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Sul diritto del più forte (cioè del più stupido)

Creato il 17 ottobre 2010 da Marcolenzi

Sul diritto del più forte (cioè del più stupido)

Ho sempre pensato che il successo – inteso come pura esposizione mediatica e non ovviamente come riconoscimento pubblico della bontà di ciò che uno fa – renda l’essere umano più brutto, più stronzo e più stupido. L’uomo di successo tende infatti  generalmente a pensare che esso – il successo – costituisca di per sé un certificato del proprio valore e un salvacondotto per esercitare una certa forma di potere e di plagio sugli altri. “Se sono arrivato fin qui, ci sarà un motivo”, egli si dice fra sé, confortato dall’entusiasmo suo, del suo entourage e del suo pubblico e dimenticando (o rimuovendo deliberatamente) il vero motivo per cui appunto si trova ‘lì’, motivo che nella stragrande maggioranza dei casi è puramente accidentale e fortuito e non dipende minimamente dal suo effettivo valore di persona più intelligente, dotata e talentuosa di altri. Tale delirio di entusiasmo e di onnipotenza porta spesso gli uomini di successo a negare la realtà e financo l’evidenza delle cose, a mancare di rispetto e a non riconoscere i diritti di chiunque si trovi un gradino al di sotto sotto di loro nei cosiddetti ‘indici di gradimento’ del pubblico.

Nello specifico, di recente i Negramaro (gruppo pop italiano di successo, che io però considero insulso, cialtronesco e di nessun valore) si sono distinti per aver dichiarato di essere stati i primi a realizzare un video in 3D (“il primo video in 3D nella storia della musica” – così l’hanno definito); invece questo primato spetta al gruppo livornese degli Hollowblue, i quali hanno realizzato appunto prima dei Negramaro un video in 3D, diretto dai registi Francesco Rotunno e Alessandra Vinotto, che loro però hanno presentato, in quanto persone un po’ più oneste e rispettose della verità, “il primo video in 3d fatto in Italia”. Ora, nonostante questo video (degli Hollowblue) abbia vinto il primo premio a un importante festival di Hollywood e nonostante i Negramaro abbiano dichiarato di essere a conoscenza di tale fatto, l’ufficio stampa del gruppo pugliese si è rifiutato di rettificare il proprio comunicato a favore dei secondi adducendo spudoratamente come motivo la “ben più ampia attenzione di pubblico di cui godono i Negramaro”. Che senso avrebbe infatti, secondo questa logica aberrante, smentire una notizia che riguarda un gruppo così noto a  favore di un gruppo molto meno conosciuto? Che tale notizia sia vera o no, ovviamente, non ha alcuna importanza di fronte alla ghiotta opportunità di impreziosire il proprio curriculum con un tale primato, per non dire della cocente delusione che subirebbero i fans del gruppo in seguito alla ‘indecorosa’ rettifica. Invece da quell’ufficio stampa, mosso evidentemente da pietà e commiserazione, è stata fatta una straordinaria controproposta: i Negramaro avrebbero scritto una lettera che gli Hollowblue avrebbero dovuto leggere alla prima occasione di premiazione pubblica e nella quale il grandissimo gruppo (i Negramaro, signori! Voglio dire, mica i Pink Floyd…) esprime tutta la sua ammirazione e incoraggiamento per il piccolo gruppetto provinciale che con scarse risorse e mezzi primitivi (cosa assolutamente falsa, dato che tra i motivi della premiazione americana vi era l’alto livello tecnico della realizzazione) si è dato così tanto da fare per seguire la scia dei campionissimi…

Insomma, per farla breve: nei fatti i Negramaro contano di più degli Hollowblue, e quindi hanno tutto il diritto di usurpare un primato che spetta ai secondi. È il diritto del più forte, no? cioè del più brutto, del più stronzo, del più stupido.



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