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Trasloco: lista pratico-emotiva dei miei scatoloni

Creato il 31 gennaio 2013 da Maria Grazia @MGraziaPiem

Se c’è una cosa che porta scompiglio nella vita di chiunque, e che quasi chiunque prima o poi affronta, quella è il trasloco. Che sia da una casa all’altra dello stesso pianerottolo, nel palazzo di fronte, in un altro quartiere della stessa città o in una città diversa da quella in cui si è stati fino a quel momento, il trasloco è un mastodontico cambiamento.

Io sono a quota cinque traslochi, tutti in case dislocate nello stesso quartiere della stessa città. Tutte eccetto la sesta casa, l’ultimo trasloco mi porterà oltre Viale Capruzzi, lo spartiacque tra il centro e “l’altra parte” di Bari.

Di solito il cambiamento logistico è dettato da una motivazione oggettiva o da un’esigenza soggettiva. In ogni mio trasloco, specie nell’ultimo, ha un grosso peso la componente emotiva. Da qui il titolo del post che state leggendo: trasloco, lista pratico-emotiva dei miei scatoloni.

Abiti, miei adorati!
Il primo step riguarda gli abiti, una piccola-grande tragedia per una come me fissata con gli abbinamenti e con una sorella più piccola di dieci anni – ma più alta di 12cm – che ogni anno regala al mio armadio tutto quello che lei non riesce più a indossare perché, piccola lei, non vuole saperne di stoppare la crescita. Arghhhh! E allora anche il cappotto tutto pelucchiosodipelucchi diventa un must have di cui è impossibile disfarsi.

Trasloco e casino con gli scatoloni

Accessori e scarpe che a Zalando gli faccio un baffo
I sandali di tutte le tinte, gli stivali di mille mila materiali, le ciabattine eco-chic e poi, posso rinunciare agli scarponi da neve comprati e usati quell’unica volta in cui Bari ha visto la neve? No, non posso, ché poi mi dimentico di quella giornata. Eppure quando ne ho bisogno non mi rendo mai conto di avere un campionario di scarpe degno di Zalando&Co.

Block notes e biro, la cancelleria sempre con me
Ditemi un po’: anche voi avete la cassettiera piena di block notes, Smemoranda del 1999 e penne a profusione? No perché in casa mia ce n’è una in ogni dove, magari insieme alla sveglia che si è impigliata nel coprinaso mentre fuggiva, e ora sono vicine di taccuino. Il golfino per il naso, come potrei separarmi da un’accessorio così fantastico!

Coperte, cuscini e lenzuola coccolose
Questa è la voce più ingombrante della lista, perché a me non basta un piumone o un semplice plaid no, io ho una coperta con le maniche, una più pesante e un set di lenzuola di calda flanella o fresco cotone. Forse è meglio evitare la fatica del trasporto e ricomprare qualcosa, ma vuoi mettere il profumo di coccole passate?

Trasloco
Fotografie.
Poche, essenziali e commoventi, o laceranti. Dipende dal momento in cui le guardi e da dove sono oggi le persone che lì, sulla foto, ti erano accanto sorridenti. Le porto con me, ma le tengo a faccia in giù in un cassetto prima che la nostalgia delle vecchia casa mi assalga all’improvviso.

Ricordi.
Sono originaria di Mattinata (FG) ma vivo a Bari da più o meno dieci anni, nel corso del tempo ho convissuto con circa 20 persone diverse. Ogni volta è giunto il momento per qualcuno di andare, e ogni volta come per magia ricomparivano dettagli dimenticati di un banale pranzo domenicale o di una ragazzata fatta una sera in centro. Anche le case sono così, basta tornarci a distanza di anni per respirare solo ciò che di bello c’è stato lì. Questa volta è diverso: la quinta è stata una casa speciale, e insieme agli scatoloni traslocheranno tutte le mie emozioni, tutte, belle e brutte, perché solo loro mi aiuteranno a riscoprirmi nuova ma sempre me stessa anche nella nuova casa. E adesso chissà in quale scatolone ho messo il fazzoletto per asciugare le lacrimucce…


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