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Tipi da Videoteca (N°5): Pop Porno - 2 - L'uomo è un animale meraviglioso. E stranissimo
Creato il 10 febbraio 2015 da Giuseppe ArmelliniStasera proiettiamo Maniac, ore 21.30.
Questo il link
Un pizzettino e degli occhialini.
L'aria di una persona assolutamente perbene, oltre che affatto stupida.
Primo giorno, fa la tessera e ci mettiamo a chiacchierare.
"Giusè (sì, lo so che il "Giusè" rimanda al nostro fruttivendolo gomorriano ma evidentemente al sud diranno tutti così, che ne so), non è che mi trovi un film quasi sconosciuto?"
"Ci proviamo Daniele, è un pò la mia specialità questa"
"Bene! è il film di un giovane regista napoletano, io lo conosco di persona, ma non sono mai riuscito ad averne una copia"
"Ma se lo conosci di persona perchè non lo chiedi a lui?"
Pausa, l'ho fregato, involontariamente poi. Non lo conosce, è evidente.
"Ho perso il suo numero di cellulare"
"Ah, capisco, dai, dimmi che ci proviamo"
Stiamo lì una mezzoretta, giusto il tempo di capire che quel film non solo non è mai uscito in dvd ma che ha le stesse possibilità di farlo degli orrendi filmini amatoriali di mia madre, la "regista" di Paciano (se ne va in giro per il paese sempre con la telecamera in mano, riprende tutto e tutti senza nè la minima cognizione tecnica nè un progetto ben definito. E' una specie di Dardenniana inconsapevole).
Iniziamo a parlare di cinema, non è un fenomeno ma gli piacciono bei film, tutti hollyoodiani e conosciutissimi sì, ma niente di abominevole.
E' tutto molto piacevole, lui mi stima ed io ho trovato un buon cliente (lo capisci subito) e uno per fare due chiacchiere che non siano su calcio, vagina e camorra.
Gli scrivo una lista di una quindicina di film che non ha visto, per instradarlo un pò anche su un cinema più piccolo e ricercato, mi ringrazia moltissimo e va fuori a sceglierne 3.
Fremo, mi dava una strana sensazione aspettare di vedere quali film tra quelli che consigliavo prendevano poi là fuori.
La macchina fa i suoi rumori indimenticabili, le "manine" vanno alla ricerca dei dvd dentro quella specie di alveare e poi li portano nello sportellino del cliente.
Sento partire la macchina 3 volte, il massimo possibile dei noleggi contemporanei.
Grande Daniele.
Rientra dentro il negozio, giusto il tempo di salutarmi.
"Grazie Giusè! poi ti faccio sapere come sono!! A domani!"
"Grande Daniele, grazie a te!"
Scrivo il suo nome e cognome sul computer.
Dai, chissà quali titoli lo hanno incuriosito. E quali trame.
I 3 film sono:
"Le tre Iene dalle palle piene" (una specie di parodia porno delle Iene)
"Te lo insegna Nonno!" (uno degli innumerevoli titoli incestuosi)
"A qualcuno piace calda" (vabbeh)
Lo amo all'istante.
Ammetto, qualsiasi scenario possibile che potevo prevedere aveva dentro ALMENO un titolo "normale", magari non uno dei miei 15 consigli ma uno normale sì.
Ma i geni son geni per questo.
Da quel giorno farà così SEMPRE.
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Entrano, son vestiti molto strani, con una specie di divisa, anche abbastanza lisa e sporca.
("Questi son cingalesi") penso io, visto che un altro scompartimento del mio autismo è nel riconoscere razze e nazionalità. Se non ce la faccio a livello visivo mi basta il cognome e praticamente non posso più sbagliare.
"Ciao" mi fanno quasi a coppia con un italiano stentato (e se è stentato già il "ciao" mi aspetta un brutto quarto d'ora).
"Ciao!" gli faccio io "siete cingalesi?"
Mi guardano smarriti. Giustamente.
"Cingalesi, Sri Lanka?" gli faccio io.
"Sì, bravo, bravo, bravo!" rispondono esterefatti loro. Meno male che il loro vocabolario non comprendeva robe tipo "Ma come hai fatto a capire?" e via del genere.
"Ahah, grazie, ditemi"
"Film?"
"Sì, film"
"Anche film con tanto amore?"
"Sì, tantissimi film con tanto amore"
"Ma tanto tanto amore?"
"Sì, tanto tanto amore. Ditemi"
"Possiamo vedere?"
"Certo"" e gli piazzo davanti, giusto per capirsi, qualche dvd preso tra quelli ex noleggio in vendita, un Richard Gere a caso.
"No no, noi più amore! Animali possibile?"
"Certo!" e gli piazzo davanti sempre un Richard Gere ma stavolta non a caso, Hachiko.
"No, scusa, no capito. Fuck" e mi fa l'inequivocabile gesto del suono del clacson.
Devo in qualche modo restare professionale, anche se quella è una parola che non mi appartiene.
"Fuck with animals?" gli faccio io.
"Bravo, bravo, bravo, ce l'hai?"
"Sì, uno, ve lo faccio vedere."
Appena pochi mesi prima spinto dal fornitore (perchè secondo lui andavano moltissimo) avevo messo in noleggio Pony Passion, un hard che, o.k, avete capito.
Non solo era andato bene, ma aveva sbancato, con tipo 400 euro di noleggio.
I commenti li lascio a voi, nelle vostre case.
Glielo faccio vedere.
"Solo questo? no altri animali?"
"Sì, solo questo, mi dispiace"
"Va bene, noi comprare"
"Mi dispiace, non posso, questo solo noleggio, to rent, non vendere, no sell" (no sell a un pony, vabbeh).
"E come fare noi?"
"Facciamo la tessera per noleggiare, card to rent" (mi arrampicai).
Poi mi viene un dubbio. Io potevo fare tessere noleggio solo ai residenti o comunque a persone rintracciabili il più vicino possibile ovviamente, a chi era di passaggio no.
"Voi abitate qui? solo se abitate qui fare tessera"
"No no, noi qui solo 3 giorni"
"Allora mi dispiace ragazzi, no possibile fare tessera. Ma che fate qui?"
La risposta che mi diedero fu sconvolgente, talmente sconvolgente, fredda ed immediata che credo fosse entrato Haneke in negozio per riprendere la scena.
"Noi circo"
Il sangue mi si gelò, il cervello fece un immediato 1 + 1, l'aria si fece irrespirabile.
Il giovane videotecaro continuò a guardare i due (ecco cosa erano quelle divise) per un minuto buono senza più aprir bocca. Il suo cervello, senza che lo volesse, si stava immaginando cose immonde, innominabili. Elefanti, scimmie, giraffe.
Altri animali, già.
E gole profonde, profondissime, nessuno come la giraffa.
Il giovane videotecaro non parlò più, per una volta anche il suo spirito dissacrante era stato divelto.
Quando tornò in sè i due erano ormai usciti.
Nella scrivania, sotto le mie mani, c'erano 5 biglietti omaggio per il circo di Castiglion del Lago.
Haneke giudicò che era buona la prima, mi ringraziò ed uscì.
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