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Trentino AA: un possibile prototipo di sviluppo "glocal" ?

Creato il 19 aprile 2013 da Bruno


Il fatto è che riuscire ad immaginare un modello socio-economico del tutto differente da quello in cui siamo da secoli immersi fino al collo è impresa ardua; cambiare anche solo un anello significa infatti sostituire l' intera catena. E non si tratta, come dopo una guerra, di cambiare semplicemente la testa del motore e ripartire con la stessa macchina, no ... in questo caso il cambiamento dovrebbe essere in teoria ben più vasto ed ancor più difficile da immaginare nella sua totalità.
Dunque: se la rivoluzione in corso intende superare l' attuale organizzazione in stati nazionali, questo lascia intendere una qualche futura forma di federalismo; ma se come oggi afferma il modello socio-economico non sarà più il "capitalismo", beh, questo apre ad uno stravolgimento ben più ampio perchè è tutta la "macchina" fin qui usata che dovrà essere sostituita con altra: è l' impianto democratico-borghese in toto che dovrà essere abbandonato, l' intera organizzazione economica, l' intero sistema produttivo, lo stesso modo di intendere la società e lo sviluppo ... ce n'è abbastanza per farsi venire il mal di testa.
Abbandonare il modello capitalista implica automaticamente abbandonare l' idea stessa di "Stato" quale fin qui concepito ( e ben descritto dai film di Bunuel ) di struttura a difesa della divisione classista della società; implica abbandonare il "tutto fa brodo" produttivo; implica abbandonare la democrazia rappresentativa e l' organizzazione politica come oggi la conosciamo; implica abbandonare TUTTI i vettori del capitalismo: consumismo, pil, borghesia, borsa, finanza, mentalità sociale, divisione in classi, necessità di sfruttamento sociale, tipo e modo di produzione, modello economico ciclico, crisi e guerre, la ciclicità stessa impressa alla Storia attraverso tale "motore" ... insomma implica trasformare la nostra "locomotiva" e il motore fin qui usato in qualcosa di completamente diverso, in un' immagine forse più simile appunto a quel "dirigibile" ipotizzato da Grillo ... un propulsore meno esplosivo, meno sporco, più lento ... ed un' idea di vita e di società che vivaddio dovrebbe tornare a riorientarsi verso la direzione di una sua maggior autenticità.
Da cui sia definitivamente bandita quella "prostituzione forzosa" e relativo sfruttamento che è il vero assunto fondante del "vecchio ordine", coloniale, in procinto di essere superato a favore di un modello sociale che non necessiti più di schiavi.
Da cui sia definitivamente bandito un modello economico che, oggi vediamo, finisce inevitabilmente col privatizzare il principio stesso di società, e col denaturare diabolicamente ogni innata, naturale tendenza umana ad associarsi spontaneamente.
Da cui sia definitivamente bandito ogni assunto di "parassitismo sociale" a favore dell' idea antitetica di "mutualismo".   
Uso quindi l' attuale modello di sviluppo Trentino non per dire che "sarà così", nè che tale modello sia perfetto, ma per aiutarci con un' immagine concreta a visualizzare concetti che altrimenti resterebbero campati in aria, difficili da formulare e da immaginare nel vuoto cosmico-psicologico in cui come Bowman ci troveremo, una volta abbandonato Hal 9000.
1) Sovranità nazionale e monetaria: come già visto ( cfr. qui e qui ), in uno schema federale madre/figlia dove la struttura figlia mantenga una propria autonomia economica interna, pur concertata a livello amministrativo da una struttura superiore che NON CI SPECULI, il problema della sovranità automaticamente decade, non essendo altro che un paravento di facciata a nascondere il vero problema, ossia la VOLONTA' DI SOPRAFFAZIONE E SFRUTTAMENTO.  Impedire la sopraffazione reciproca attraverso stati a sovranità piena è balordo come pensare di impedire la guerra attraverso la deterrenza nucleare: non userai le atomiche, ma altri strumenti "leciti" ed armi convenzionali: oggi vediamo per esempio essere usato soprattutto lo strumento economico a scopo di sopraffazione.
