Magazine Cultura

Teatri a confronto

Creato il 30 giugno 2013 da Nonzittitelarte

Teatri a confronto

Il confronto tra Italia ed altri Paesi europei stimola immediatamente un quesito: come riescono i teatri di Vienna, Parigi, Londra, Berlino, a fare così tante produzioni e rappresentazioni? Come fanno ad andare in scena con titoli diversi in serate successive?

V’è un elemento fondamentale – che spesso sfugge all’osservatore distratto – di dotazione tecnica strutturale, che caratterizza quei teatri: sono dotati di più palcoscenici, che possono ruotare.

L’Opéra National de Paris dispone, ad esempio, di 9 palcoscenici, quattro dei quali sono sempre allestiti con le produzioni correnti, mentre su un quinto palcoscenico si prova il nuovo allestimento… Come è stato giustamente sostenuto, senza arrivare a questa grandiosità, può essere sufficiente uno spazio scenico “a croce”, per consentire di alternare due allestimenti, per cui durante il giorno si prova una produzione ed alla sera va in scena il titolo corrente. Ciò permette di presentare due titoli in rapida sequenza (così avviene, per esempio, al Teatro Real di Madrid). In Italia, la maggior parte dei teatri (fatta eccezione per il Teatro alla Scala, dopo la ristrutturazione, per il Carlo Felice di Genova, recentemente ristrutturato e dotato di nuove tecnologie e di spazi che si sviluppano verticalmente per più palcoscenici, e per il Teatro di San Carlo di Napoli) è sottoposta a vincoli strutturali: non soltanto non dispone di un doppio palcoscenico, ma non dispone neanche di una sala prove di dimensioni compatibili con il palcoscenico.

In Italia, per la maggior parte dell’anno, il teatro è sostanzialmente “chiuso”, perché il palcoscenico principale è impegnato per le prove del titolo che deve andare in scena. Titolo che rimane in cartellone mediamente per 6-7 recite, per poi sparire, mentre il teatro rimane di nuovo chiuso intere settimane per le prove del titolo successivo… Questo aspetto vincolante è soltanto una delle criticità sulle quali si potrebbe intervenire.

A.Pittiu

condividi con Facebook
Condividi su Facebook.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :