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Tower Heist: colpo ad alto livello

Creato il 23 novembre 2011 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Tower Heist: colpo ad alto livello

 

Anno: 2011

Distribuzione: Universal Pictures

Durata: 104′

Genere: Commedia

Nazionalità: USA

Regia: Brett Rattner

Era il lontano 1958 quando Mario Monicelli diresse I soliti ignoti, una commedia geniale, irriverente e sfacciata, che entrò subito a far parte del sottogenere dei caper movie, quei film di azione che parlano di colpi grossi e di rapine. Il panorama italiano, però, navigava in acque torbide, e un regista come Monicelli non poteva certo resistere alla tentazione di parlare al suo pubblico raccontando esilaranti storie quotidiane, comuni e condivise. Il thriller, dunque, non era il genere più adatto per parlare di uomini ordinari (ma perbene) costretti a diventare ladri per sopravvivere. Brett Ratner, regista di Red Dragon, The family man  e X – Men: conflitto finale, ispirandosi proprio al lavoro di Monicelli, realizza Tower Heist: colpo ad alto livello, una pellicola comica e divertente che riflette (ironizzando) sulla globale crisi finanziaria.

Tower Heist è uno degli edifici più lussuosi di Manhattan, proprietà esclusiva di Arthur Shaw (Alan Alda), un grande e stimato imprenditore finanziario. Josh Kovacs (Ben Stiller) è il dirigente dell’edificio e un fedele collaboratore di Arthur. Improvvisamente l’FBI irrompe nella torre e arresta il Boss, accusato di aver investito i fondi e i risparmi di tutti i suoi dipendenti pur essendo consapevole dell’imminente fallimento della sua azienda. Grazie ai suoi agganci politici, Arthur sconta la pena di reclusione nel proprio agiato attico, servito e riverito come se niente fosse accaduto. Quando Kovacs, però, scopre quanto sia falso, cinico e spregevole l’uomo che ha fedelmente servito per oltre dieci anni, sceglie accuratamente (?) quattro complici ed organizza la rapina del secolo per permettere, ad ogni collega, di riavere indietro i propri soldi (o, almeno, qualcosa di equivalente).

Tower Heist: colpo ad alto livello

La crisi finanziaria della società americana viene esposta senza mezzi termini, messa alla berlina, criticata in tutte le sue sfaccettature. Lo sguardo degli sceneggiatori Leslie Dixon, Russell Gewirtz, Ted Griffin e Rawson Marshall Thurber è prettamente comico, ma non nasconde un velo di polemica e di critica sociale. Gli squali di Wall Street, infatti, diventano sempre più forti grazie all’ingenuità dei pesci più piccoli. Ma se un pesce più furbo degli altri, un Robin Hood dei nostri giorni, si rifiutasse di abbassare la testa e decidesse di colpire direttamente il capo? Ecco quindi che Ratner si accaparra alcuni tra gli attori più comicamente talentuosi di Hollywood e progetta il colpo. All’affermato Ben Stiller (che è salito sul trono grazie al successo della saga di Ti presento i miei) spetta il ruolo del burattinaio, a Casey Affleck, Matthew Broderick, Téa Leoni e Michael Peña quello delle marionette più o meno obbedienti, e a Eddie Murphy quello di sleale guastafeste (rinunciando però alla sua solita risata compiaciuta).

Nonostante il tono umoristico, la pellicola rispetta i canoni del perfetto caper movie, e racconta, in tre parti, la disperata ricerca di giustizia da parte di onesti uomini e di donne educate. “Derubare il ricco per sfamare il povero”, dunque, proprio come diceva il cantagallo del film di animazione Disney del 1973. Tower Heist: colpo ad alto livello, dunque, è una commedia divertente e spassosa che intrattiene piacevolmente lo spettatore per quasi due ore.

Martina Calcabrini


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