Magazine Cinema

The american – George Clooney a L’Aquila

Creato il 14 settembre 2010 da Soloparolesparse

Ho voluto vedere The american per l’unico motivo che è una promessa mantenuta.
Ricorderete che George Clooney in visita a L’Aquila da poco terremotata promise di dare una mano alla popolazione locale… l’ha fatto girando in Abruzzo questo film, aiuto non da poco per la risonanza che quei luoghi possono avere.

Scoprò però che The american è anche un bel film, per niente un action movie, ma comunque un buon film.

The american – George Clooney a L’Aquila

Jack è una specie di agente segreto, e tra le sue abilità c’è anche quella di saper costruire armi su richiesta, naturalmente armi molto particolari.
Jack è anche un uomo in fuga, costantemente braccato, e nella sua fuga viene nascosto in un paesino abruzzese.
Qui scopre la serenità di una vita lontana dagli eccessi e finisce anche per innamorarsi.
Così fa la scelta che abbiamo visto più volte in film del genere: l’ultimo lavoro e poi scappo definitivamente.
E come sempre l’ultimo lavoro non è la cosa più semplice del mondo.

Anton Corbijn è bravo, bravo davvero a rendere le atmosfere fortemente intimistiche del film, a sfruttare i luoghi e gli ambienti che ha a disposizione per ritagliarci intorno una storia pacata, pur mantenendo costante quel clima di paura e sospetto in cui vive il protagonista.

Quello che colpisce fin da subito è il silenzio.
Il silenzio di quelle strade antiche, di quei paesini arroccati sulle colline, il silenzio di quegli splendenti colori autunnali.
Un silenzio in cui il Clooney personaggio appare spaesato (ma che invece il Clooney attore apprezza profondamente).
Jack è un personaggio particolare, inevitabilmente solitario, che rifiuta la tecnologia al punto di non possedere un cellulare (immagino che l’idea sia nata dal fatto di aver trovato in loco cabine telefoniche funzionanti).
Un personaggio che non fatica ad adattarsi alla nuova realtà e che anzi scopre calzargli a pennello.

The american – George Clooney a L’Aquila

L’omaggio all’Italia è evidente e si articola in almeno tre momenti.
Il film di Sergio Leone che scorgiamo nella televisione in un bar, l’inseguimento in Vespa per le vie del paese e la processione della Madonna nella sequenza conclusiva (anche se qui l’omaggio rischia di cadere nella farsa).

In definitiva The american è un film molto intimo, che racconta la storia di un uomo… e spionaggio, vendette e inseguimenti rimangono nell’ombra.
E sorprendentemente questo non disturba ma anzi regala spessore e valore alla pellicola.

p.s.
Violante Placido è splendida ma anche Thekla Reuten dice la sua.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :