Magazine Medicina

Trapianto autologo di staminali del cordone per una bambina di 3 anni affetta da paralisi cerebrale

Creato il 27 maggio 2013 da Conservazionecordoneombelicale @SorgenteSalute

Trapianto autologo di staminali del cordone per una bambina di 3 anni affetta da paralisi cerebralePer la prima volta una bambina italiana si sottopone a trapianto autologo di cellule staminali per trattare la paralisi cerebrale di cui è affetta sin dalla nascita.

Vuoi saperne di più sulla possibilità di conservare le cellule staminali del cordone ombelicale per il tuo bambino? Clicca qui e scarica la guida gratuita a conservazione cordone ombelicale e cellule staminali.

L’intervento è stato portato a termine lo scorso 21 maggio presso il Medical Center della Duke University, nel North Carolina. La piccola è stata selezionata per questo intervento sperimentale tra oltre quattromila bimbi che avevano a disposizione le cellule staminali del loro cordone ombelicale grazie alla conservazione privata.

La bimba era stata colpita alla nascita da ipossia, che ha causato la paralisi cerebrale. Si tratta di situazioni non prevedibili che interessano un neonato ogni mille. La paralisi cerebrale è una patologia persistente: questo significa che le lesioni a carico del cervello non sono suscettibili di guarigione e i malati perdono quindi progressivamente la capacità di parlare e muoversi. sino ad oggi l’unica terapia prevedeva terapie farmacologiche e riabilitative di sostegno e non curative.

Il trial clinico in corso presso la Duke University ha lo scopo di testare una terapia basata sull’impiego di cellule staminali del cordone ombelicale e di verificare se è possibile correggere le alterazioni biochimiche e strutturali di questa patologia.

Le cellule staminali del cordone ombelicale sarebbero infatti in grado di agire su due fronti: da una parte riducendo l’infiammazione e dall’altra rilasciando fattori di crescita con proprietà rigenerative, allo scopo di ottenere un recupero cognitivo e motorio.

Il trial clinico coinvolgerà 60 bambini a partire da un anno di età e fino ai sei anni, provenienti da tutto il mondo. Miglioramenti significativi sono attesi tra circa 18 mesi, ma i primi segnali potrebbero essere visibili già dopo tre mesi dall’infusione.


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog