Anno: 2012
Distribuzione: Warner Bros
Durata: 136′
Genere: Azione/Drammatico/Fantastico
Nazionalità: USA
Regia: Marc Webb
A dieci anni dall’uscita del primo film per il grande schermo a esso dedicato, Spider-man torna in una veste tutta nuova in quello che è già stato definito il reboot più veloce della storia del cinema.
Via l’occhio cinefilo di Sam Raimi e fuori anche i due “vecchi” protagonisti Tobey Maguire e Kirsten Dunst, Marvel ha deciso di riaprire le danze del suo supereroe più famoso ricominciando da zero, con la scelta di Marc Webb – regista di (500) giorni insieme – dietro la macchina da presa e quella di porre due giovanissimi protagonisti come l’inglese Andrew Garfield (Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo) ed Emma Stone (Easy girl) nei ruoli principali; oltre a veterani come contorno (Martin Sheen è zio Ben, Sally Field zia May, Dennis Leary il capitano Stacy) e un utilizzo della visione in tre dimensioni, come vuole la moda del cinema spettacolare d’inizio XXI secolo.
La storia riprende i natali del noto supereroe, col giovane Peter Parker (Garfield) alle prese con la propria vita da liceale, tra studi sulla genetica, hobby di fotografo e nutrito sentimento provato per la bella Gwen Stacy (Stone).
Fino alla mutazione nel “vigilante notturno” mascherato Spider-man, in seguito al morso di un ragno radioattivo, destinato a scontrarsi prima contro il crimine ordinario, poi contro un feroce, mostruoso nemico che si fa chiamare Lizard, alter-ego del dottor Curt Connors, interpretato da Rhys Ifans.
Innanzitutto, in questo The amazing Spider-man si cerca di essere più fedeli al fumetto, almeno più di quanto è stato fatto nell’operato di Raimi; quindi, via il personaggio di M.J. come amore adolescenziale di Peter e dentro la bionda Gwen, oltre ai polsini spara ragnatele, che, rispetto alla trilogia precedente, lo avvicinano maggiormente a ciò che Stan Lee – presente in un simpatico, immancabile cameo – creò circa cinquant’anni addietro.
Ma per il resto, però, il tentativo di avvicinare l’insieme ai gusti del pubblico di teen-ager in cerca di sentimenti forti non è che aiuti molto il risultato finale.
La scelta di Webb regista si rivela tutt’altro che azzeccata, come lascia tranquillamente intuire già la prima parte dell’operazione, che ha ben poco da offrire in fatto di coinvolgimento e tende a puntare in maniera principale verso l’amore di un antipatico Peter (Garfield, tra l’altro, non è che funzioni molto) e una solare Gwen (almeno, la Stone non ci fa rimpiangere la Dunst); per poi sfociare nella spettacolarità solo nel corso della seconda, con l’entrata in scena di un Lizard sì spaventoso, ma il cui muso ricorda molto un Goomba del film Super Mario bros.
Si era parlato di avvicinamento della vicenda all’universo di Twilight , ma, in tutta sincerità, The amazing Spider-man non arriva a toccare atmosfere così melense; anche se, per la maggior parte del tempo, abbiamo a che fare con un teen-movie qualunque, tanto che, a un certo punto, si arriva a provare anche l’impressione di poter fare a meno della presenza del supereroe.
Quindi, oltre due mal distribuite ore di visione difficili da digerire, le quali, senza girarci intorno, ci spingono tranquillamente ad affermare che l’uscita di Raimi dalla serie rappresenti un passo falso non da poco conto.
Parafrasando zio Ben e la sua storica battuta “Da un grande potere derivano grandi responsabilità”, possiamo dire che da una grande responsabilità come quella di ricominciare da zero con L’Uomo ragno può derivare una grande delusione. Come dimostrato in questo caso.
Mirko Lomuscio
Scritto da Redazione il giu 25 2012. Registrato sotto IN SALA. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione