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TAKE IT TO THE LIMIT (one more time...)

Creato il 30 giugno 2010 da Manuel
TAKE IT TO THE LIMIT (one more time...)
Claudia Hausler può concentrarsi al 100% nel dare il massimo; il GS Cervelo le tiene le spalle ben coperte (anche la Pooley?).

MARIANNE VOS, CLAUDIA HAUSLER, TATIANA GUDERZO; PRIMO, SECONDO E CONTORNO DI UN PIATTO ROSA CHE, TRA DUE GIORNI, VERRA’ PROPOSTO SULLA TAVOLA CICLISTICA DEGLI APPASSIONATI ITALIANI.
AL VIA DA MUGGIA LE MIGLIORI AL MONDO, PER IL GIRO NUMERO 21.
TAKE IT TO THE LIMIT (one more time...)
La capitana dell'Olanda è sempre pacifica, ma stavolta ha lo sguardo un po’ perso; sognerà mica la maglia rosa?


TAKE IT TO THE LIMIT (one more time...)
“…E naturale mi sovvenne, un perché sconosciuto che nel mio cuor convive…”

Per i risultati conseguiti al Giro-Donne negli ultimi tempi, Claudia Hausler sarà il punto di riferimento per tutte guardando la classifica generale. Con la vittoria della scorsa edizione, la rappresentante del GS Cervelo Test Team ha dalla sua il miglior palmares in assoluto da due anni a questa parte; nel 2008 si è imposta nella classifica delle giovani, e si è classificata 3^ in quella dei GPM – davanti a una tal Guderzo Tatiana – facendo la felicità del suo GS (al tempo correva per i colori dell’Equipe Nurberger) con il 3° posto finale, davanti anche all’allora sua capitana Edita Pucinskaite, quest’ultima 6^ classificata alla fine di quel Giro. Difficile non tenere conto che la forza della sua ascesa viene anche dal suo attuale GS, tra i migliori in assoluto. Dimenticavo che, tanto per gradire, la Hausler ha vinto anche la “Ciclamino” nell’ultima edizione del Giro.
Tatiana Guderzo porterà con sé i colori dell’iride, recitando il ruolo di padrona di casa. Lo scorso anno le ha prese dalle avversarie per trequarti della corsa. Poi, con l’aumentare dei chilometri nelle gambe, la musica iniziava a cambiare, con una crescita trionfale nel finale di stagione. Certo è che l’aver cambiato ancora GS (dal Michela Fanini al Valdarno), complica quella che è la costruzione di una squadra al servizio di una campionessa come la bionda ventiseienne. Con il Giro ha un bel feeling, recitando però una battuta d’arresto nell’edizione passata (il 7° posto non è male, ma 11 minuti sono un bel divario). Il suo distacco dalla maglia rosa, è infatti stato il più grande negli ultimi anni; 5^ nel 2007 a un solo minuto, anche se in quell’edizione vinta dalla Pucinskaite le prime 10 arrivarono in poco più di 2 minuti! Nel 2008 l’occasione di acchiappare la piazza d’onore, diventata un 4° posto a tre minuti scarsi dalla trionfatrice Fabiana Luperini. A proposito, allora la Hausler le arrivò davanti in generale per 13 secondi. Segno del destino? Di certo questo Giro ci deve far vedere una “Tati” ai vertici. A mia memoria non ricordo ancora una sua vittoria di tappa. Guardando la corsa col cuore la metto tra le favorite, guardandola con un velo di buonsenso a giocarsi un posto sul podio. Ma solo se sarà la migliore Guderzo di sempre potrà portarsi a casa la corsa, e in una corsa di dieci giorni conta la squadra.
Ultima, anche se lei è la prima a non sapere il significato di questa parola, Marianne Vos; non ha corso l’ultimo Giro e, se sbaglio qualcuno mi corregga, nemmeno quello del 2008. La troviamo vincitrice della Maglia Ciclamino nell’edizione del 2007, quando la Guderzo vinse la sua ultima Maglia Bianca. Curiosamente, se andiamo a scorrere la classifica conclusiva di quel Giro, Marianne non appare tra le prime dieci posizioni della generale. Certamente ha avuto effetto la classifica incredibilmente corta di quell’edizione; Pucinskaite 1^, Brandli seconda a 18 secondi e Moreno Allue a 36, che occupò il gradino più basso del podio. Più una classifica da corsa di un giorno che di quasi dieci. Insieme a Ina Yoko Toitemberg e Giorgia Bronzini (e magari la Baccaille, uscità in forma perfetta dalla settimana tricolore dove si è riconfermata regina italiana in linea) aiutate dagli arrivi in volata che non mancano, la Vos potrebbe/dovrebbe apparire ai vertici della classifica ciclamino, mentre per quella assoluta ci sono salite lunghe (troppo?) che potrebbero sfiancarla.
Tre donne, tre stelle, tre nomi di indiscutibile primo piano, che non possono permettersi di venire a correre il Giro; “sperando di far bene”. La Hausler perché è la vincitrice in carica, rappresenta un GS al vertice, e di salite ne trova fin che vuole. Marianne Vos per confermarsi (come se ne avesse bisogno) la ciclista più forte e completa in senso assoluto, e l’angelo azzurro per il carattere di ferro che in più di un’occasione ha esibito, contornato stavolta dai colori dell’iride.

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