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“stipendi d’oro”

Creato il 23 settembre 2012 da Gaia

Ho cercato senza successo una fonte ufficiale online, quindi dovremo accontentarci di questo articolo del Messaggero Veneto, incompleto ma fondamentale. Si tratta di una lista di manager pubblici nella nostra regione, con relativi stipendi. Dico incompleta perché non sono tutti; mancano, per esempio, il direttore di Turismo Fvg, che guadagna un lordo annuale di 160,000 euro (non faccio il suo nome per motivi particolari, se non che è stato recentemente nostro ospite in radio e durante le ricerche mi sono informata sul suo conto), o un qualsiasi dirigente di un parco naturale (idem). In realtà mi vengono in mente moltissimi enti pubblici assenti da questo elenco.
Comunque, vediamolo. Si tratta di stipendi relativi al 2010.
I primi posti sono occupati in buona parte dai dirigenti di Finest: Fulvio Beltrame, amministratore delegato, 298,000 euro (c’è scritto milioni, ma si tratta sicuramente di un errore, dato che nessuno corregge più le bozze); Michele Degrassi, vicepresidente, 125,000 euro; Alessandra Camposampiero, vicepresidente, 81mila euro.
Cos’è questa Finest, che io non avevo mai sentito nominare? “La finanziaria degli imprenditori del Nord Est”: leggete sul loro sito. Ancora finanza: i grandi soldi sono lì. Finest è partecipata al 73% da Friulia, un’altra finanziaria, il cui presidente prende 90,000 euro l’anno più (sembrerebbe) 500 euro a seduta; 26,000 euro il suo vice, che quindi sicuramente ha un altro lavoro, come suggerisce anche il suo curriculum, e 150,000 euro il direttore generale.

Tornando a Finest, notate che i Degrassi e Beltrame di cui sopra sono stati sostituiti, il secondo perché non era voluto dalle banche. Non sapendone nulla, chiedo solo: non era competente? E allora perché ha preso uno stipendio simile? Lo era? E allora perché le banche decidono chi viene pagato con i soldi pubblici?
Andando avanticon gli stipendi dei manager pubblici, non li elenco tutti, solo alcuni: “Antonio Calenda, sovrintendente del Teatro Verdi di Trieste, che ha dichiarato oltre 286 mila euro… Piero Cappelletti, direttore generale del Cro di Aviano, ha avuto un imponibile di oltre 183 mila euro, mentre quello di Paolo De Paoli, direttore scientifico dello stesso Centro, è ammontato a oltre 162 mila… poi c’è Sergio Maniacco, commercialista (sindaco in diverse società che dichiara la proprietà di un immobile a Palmanova e la titolarità di azioni di diverse aziende con sede a Udine, Palmanova e Milano), con un reddito di 190 mila euro. L’ultimo blocco di manager pubblici segnalati comprende Iginio Marson, presidente dell’Istituto di Oceanografia e Geofisica di Sgonigo, con quasi 177 mila euro, Pierluigi Medeot, segretario generale della Cciaa di Gorizia, con 137 mila, Mauro Melato, direttore generale del Burlo Garofolo, con oltre 222 mila euro, Giancarlo Michellone (consigliere della Illy Caffè), presidente di Area (Istituto di ricerca di Trieste), che ha dichiarato 180 mila euro, Stefano Patriarca, segretario generale della Cciaa di Trieste, con 108 mila 552 euro”… eccetera eccetera. Più tutti quelli non elencati.
Presidenti, direttori generali, direttori scientifici, segretari… ogni ente ha un folto vertice, magari occupato da persone che fanno più lavori contemporaneamente.
E se, paragonati agli oltre seicentomila all’anno di Manganelli e compari, questi stipendi vi sembrano miseri, facciamo due conti. Usando queste tabelle Irpef, ho calcolato che uno stipendio lordo di duecentomila euro dovrebbe corrispondere a un netto di diecimila euro al mese (non sono una commercialista, correggetemi se sbaglio). Ora pensate a quanti soldi spendete al mese voi per vivere. Io circa duecento euro.
Va bene, uno può avere figli, può voler mettere via qualcosina, ma: diecimila euro al mese??? Senza contare che presumibilmente queste persone hanno comunque guadagnato bene finora, e che queste liste parlano di reddito, non di proprietà. Pensate: potrebbero comprarsi quasi una casa all’anno, senza l’aiuto dell’eventuale coniuge e senza mutuo. Voi quanto ci avete messo a comprare la vostra?

Io ribadisco quello che continuo a dire: nessuna di queste persone lavora così tanto più di un’altra da meritare stipendi così astronomici, dato che le ore di una giornata sono ventiquattro per tutti e inoltre come ho già detto capita che i dirigenti abbiano più lavori contemporaneamente; nemmeno la competenza e la responsabilità possono giustificare divari così abissali, dato che sono moltissimi i lavori che richiedono competenze e responsabilità, direi la maggior parte, e non sono tutti retribuiti lautamente, anzi, inoltre le nomine sono spesso politiche, e anche quando non lo fossero la responsabilità è già ricompensata da maggiori gratificazioni, altrimenti significherebbe che queste persone scelgono il lavoro solo ed esclusivamente per lo stipendio, e questo ci può insospettire riguardo alla qualità della loro azione. Infine, un’utilità sociale che giustifichi simili redditi è tutta da dimostrare, come è da dimostrare che sia dieci volte superiore a quella di un pompiere, di uno spazzino o di un becchino (lavori che può fare chiunque? Io non ho tanta voglia di lavorare di notte, sapendo che può farmi venire un cancro).
Un’altra cosa non va assolutamente dimenticata: in una società come la nostra, e in realtà in quasi tutte, il reddito non è solo personale, ma anche familiare. I figli e i congiunti di queste persone quasi certamente godranno di privilegi economici e di status conseguenti a quelli dei genitori. Se siete disposti a credere, e io non lo sono, che siano giustificati redditi altissimi a seconda del merito individuale, chiedetevi se è altrettanto giusto che i benefici di questo reddito vadano anche ai figli, che nella nostra società con pochissime eccezioni ricevono buona parte del reddito dei genitori. Queste persone, come anche mogli, mariti e amanti, potranno studiare comodamente e dove vogliono, essere mantenuti finché non trovano un altro lavoro, vivere nel lusso e consumare più risorse degli altri. È giusto?


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