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Tenerci alle abitudini di settembre o quanto meno provare a

Creato il 11 settembre 2013 da Elettra

fotoE’ settembre da n giorni e non ho ancora tagliato i capelli come ogni settembre da quando posso decidere io cosa fare della mia testa e non mia madre prima del compleanno, prima dell’estate, così stai più ordinata e si asciugano prima.
Non ho comprato l’agenda nuova forse perché ho ancora quella che mi ha regalato mio padre a Natale, di quelle strane che iniziano a gennaio e finiscono a dicembre. Ma era rossa ed è bella. Ed era un sera che, pà scendiamo a fare un giro e devo comprare un’agenda. Tutto perché due anni fa ne avevo trovata una bellissima con una matrioska sopra in un museo di Helsinki una di quelle strane che iniziano a gennaio e finiscono a dicembre. C’era scritto sopra маша e in quel viaggio leggevo tutte le frasi in russo che trovavo. E маша mi ricordava una delle parole del dettato di russo. Certe volte mi fisso sui particolari più inutili della storia e mi incammino nelle digressioni più noiose ma ricordo perfettamente il suono della voce della professoressa che leggeva piano per farmi capire, come ero vestita, il suo rossetto un po’ sbavato sul labbro superiore, a quale lato del tavolo ero seduta.
Guardo fuori dalla finestra e temo il momento in cui la luce diminuirà, quando si accorcerà il raggio sul parquet dietro al divano. Cerco posti luminosi perché il buio non mi piace, specie se poi si schizza di rosa/rosso smog e le stelle non si vedono mai.
Per ora settembre sa di essere settembre solo per la nuova fila di foto attaccate di sera dopo cena al muro. Come ogni settembre, una fila all’anno, nelle case in cui abbiamo dormito. La prima fila di polaroid al centro, due fila di instax per lato. E su questo pezzo di muro non c’è più spazio.


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