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Tisana al finocchio ai neonati. Tossica o no?

Da Fiveoclock

Mi ha stupito il serviziTisana al finocchio ai neonati. Tossica o no?o andato in onda ieri sera al tg1 sui semi del finocchio. In sostanza, si diceva che contengono una sostanza naturale, l’estragolo, che fa male ai neonati e alle donne incinta. Tempo fa, invece, l’infuso ricavato dai semi, veniva dato ai bimbi per calmare le loro coliche e alle donne per aumentare la montata lattea.

In realtà, da quello che ho trovato su internet, il tg1 non ha “scoperto l’America”. Diciamo che doveva riempire uno spazio. La notizia è infatti di qualche mese. Compare in comunicato del 20 dicembre 2010 dell’Inran, Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione che  ha pubblicato uno studio sull’estragolo e ha riportato quanto riconosciuto nel 2001 a livello europeo, cioè che la sostanza è genotossica (in grado di alterare il Dna) e cancerogena. All’epoca, la ricerca era stata condotta dal progetto europeo Facet, di cui l’Inran svolgeva un sotto-programma sugli aromi naturali. Sono state analizzate tisane al finocchio in bustina, solubili o in semi. Ognuna è stata poi preparata con 100 ml di acqua bollente, per un tempo di infusione di 7 minuti, a eccezione dei preparati solubili in cui sono seguite le indicazioni riportate sull’etichetta. Risultato? I livelli di estragolo rilevati  sono troppo elevati perché il consumo di tisane possa essere considerato  sicuro, per lo meno nel caso dei neonati.

Stessa cosa è stata detta dall’Emea, l’Agenzia europea che si occupa della valutazione scientifica dei farmaci, secondo la quale, il consumo di tisane al finocchio non è raccomandato ai bambini al di sotto dei 4 anni, a meno di una specifica indicazione del pediatra, così come non è raccomandato nel caso di donne in gravidanza o durante l’allattamento. E per le altre categorie?

Antonio Raffo, ricercatore dell’Inran e responsabile dello studio, ha precisato che “siamo in presenza di un caso complicato in cui le informazioni a oggi disponibili non consentono di stabilire con sicurezza un livello di esposizione al di sotto del quale possiamo essere del tutto tranquilli”. Parla di “una zona grigia difficile da gestire”. Consiglia quindi precauzione soprattutto nel caso delle categorie indicate dall’Emea. “Nel caso della popolazione adulta (dove a parità di quantità ingerita l’esposizione è più bassa, dato il valore più elevato del peso corporeo, e dove si ha una minore intrinseca vulnerabilità propria dei tessuti di un organismo adulto) non si hanno indicazioni particolari, se non quelle dettate dal comune buon senso”, aggiunge il dottor Raffo.

Il finocchio è una pianta erbacea coltivata fin dal XVI secolo. La tisana viene da tempo usata come digestivo e per diminuire il gonfiore addominale.



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