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Stupro day e romanzo criminale

Da Blindsight
STUPRO DAY E ROMANZO CRIMINALE In questa grottesca giornata contro la violenza sulle donne, quella che chiamo "stupro day", mi va di parlare di tante donne a cui nessuno pensa mai in questa nazione: le madri e le suore, di conseguenza a tutte le altre vittime di abusi, che sono i giovanissimi, in troppi colpiti da pedofilia e violenza domestica.
Anche le suore di clausura ora hanno un blog, pare per ora senza giudizi negativi da parte dei "capi". Nel claustrum monastico di Trani quindi vale ancora il detto "Claustrum sine armario, velut castrum sine armamentario  (un monastero senza biblioteca è come un castello senza armeria), in questo caso la coraggiosa badessa autrice del blog forse vuole realizzare un "armario" virtuale o forse semplicemente si cerca di comunicare (leggi tutto). Mi auguro riescano a farlo con tanti giovanissimi. Si perché sono diventati troppi gli adolescenti privi di chi li ascolti un po' e rappresentano un nutritissimo esercito di persone allo sbando, senza riferimenti se non il web e la tv, mentre nella musica si disgregano un po': c'è chi segue XFactor e i suoi raccomandati o chi invece ascolta Noyz Narcos e le sue demenzialità sulle droghe. Ma oltre questo non vanno, anzi si: ora sono tutti "er freddo" o "er libanese", dai soprannomi di un romanzo, sia di nome che di fatto, infatti è solo una fiction e ciò che rappresenta è scritto nel titolo "Romanzo Criminale". Pare però che ai giovanissimi quanto afferma il sociologo Luca Salmieri non sia arrivato affatto: “La fiction è una realtà romanzata e lo spettatore ne è consapevole. Quarant’anni di studi hanno dimostrato che il pubblico non è una spugna che assorbe tutto passivamente e senza la minima capacità critica. Non esiste un’interpretazione univoca dei contenuti della fiction perché non esiste una corrispondenza diretta fra prodotto culturale e il tipo di influenza su ogni spettatore. Ognuno di noi dà un’interpretazione personale” (leggi tutto).
Naturalmente il sindaco di Roma da la colpa alla fiction riguardo i numerosi episodi di violenza e criminalità tra i giovanissimi, come successo recentemente proprio a Roma (sulla carta ma quotidianamente è peggio e non si dice), dove alcuni minorenni emulavano l'ex banda della Magliana (leggi tutto).
«Purtroppo - ha commentato il sindaco Gianni Alemanno - io lo avevo detto: non tanto il film quanto il serial sulla banda della Magliana rischiavano di creare dei miti perché dipingevano troppo simpatici e accattivanti personaggi che invece sono stati criminali puri che hanno rappresentato per Roma un problema analogo a quello della mafia a Palermo. Queste vicende dimostrano che quando si creano miti negativi poi alla fine c'è qualcuno che li raccoglie e li reinterpreta». Ma gli fa eco Sarcina: «Se davvero c’è il rischio di mitizzazione, forse è perché ai ragazzi manca un background culturale su cui costruire un adeguato senso critico. Anziché prendersela con la tv Alemanno e colleghi dovrebbero pensare all’istruzione delle nuove generazioni» leggi tutto .
Chissà se le suore di clausura riusciranno a dare una mano a tante donne disperate, madri allo stremo delle loro forze, a far capire a tanti giovanissimi che i veri uomini sono ben altro e non rozze larve cocainomani che, come sono diventati qualcuno nel giro di poco tempo non erano manco più qualcosa, che di fatto sono criminali solo con chi è più debole e fragile, ad esempio uccidono o torturano solo i genitori (non tutti assenti, non tutti su FB, ecc. qualcuno il genitore ancora lo fa, molti sono presenti e partecipi, eppure..), che in una fiction c'è finita la storia di una banda di cui Roma si vergogna, perché la bella vita non è solo potere e cocaina, non è solo ottenere tutto sotto violenza: da bambina amavo Onassis, mi piaceva pure come uomo, questa cosa m'è rimasta, perché mi piace l'uomo forte, intelligente e potente, mi fa sentire protetta, ma c'è un abisso tra Onassis e er freddo, soprattutto con quanto hanno lasciato dopo la loro morte!
Tornando alle suore di clausura, spero che capiscano che non si può solo pregare per salvare l'umanità, il cui specchio sono proprio i nostri giovanissimi: spero si armino e scendano laddove i loro fratelli in tonaca non sono riusciti. Questo sempre ammesso che abbiano intenzione di salvare un po' di umanità col loro blog, se fosse il contrario sarebbe un peccato: tante suore brave nel web inutili, così come sono inutili le generazioni di giovanissimi che l'Italia ha prodotto e produce ogni giorno. Chissà, forse è anche colpa di tante madri violentate e picchiate quotidianamente senza giustizia, o di tanti bastardi pedofili impuniti... chissà forse non è solo colpa di una fiction...

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