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Torino-Serming / Impariamo da "I Giobetti " di Giorgio Ceragioli

Creato il 20 marzo 2012 da Marianna06

 

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Questo pomeriggio, alle ore 18,00 verrà presentato presso l’Arsenale della Pace-Serming ,a Torino, il libro di Giorgio Ceragioli “I Giobetti-Una saga famigliare”, edito da Priuli & Verlucca.

Di che si tratta ? E perché parlarne ?

Intanto perché io, anni fa, ebbi la fortuna d’incontrare personalmente il professore, proprio a Torino,  durante un corso di formazione per volontari sui Paesi i via di sviluppo, in particolare sull’Africa,organizzato dall’Università della Pace.

Perché ho di lui un ricordo splendido  come insegnante  e come persona di profonda spiritualità, che non aveva certo bisogno di fare lunghi discorsi per manifestare la propria empatia al suo interlocutore.

E poi perché “I Giobetti” merita d’essere letto in quanto il suo autore appartiene a quegli uomini, che pur vivendo nel nascondimento e nel silenzio per una intera vita, con la loro testimonianza  di persona sono stati capaci d’insegnarci e c’insegnano ancora oggi,se noi siamo capaci d’ascolto, più di un’intera biblioteca messa insieme.

Voglio solo ricordare, e vale per tante altre analoghe situazioni, che il professor Ceragioli ,rispetto ad altri docenti , in quelle mattinate autunnali torinesi ci attendeva, noi partecipanti al corso, in aula.

E sulla lavagna  aveva già impostato con il gesso lo schema di lezione, che ci avrebbe tenuto di lì a poco.

Ed era sempre accogliente il suo saluto.

Ma tornando al libro : chi sono i “Giobetti”?

Sono quelle persone, dei piccoli Giobbe, fuori dal potere e dalla notorietà, non ricche di denaro ovviamente, che sono però capaci di vivere e di godere, sempre e soltanto, delle piccole cose come fossero grandissime.

Sono quelli che sanno vivere il loro presente con grande intensità, attimo dopo attimo, perché la vita è bella, e guardano al futuro senza particolari attese ma non dismettendo mai la speranza e la progettualità nel bene.

Ne “I Giobetti” sono narrati tantissimi episodi che sono appartenuti alla vita dell’autore, ambientati nelle diverse stagioni dell’anno e della sua esistenza(mare –campagna –scuola -campi di calcio), tutti emblematici comunque di un certo stile.

Laureato in Ingegneria civile, fondatore nel 1989 della Scuola di Specializzazione, presso il Politecnico torinese,in “ Tecnologia-  Architettura e Città nei Paesi in via di Sviluppo”, la sua esistenza,oltre che spesa pergli affetti familiari imprescindibili, l’ha dedicata a perseguire quell’ideale di chi sa di avere avuto e sa che deve dare a chi è meno fortunato di lui. Non certo per buonismo melenso ma solo perché è una questione di “giustizia”.

Per anni Giorgio Ceragioli ha a collaborato con il Serming di Olivero,di cui era grande amico.

Nel libro, che verrà presentato questo pomeriggio all’Arsenale della Pace, si dice inoltre, rivolto ai grandi architetti, di orientare il proprio lavoro per fare in modo che lo sterminato numero di poveri del nostro pianeta possa avere una casa dignitosa, in cui vivere con i propri cari.

Perché casa vivibile è anche e sopratutto dignità per la persona umana.

I tempi difficili(sfratti-mancanza di lavoro-precarietà nel mondo giovanile) che il nostro Paese, l’Italia, come altri in Europa,sta attraversando attualmente, dovrebbe farci apprezzare in modo particolare il messaggio di Ceragioli e farci fermare magari a riflettere che anche “piccolo” o  “poco”, se preferite, può essere bello se c’è amore ,concordia e pace.

Ma amore, concordia e pace non nascono sugli alberi, né possiamo trovarli belli e pronti.

Siamo noi che dobbiamo costruirli con le nostre mani, la nostra intelligenza, che è dono, e naturalmente con il nostro cuore.

  

   A cura di Marianna Micheluzzi


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