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Top 100 Film of the Year 2010 - Position 10 - 6

Creato il 31 dicembre 2010 da Ludacri87
Top 100 Film of the Year 2010  - Position 10 - 6Mary and Max
Voto: 8,5/10
Inedito in Italia
"Mary and Max" è un'emozione lunga un film. Sviluppata secondo un'alternanza volutamente squilibrata, la storia amicale e platonica dei due personaggi, l'uno affetto dalla sindrome di Asparger, l'altra cresciuta in un ambiente squilibrato, con il complesso del "brutto anatroccolo" che ne ha minato la forza, farà breccia nei vostri cuori. "Mary and Max" è una riflessione originale sulla diversità intesa come non conformazione, sul ruolo della scrittura (e l'eco che se ne può trarre), sulla sensibilità, sulla relazione, sulla felicità. Offre momenti in cui è impossibili rimanere lucidi e le figure di plastilina diventano più umane di un uomo reale.
Top 100 Film of the Year 2010  - Position 10 - 6
Black Swan
Voto: 8.5/10
Inedito in Italia
"All about Eve" nelle mani di Aronofsky diventa un melò interiore, che prende la strada del thriller, dopo aver seguito l'imprinting piscologico e la labilità ad esso relativa, tipica del regista (e il tema del doppio non stona). Natalie Portman si cosparge di cipria, e dal suo corpo fuoriescono le piume del cigno nero. L'opera, diretta magistralmente, diventa un incubo accecante indefinito, e contempla un finale grandioso e di una bellezza estetica rara che esprime forza propria, frutto di un lavoro artistico totalizzante, accresciuto dall'ottima fotografia. Un Cigno Bianco non può essere un Cigno nero. Forse, perchè, gia lo è di suo.
Top 100 Film of the Year 2010  - Position 10 - 6
Lourdes
Voto: 8,5/10
Uscita in Italia: 11 febbraio 2010
E' la glorificazione (è il caso di dirlo) della cinematografia francese, presenza massiccia della chart. "Lourdes" ha il merito di sospendere il senso e di aprire, verso la fine, degli interrogativi nuovi. Film ateo, senza mezzi termini, offre una dissertazione spigolosa , per nulla banalizzante, del fenomeno religioso, in particolare analizzando la componente miracolosa. Si apre con un piano sequenza di una bellezza devastante e trascina nel pellegrinaggio delle domande senza risposta. La bellezza metafisica del luogo è accresciuta da un uso elegante e minimale della macchina da presa, nelle "mani" di Jessica Hausner. E Sylvie Testud è in grado di parlare con lo sguardo.
Top 100 Film of the Year 2010  - Position 10 - 6
Animal Kingdom
Voto: 8,5/10
Uscita in Italia: 30 ottobre 2010
"Animal kingdom" è una riabilitazione del "gangster-movie" su un livello nuovo, frutto di una nuova ottica. E' un film senza protagonista, ampaimente corale, capace di scegliere la strada più ardua dell'emotività viscerale piuttosto che elencare una serie di caratteri da clichè. E' un film che non usa la gerarchia come tecnica di avvicinamento dei personaggi allo spettatore, e lascia ogni attore (e ogni spettatore, appunto) come se si trovasse di fronte ad una sceneggiatura ignota. E' un film senza presentimenti, visto dall'ottica interna del giovane ragazzo protagonista. E' la tensione, la violenza, l'orrore che dominano in un mondo apparentemente normale. E la famiglia mafiosa non è quella de "Il padrino", ma quella morbosa, psicopatologica, dominata da Darwin, come il regno animale, e vicina, filosoficamente a Hobbes. Il puzzle è incompleto, e David Michôd porta l'Australia nel firmamento del cinema d'autore anti-hollywoodiano.
Top 100 Film of the Year 2010  - Position 10 - 6Winter's bone
Voto: 8,5/10
Inedito in Italia
"Winter's bone" è un film dell'orrore, che si maschera sotto la connotazione narrativa e la descrizione sociale dell'America vecchio stampo, rurale, sul modello di "Frozen River". In questo caso, la regista Debra Granik preferisce una violenza interiore, che è anche fisica in più punti e, nella foresta spoglia e buia, disseminata di zone grulle, di laghi semighiacciati e di alberi secolari, mette in scena un dramma-mistero che coinvolge una giovane ragazza, interpretata da una magnifica Jennifer Lawrence, in cui la disperazione e la solitudine si affiancano al coraggio, alla determinazione, al pericolo, ad un senso latente di morte. Un gran cast, con i lineamenti scalfiti, e una fotografia che riesce a ricostruire un mondo reale, che per bellezza e atmosfera sinistra, è una sorta di anti-paese delle meraviglie per un'Alice di fronte alla realtà e non al sogno.

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