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The reader – a voce alta, film intenso con kate winslet

Creato il 17 aprile 2013 da Postpopuli @PostPopuli

 

 

 

di Claudia Boddi

 “The reader – A voce alta” è una produzione tedesca, diretta da Stephen Daldry, che diventa pellicola cinematografica nel 2008, dal romanzo del 1995 di Bernhard Schlink, “Der Vorleser”. Interpretato da Kate Winslet – nel ruolo della trentaseinne Hanna Schmitz – e da David Kross – che veste i panni del quindicenne Michael Berg – il film, ambientato nel dopoguerra, fotografa lo spaccato di una relazione amorosa che, mano a mano che si sviluppa, assume tinte sempre più fosche.

In un susseguirsi di incontri fugaci, attraverso fiati di passione appena sospirati e fiotti di voluttà inarrestabile, prende vita una bruciante storia d’amore che si contraddistingue per la marcata differenza di età che caratterizza i due protagonisti. Lei è una donna adulta, austera, a tratti dura e autoritaria, dal passato ombroso e dal background oscuro che si lega, in un rapporto erotico e drammatico, a lui adolescente, acerbo e inesperto per gli aspetti relativi alla freschezza della sua giovinezza e al suo essere ancora subordinato ai meccanismi della famiglia di provenienza, ma maturo e virile quanto a determinazione negli obiettivi che si propone di raggiungere. I due vivranno momenti appassionati, con grande intensità emotiva e sensuale, che verranno esaltati da una singolare abitudine che ne consolida a poco a poco il legame. Hanna Schmitz non è in grado né di leggere né di scrivere perciò Michael Berg, di giorno in giorno, legge per lei, a voce alta, ora opere letterarie, ora fumetti, ora riviste di attualità. Nella cornice rupestre del secondo dopoguerra tedesco, cresce la poesia di una relazione che si rinsalda nel giocare allo scoperto con le proprie fragilità, mettendole sul piatto senza vergogna. Uno scambio febbrile, foriero di slanci creativi e indici di alta vitalità che va in scena durante ogni appuntamento segreto, rubato alla quotidianità, tra Hanna e Michael.

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Fino a quando un improvviso colpo di teatro interrompe l’idillio, cambiando le sorti della storia. Una cesura che Hanna decide di mettere tra lei e il suo amante, senza nessun avvertimento, cenno o parola. Impossibile non empatizzare con il giovane che sulle ali del solito entusiasmo si reca a casa di lei e la trova vuota. Confuso e addolorato, Michael cerca a lungo, senza successo, di trovare una ragione alla misteriosa scomparsa di Hanna. Costretta ad andarsene per una causa impellente, la donna farà perdere completamente le sue tracce, senza mai dare al ragazzo nessuna spiegazione. Dopo otto anni, Michael, studente in legge, non è più il ragazzino dai colori tenui e lo sguardo emozionato di un tempo. Mentre assiste come uditore a un processo sui crimini di guerra nazisti, inaspettatamente vede sul banco degli imputati la donna che fu sua amante appassionata. Questo incontro imprevisto e casuale avrà la forza di un pugno nello stomaco e produrrà in lui un impatto roboante, riportandolo ai vissuti densi e dolorosi, parcheggiati nella sua memoria.

Vittima di un complotto, dal quale sarebbe potuta uscire dichiarando alla corte il suo analfabetismo, la Schmitz sarà condannata a una pena asprissima, perché ritenuta la maggiore responsabile dell’uccisione di numerose persone all’interno dei campi di concentramento nazisti. La testimonianza di Michael, unica persona a conoscenza del segreto di cui lei più si vergognava,  avrebbe potuto ridurre gli anni di carcerazione che le erano stati inflitti. Ma lui sceglierà di non parlare mai, probabilmente preda di un sentimento di vendetta che per anni non aveva trovato un canale di sfogo. Ignara per tutto il processo della presenza di Berg in aula, la Schmitz viene depositata in prigione, dove sconta, in totale solitudine, la punizione corrispostale per gli orrori del genocidio della Germania nazista.

Indeciso sul ripristinare o meno un contattato con il vecchio amore, Berg, ormai padre divorziato, inizia a spedirle in carcere una serie di cassette registrate di lui che rilegge, a voce alta, molti dei libri che avevano letto insieme. Riscaldata dal pensiero dell’unica persona che sulla terra si è ricordata di lei, Hanna decide di imparare, attraverso le registrazioni, a leggere da autodidatta. Un’impresa nella quale riuscirà e che la porterà anche a scrivere qualche breve lettera al giovane della sua memoria che però non risponderà a nessuna delle sue missive. Un’altra affermazione dell’identità della donna costituirà il finale del film, quando i suoi giorni di prigionia saranno giunti al termine e davanti a lei si sarebbero disegnati anni completamente svuotati di qualsiasi senso.

Una pellicola che, tirando fuori il lato più ruvido dell’essere umano, toglie l’aria ai voli dell’illusione e dei sogni e viene come a ricordare come le favole esistano solo nei libri poiché nella realtà delle relazioni, niente è regalato, e che l’assenza di impegno e correttezza, il più delle volte, può lasciare spazio alla vendetta, alla punizione e al rimorso, in un codice etico che non considera la possibilità di errori.

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