Magazine Cinema

Tanti auguri a David Lynch e Federico Fellini

Creato il 20 gennaio 2015 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Il 20 gennaio è un giorno speciale nel Cinema. In questo giorno sono nati due grandissimi registi che sono passati alla storia: Federico Fellini nel 1920 e David Lynch che compie 69 anni nel 1946.

Oltre al giorno di nascita i due condividono una spiccata personalità che li ha portati a divenire emblemi di una tipologia filmica ben definita con un’impronta personale assoluta.

Viaggiando entrambi sui binari della mente hanno riprodotto mondi alternativi che si differenziano per gli ambienti ma soprattutto per la visione: Fellini aveva una visione più romantica e malinconica della vita, che lo ha portato a mostrare un lato più intimo e fantastico in uno stato perenne tra sogno e realtà; Lynch al contrario ha una visione molto più fredda, razionale, quasi da psichiatra (lavoro che ha sempre voluto fare), mostrando i contorni più surreali della psiche umana tramite tinte fosche e personaggi misteriosi.

Sebbene la loro filmografia non possa essere paragonata, mi piacerebbe soffermarmi in particolare su due film ritenuti “minori”: “La voce della Luna” del 1990 di Federico Fellini e “Una storia vera” del 1999 di David Lynch.

Federico Fellini fa un sogno dopo aver letto il libro “Il poema dei lunatici” di Ermanno Cavazzoni e decide di trasporlo cinematograficamente. Il film viene considerato una sorta di testamento spirituale del regista romagnolo visto che muore 3 anni dopo, nel quale mette in scena anche un suo alter ego, Ivo Salvini, interpretato da Roberto Benigni. Quest’ultimo assieme a Paolo Villaggio che interpreta l’ex prefetto Gonnella, sono i (bravissimi) protagonisti del film, due persone emarginate ritenute poco normali. La loro relazione nasce un po’ per caso, girovagando Ivo scopre di poter sentire la voce della luna venire dai pozzi delle campagne e cerca inoltre la propria donna ideale, mentre Gonnella vive costantemente nel timore di essere perseguitato da continui complotti. I due affrontano diverse piccole avventure incontrando strani personaggi fino ad assistere in diretta tv alla cattura della luna. Descrivere la trama dei film di Fellini non è mai un compito facile ma “La voce della luna” è una splendida opera corale composta dai temi tipici felliniani (i sogni, i ricordi e la fantasia) assieme a critiche molto aspre verso la società del tempo. Quella società caotica, finta, rumorosa, ed egoista contrapposta al silenzio interiore del candido Ivo o al lunatico ma buono Gonnella. Il film (e la carriera) di Fellini si chiude con un consiglio, quasi paterno: “Se tutti facessimo un po’ di silenzio, forse potremmo capire “.

David-Lynch-

Di tutt’altro tema e ambientazione invece è “Una storia vera” di Lynch, un atipico road movie che sprigiona tutta la sua forza grazie al grandioso Richard Farnsworth, al suo ultimo film.

L’atipicità sta nel fatto che chi guarda il film non immagina nemmeno che dietro la macchina da presa ci sia lo stesso autore di “Twin Peaks” o “Velluto Blu” e soprattutto che il regista dirige un film prodotto dalla Walt Disney. Ma è un illusione, in perfetto stile Lynch. Il regista sperimenta con successo la volontà di costruire una storia lineare, abbandonando i contorti viaggi astratti e basandosi su una storia vera.

Alvin Straight è un uomo ormai anziano che si muove a fatica. Un giorno riceve una telefonata che lo informa del ricovero del fratello, col quale non parla da dieci anni e che vive a 500 km di distanza. Non avendo abbastanza soldi per affrontare il viaggio decide di prendere l’unico mezzo di locomozione che possiede, un taglia erba. Sebbene la storia possa sembrare semplice in realtà non lo è, procedendo obbligatoriamente con lentezza visti i problemi di salute di Alvin, il film forma delle tappe essenziali nella vita dell’uomo ma a sua volta diviene punto di riferimento per alcuni personaggi che incontrerà. Dolce ma non stucchevole, emozionante ma non retorico, “Una storia vera” presenta il mondo interiore del protagonista e questa volta Lynch controlla i suoi istinti dirigendo un film dove la lentezza del taglia erba racchiude una metafora sulla vita che scorre nell’immenso fluire dell’universo, qui rappresentato dalle sconfinate campagne statunitensi.

 Federico Fellini e David Lynch sono e resteranno per sempre due maestri del Cinema dalla potenza figurativa stravolgente. Taxi Drivers vi augura buon compleanno!

Alessio Lacava

LEGGI ALTRI ARTICOLI DI ALESSIO LACAVA SU TAXIDRIVERS


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :