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Top Ten Tuesday: Top Ten Books I HAD To Buy...But Are Still Sitting On My Shelf Unread

Da Strawberry @SabyFrag

 

Salve a tutti!

Top Ten Tuesday: Top Ten Books I HAD To Buy...But Are Still Sitting On My Shelf Unread

E meno male che dovevo essere più presente. Ah ah ah! Che dirvi gente, è stata una settimana davvero piena e intensa.

Questa top però non potevo perdermela. Questa volta, infatti, si parla di una “mania” che mi sta particolarmente a cuore. Lo shopping libresco compulsivo. Ovvero quella smania di comprare libri anche se non sai ancora quando riuscirai a leggerli, mentre loro si accumulano in un angolo, trepidanti e ansiosi che tu li prenda in mano e li legga. Tu lo sai, loro lo sanno, e mentre cerchi di dar fondo alle riserve ti prometti di smettere di comprare altri libri prima di aver finito quelli che hai. Ma al prossimo giro in libreria sai già che dovrai cedere… Insomma la Top Ten Tuesday di oggi è:

I 10 libri che DOVEVO comprare…
ma sono ancora sul mio scaffale non letti

1. La versione di Barney di M. Richler. Comprato sull’onda dell’euforia di alcuni vicini su aNobii, probabilmente altrettanto influenzati dal film che di lì a poco sarebbe uscito. Un paio di anni fa lo hanno letto tutti. Io decisi quindi di comprarlo con la prospettiva di leggerlo immediatamente. Non vedevo l’ora. E’ ancora lì che mi aspetta.

2. Viaggio in Portogallo di J. Saramago. Comprato in occasione del mio primo Salone del libro. In quel periodo ero in fissa con Saramago. Ero in fissa anche con il Portogallo e dicevo che avrei passato le vacanze estive girandomi il Paese lusitano. Sono ancora in attesa di quella lettura e di quella vacanza.

3. La trama del matrimonio di J. Eugenides. Avevo amato Middlesex come pochi altri libri al mondo. Quando ho saputo che Eugenides usciva con un nuovo romanzo in cui, tra le altre cose, si parlava anche di Roland Barthes, non ci stavo più nella pelle. Dovevo avere quel libro. Peccato che poi a ogni mio proposito “Questa settimana lo leggo!” diventato poi “Questo mese lo leggo!” sia passato quasi un anno.

4. Il mio nome è rosso di O. Pamuk. Lo vedo a casa di un mio amico che i aveva invitato a pranzo. “Lo stai leggendo? Com’è” gli chiedo. “Bello. Merita”, mi risponde. Caso volle che una settimana dopo questo scambio di battute lo vedo in bagno a casa mia. Lo stava leggendo la mia coinquilina finta radical chic che odiavo. Ovvio che, partita la competizione tra noi due a chi leggeva le cose più “alte”, dovevo averlo anche io. Dopo due settimane in libreria ci sono gli Einaudi Et al 25% di sconto. Comprato. Poi è arrivata la sessione estiva di esami. Poi l’estate. Poi la coinquilina ha cambiato casa. Pamuk ora ha visto 3 case diverse, avuto vari coinquilini, ma non ho ancora avuto la possibilità di sfogliarlo.

5 e 6. La famiglia Winshaw e Circolo chiuso di J. Coe. Ah quando dopo aver letto La banda dei brocchi ho pensato che Coe fosse un genio! E sapendo che con gli altri due libri l’autore aveva formato una sorta di trilogia, mi decido a comprarli. E Circolo chiuso volevo iniziarlo proprio quella sera! Già già…

7. I Miserabili di V. Hugo. Comprati a settembre scorso, sapendo presto sarebbe uscito il film. Alla fine il film, nelle sale a gennaio, l’ho visto. Il libro è un mattoncino impolverato. Sigh!

8. La signora dei funerali di M. Wickam (Sophie Kinsella). Era estate. Volevo qualcosa di leggero da poter leggere negli afosi spostamenti estivi in treno senza accaldare troppo i neuroni ormai fusi. Decido di comprare questo romanzo, il primo pubblicato in Italia dalla scrittrice con il suo nome originale. Messo in valigia. Letto? Nahhhh! Si spera nella prossima estate.

9. Le luci nelle case degli altri di C. Gamberale. Me ne avevano parlato così bene che non sono ancora riuscita a iniziarlo.

10. Le osservazioni di J. Harris. In wishlist per due anni, due mesi fa lo compro. Il libro è rimasto buonino nel suo angolino e a breve, grazie al prossimo GdL che partirà su questo blog il 1 Aprile, avrà la soddisfazione di essere letto.

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Vi lascio con una massima che mi rincuora ogni volta che esco da una libreria carica, poiché in essa trovo una giustificazione, seppur lieve. La leggevo sempre nella Feltrinelli di Piazza di Porta Ravegnana (sotto le due torri) a Bologna:

Comprare più libri di quanti se ne possano leggere significa avvicinarsi un po' all'infinito

 

Buona lettura a tutti.


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