furbo reboot dell'originale del 1977: la storia è infatti più o meno la stessa e i colpi di scena sono ridotti al lumicino, nell'evidente intento di accontentare con questo nuovo film i fan vecchi e nuovi, senza stravolgere le cose e preparare il terreno per una nuova trilogia (non è certo un caso che il titolo originale non riporta la dicitura "Episodio VII"...) Il problema è che, al netto dell'effetto-nostalgia e il carisma della "vecchia guardia", i nuovi personaggi appaiono abbastanza inconsistenti e incapaci di caricarsi il film sulle spalle, oltre a risultare poco credibili: la bellissima Rei (Daisy Ridley) scopre di essere sensibile alla Forza ma non sa chi siano gli Jedi (possibile? eppure trent'anni prima avevano salvato il mondo!). Analogamente, lo "stormtrooper pentito" Finn (John Boyega)  impiega pochi attimi per imparare l'uso della spada laser, tanto da tener testa in duello al perfido (si fa per dire) Kylo Ren, il cui volto, quello di Adam Driver, non ce ne vogliano i fan, non possiede nemmeno un'oncia del carisma di Darth Vader...
STAR WARS: IL RISVEGLIO DELLA FORZASarebbe tuttavia ingeneroso liquidare Il Risveglio della Forza come uno dei tanti remake che si fanno a Hollywood... la pellicola, depurata dei "difettucci" di cui sopra, riesce a coinvolgere ed in parte anche a entusiasmare, esaltandosi agli occhi dello spettatore anche attraverso una splendida fotografia e un incredibile lavoro sulle locations, molte ricreate in computer-graphics, che diventano un'autentica gioia per gli occhi: nelle due ore e in quarto di durata (che non si sentono affatto, ed è un gran merito) si passa dal deserto sabbioso alla foresta verde, dai fondali acquatici alle sterminate montagne nevose, per arrivare all'affascinante epilogo in puro stile Il Signore degli Anelli (altra saga leggendaria, di cui Star Wars è evidentemente debitore) in un tripudio di colori che tentano in tutti i modi di risvegliare in chi guarda quella "meraviglia" ormai sopita di cui discorrevamo prima.
Restano però, alla fine, una certa sensazione di incompiutezza e legittimi interrogativi sul futuro: se per questo capitolo, come detto, J.J. Abrams ha furbescamente attinto a piene mani dal passato, sarà invece interessante vedere come si svilupperanno i film successivi, che non godranno più dell'effetto-nostalgia e che, giocoforza, dovranno rivolgersi principalmente a quel pubblico di giovani e giovanissimi che qui, a mio parere, non hanno trovato pane per i loro denti...
Non ci resta che aspettare.

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