La soluzione va quindi cercata in altra direzione; ed ecco che eliminando alla radice la volontà capitalista ( privata o di stato che sia ) si creano i presupposti per quel rapporto di "mutualismo" oggi esistente tra Italia e Trentino, dove la struttura madre funziona da semplice "bilanciere neutrale" della struttura figlia, senza volontà di suo sfruttamento e/o sopraffazione. Al tempo stesso la struttura figlia, lasciata internamente libera di amministrarsi e svilupparsi economicamente, non si sogna certo di separarsi da un tale cordone ombelicale, nè di prevaricare in alcun modo sia la struttura madre che eventuali strutture "sorelle".
ATTENZIONE: trovare un simile equilibrio non è semplice, e richiede tutta una serie di precondizioni che andiamo velocemente ad esaminare ... in modo certamente dilettantesco e non esaustivo, ma bastante a farsi un' idea generica di alcuni concetti fondamentali, e della loro attuale travisazione nell' immaginario "capitalista" fin qui indotto.
2) Euflazione monetaria: prima condizione indispensabile è che all' interno della struttura figlia venga garantita la "giusta" ( poi vedremo in base a quali criteri ) circolazione monetaria atta a sviluppare pienamente quelle potenzialità che si saranno ritenute "buone, virtuose e desiderabili".
Va da sè infatti che la moneta altro non è, come l' acqua per un campo, che il REGOLATORE dello sviluppo produttivo voluto nel campo stesso: in tale esempio saranno il campo e il lavoro del contadino a costituire l' ECONOMIA, e il tipo di coltivazione il MODELLO di SVILUPPO ( ecco che mettere il campo, che ne so, a "gramigna" sviluppa comunque il pil, ma è perfettamente inutile ad una società che di gramigna non sa che farsene ... e alla quale è forse più utile il grano ).
3) Quale produzione ?  Stabilire con precisione QUALE sia il modello di sviluppo virtuoso e desiderabile è precondizione quindi anche alla stessa massa monetaria ritenuta "giusta" da far circolare: nel nostro esempio Trentino, essa viene erogata dalla struttura madre in corrispondenza di una direzione di sviluppo ben precisa e prestabilita, che ravvisa grossomodo nello sviluppo terziario-turistico e agroalimentare locale il modello ritenuto "virtuoso e desiderabile".
Ecco che il meccanismo monetario "euflattivo" viene ottenuto introducendo ( attraverso sovvenzioni e finanziamenti mirati ) la liquidità necessaria a sviluppare sia tali potenzialità interne, che il terziario ritenuto sufficiente a far mettere armonicamente in relazione il tutto, e a creare una piena potenzialità d' occupazione. Parallelamente la tassazione deve solo servire ad impedire un "surplus" monetario che sarebbe deleterio e spinto ad investirsi in direzioni non più "virtuose e desiderabili": una volta che ci si approssima quindi al "pieno sviluppo desiderato", il circolante in esubero va tolto tramite tassazione, e reintrodotto in modo da incentivare sempre la direzione di sviluppo strategicamente individuata.
ATTENZIONE: anche l' occupazione è SUBORDINATA a tale equilibrio generale del modello di sviluppo, tanto è vero che in Trentino nessuno si sogna di lavorare di notte, di sabato e di domenica: poichè SOVRAPPRODURRE SAREBBE DELETERIO, non c'è nessun bisogno di espedienti che forzino in tale direzione ... anzi, è ovvio che conseguenza logica sia il "lavorare meno" !
4) Come produrre ?  Una volta stabilito che nel mio territorio in esame il potenziale sviluppo ottimale potrebbe venire, nel nostro caso, da turismo, terziario e agroalimentare locale, ecco che l' altra questione correlata sarà quindi il "come" produrre tali beni. Anche qui dovrà essere incentivata una direzione virtuosa e si dovrà prescindere da ogni volontà di sfruttamento parassitario, se si vuole che il modello si regga.
( Inutile individuare il "tipo" di prodotto se poi lo ottengo con lo sfruttamento multinazionale che, anzichè farne ricadere internamente i vantaggi, sfruttano risorse e lavoro: precondizione ETICA del nostro campo visto sopra è che esso serva alla vita di chi lo coltiva, non a foraggiare interessi parassiti ) ...
