Magazine Lifestyle

Thor – The Dark World

Creato il 22 novembre 2013 da Nadia Strawberrie @river_inthesky
thor12_zpsee2e20c0

Perché il poster ufficiale è troppo mainstream.

Ormai sono giunta alla conclusione che il più grave problema di questi movie Marvellari sia la NOIAH. Solo che non mi riferisco agli spettatori, che se son seduti ancora una volta lì a guardare un secondo capitolo mediocre messo lì solo per fare da ponte tra un pezzo di franchise e l’altro, può voler dire soltanto tre cose:

a) hanno sbagliato sala mentre cercavano di rivedere per la novantottesima volta Sole a Catinelle;

b) si tratta di nerd marvellari infoiati, che pur di sostenere mamma Marvel nell’infinita lotta per il predominio contro casa DC si costringono pure all’orrida visione di Thor che gioca a Tresette mentre Steve Rogers gli pettina i capelli;

c) sono fangirl dall’ormone scatenato, che vanno a vedere il film con gli occhi a cuoricino pensando a Loki, con il block notes a portata di mano per appuntarsi ogni momento degno di essere giffato o copincollato in una fanfiction, e aspettano con trepidazione le scene in cui Thor gioca a Tresette mentre Steve Rogers gli pettina i capelli.

[Trivia del giorno: indovinate in quale categoria mi piazzo io???]

Mi pare abbastanza chiaro che le categorie di spettatori sopracitate (ad eccezione dei poveri disgraziati che hanno sbagliato sala), siano totalmente immuni al problema della NOIAH per ovvi motivi.

A soffrire dell’annoso problema sono piuttosto quei simpaticoni degli autori/sceneggiatori. Ma voi ve li immaginate questi poveri disgraziati, immersi fino al collo in un confusissimo PUTPURRI’ di personaggi, storyline, location, fumetti, film, serie tv, stereotipi culturali, geekkerie, nerderie e fangirlismi?

Io me li vedo un po’ così: chiusi nelle loro writing room, ammanettati alle loro poltroncine senza cibo né acqua. Sommersi fino al collo da millemila foglietti di appunti vari tratti dal canone e dalla filmografia pregressa. Circondati da una schiera di bestioni muniti di AK-47 assoldati da MammaDisney per accertarsi che vengano inseriti momenti divertenti, momenti family-friendly, momenti di collegamento con gli altri pezzi del franchise, momenti di fanservice e quant’altro.

In tutto questo, sono pure alle prese con il “supereroe” del quale è più complesso scrivere. Quello che trovano meno interessante perché fin troppo perfetto. Quello in cui è impossibile immedesimarsi perché già è un dio nordico, altissimo biondissimo e levissimo.

Ecco: Thor – The Dark World secondo me è scritto da queste persone allo stremo delle loro forze.

E SI VEDE.

Dei nemici elfici oscuri gli frega talmente poco che rifilano tutta la loro storia e caratterizzazione ad uno piegone iniziale di 3 minuti netti con tanto di libro disneyano con i disegnino, personaggi di contorno sono talmente macchiettistici che fanno male al cuore (Darcy e Selvig parlo con voi), e non fatemi nemmeno iniziare a parlare di Jane!

Unico barlume di speranza nel noiosissimo presunto grandeur generale ce lo danno le nostre divinità reali.

Frigga è la dimostrazione lampante di come una caratterizzazione azzeccata sia in grado di farci amare nell’arco di 5 minuti un personaggio che è stato pressoché irrelevant finora. Chiunque non voglia ammettere di essersi commosso in tutte le scene che la vedono protagonista sta chiaramente mentendo o si trova sotto effetto dei più potenti stupefacenti in circolazione.

Eccezionale è anche il lavoro fatto su Odino. La sua vena di crudeltà ed egoismo viene fuori in un esplosione di psychological abuses da far impallidire la Norma Bates di Vera Farmiga, sia nei confronti di Loki che verso il figliolo biondo e prediletto. Che lo guardiate con ammirazione mentre stronca la relazione di Thor con la midgardiana capra ed irritante o che lo odiate con tutto il vostro ardore mentre uccide definitivamente i vostri feelings e quelli del vostro amato Loki, è innegabile che in questo capitolo l’Odino di Anthony Hopkins si trovi in stato di grazia assoluta. Per non parlare dei punti bonus che si ottengono a profusione quando il Re degli Dei, invece di schiacciarsi nel ruolo di saggio re, padre e condottiero moralmente eccelso, quasi si trasforma in una macchina asgardiana votata all’autodistruzione, pronta a sacrificare un intero popolo perché…perché lui soffre.

odinspoiler_zpsfcf54a3e

Vincitore del premio “Padre dell’Anno”

Già vi vedo, che fate ciondolare la testa guardando Odino e Loki mentre pensate che, adottato o meno, “tale padre tale figlio”.

Ed eccoci infine che arriviamo a LUI, l’oggetto dei  fangirlismi più estremi, nostri e degli sceneggiatori pure. Perché non venite a dirmi che l’amore degli autori nei confronti di Loki non è palese in Thor – The Dark World. Dal momento in cui il God of Mischief entra attivamente in scena la sceneggiatura prende immediatamente vita: la profondità della caratterizzazione è ben più che evidente, la trama finalmente si muove con fluidità e persino le gag tornano ad essere divertenti. E ringraziatemi, ché oggi mi sento buona e voglio risparmiarvi qualsiasi commento sulle scene in cui Thor e Loki interagiscono, giusto per evitare di occupare 20 pagine con gif di dubbio rating. Per quello avete già Tumblr.

131105-loki-thor-e1383681330288

Ok, solo una.
Thor, Loki ed il kink delle manette: un must delle migliori fanfiction!

IN CONCLUSIONE:

Lo andiamo a vedere? Certo che sì. Anzi sono sicura che lo avete già visto, che se siete su queste pagine vuol dire che rientrate a pieno titolo nelle categorie b) e c) degli spettatori che vi ho elencato sopra. Per voi questo film è prioritario ed essenziale tanto quanto mangiare, dormire e respirare.

Cosa abbiamo imparato da questo Thor – The Dark World?

1)Io Thor, tu Jane è la dimostrazione lampante di quanto una romance allacazzodicane sia capace di incrinare irrimediabilmente un intero film;

2) Gli sceneggiatori odiano Thor e amano Loki. Che poi ogni tanto ci provano pure ad approfondire il personaggio del Cricetone, pensate che addirittura stavolta è lui ad architettare il miglior piano d’azione del film e che dalla regia si limitano persino a fargli togliere la maglietta una sola volta (MALEDETTI!). Al contrario, Loki è talmente perfetto da essere in grado di renderci simpatici persino quelle vecchie ciabatte di Odino e Capitan America, servirci su un piatto d’argento daddy issues travolgenti e tragici momenti di bromance, e salvare Jane capre e cavoli;

Loki_saving_Jane

Loki, Salvatore ufficiale di capre e cavoli dal 2013

3) Asgard è la versione Disneyana e ultramegamilionaria di Gallifrey.

tumblr_mwc4rvRBjv1rm3ngbo1_500

Suvvia, e non ditemi che non ve ne eravate accorti!

Ma alla fine alla Strawberrie In Charge è piaciuto? Insomma, diciamo che nonostante il film si presenti come un classico mediocre “secondo capitolo ponte” alla sottoscritta era matematicamente impossibile che il film non piacesse, considerando tutta una serie di motivi “fangirleschi”. Però diciamo che magari lo riguarderò solo un paio di volte e saltando a piè pari tutte le parti senza Loki.

Thor – The Dark World

“I like her…”


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Magazines