Ecco che in Trentino il prodotto agroalimentare si struttura in piccole aziende corporative che, pur organizzandosi come multinazionali che DISTRIBUISCONO DIRETTAMENTE i loro prodotti sia in America che in Cina, a livello locale sono costituite da aggregazioni di piccoli e piccolissimi proprietari ( gli ex proprietari di piccoli appezzamenti di terreno ) che PRODUCONO DIRETTAMENTE che ne so, la mela Melinda come i vini della Piana Rotaliana.
Allo stesso modo il terziario turistico viene sviluppato attraverso piccole strutture sempre a carattere familiare, e non certo tramite resort multinazionali; conseguenza diretta di questo tipo di sviluppo è non solo un benessere di base diffuso, ma anche il deterrente per la grande distribuzione di provare ad inserirsi parassitandone il tessuto sociale, in quanto semplicemente non riesce ad attecchire. Il tessuto sociale che si crea sarà il primo deterrente verso qualsiasi tentativo di destabilizzazione di un modello potenzialmente virtuoso.
Come succede in natura infatti, il "parassita" non attecchisce più dove si è sviluppata una "simbiosi mutualistica" tra due organismi, tra il principio di dare ed avere !! ( Certo, potrebbe ancora farlo forzosamente, ma qui appunto si ravvisa la necessità unitaria di un tale modello di sviluppo, e di una struttura "madre" che si faccia garante della difesa di tale raggiunta autonomia locale ... appunto come l' Italia si fa garante e consente al Trentino di potersi organizzare in tale modo ).  
5) Protettori e limitatori:  va da sè che, almeno in fase iniziale e finchè tale rapporto simbiotico non sia conquistato a livello globale, dovrò difendere il mio prodotto interno con vari espedienti oltre allo sviluppo minimale già descritto: certificazione d' origine, equo prezzo di vendita, ecc, che consentano la sostenibilità della produzione. Inoltre dovrò prevedere quei limitatori a possibili ingerenze esterne che potrebbero mandare in vacca il mio modello, alterandone l' equilibrio: non solo quindi la grande distribuzione ( per fare solo un esempio ) è automaticamente rigettata da un sostrato sociale come quello trentino; ma andrò a difendere il mio modello anche con una legislatura ad hoc che impedisca qualsiasi tentativo in tal senso.
Ed ecco che anche questo aspetto è meglio concertabile a livello sovranazionale: "io vendo  a te le mie mele, e tu vendi a me le tue banane, senza che ci mettiamo a farci inutile e controproducente concorrenza", per esempio ... Dove gli opposti principi di autarchia ed iperliberismo del mercato vadano a fondersi secondo il normalissimo "buon senso ed interesse comune".
6 ) Principio etico:  come si vede trovare le soluzioni pratiche e praticabili è relativamente semplice, una volta che sia garantita l' osservanza di un superiore principio etico, vero "quid" del tutto: principio che è dettato dal semplice buon senso, che dice che l' economia debba essere al servizio dell' uomo, e non il contrario.
Principio sociale che dice che il "mutualismo", e non il "parassitismo", debba essere il collante dell' associarsi.
E' l' esistenza e l' osservanza di questo principio etico che permette al Trentino, oggi, di vivere più che bene col suo turismo, qualche mela e un po' di vino: ma se si distrugge questo principio a naturale difesa dell' identità ( pur inserita in una superiore struttura ), anche tale modello virtuoso impiegherebbe non più di due giorni ad andare in vacca. E allora il Trentino le sue Melinda se le potrebbe tranquillamente ficcare se costretto da dinamiche di mercato a non poterne sostenere la produzione; il suo patrimonio turistico andrebbe a beneficio di parassiti terzi se costretto ad aprire a resort multinazionali che sfruttassero la popolazione locale esportandone i benefici economici verso altri lidi ...
Ecco che il Trentino NECESSITA di una superiore struttura ( in questo caso l' Italia ) che ne garantisca e difenda la pur relativa, ma vivibilmente perfetta, autonomia. Che dire: è solo un esempio, ma ben visibile, vicino, da toccare con mano, di una ormai possibile direzione "glocal". L' unica direzione in cui possa essere veramente conseguita la tanto agognata morte del capitalismo.


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