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Triathlon olimpico di Bardolino 2011: resoconto

Creato il 22 giugno 2011 da Marco Caggiati

Marco e Giada Caggiati arrivo triathlon bardolino

Sabato scorso ho partecipato per la prima volta al Triathlon olimpico di Bardolino e oggi voglio darti il mio resoconto su com’è andata la gara. Partirò dal giudizio finale: è stata una gara FANTASTICA!!!!!

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Era dal 1998 che non mi impegnavo in una gara su distanza Olimpica e la cosa, non dico che mi preoccupasse, ma ha generato qualche pensiero sulla mia tenuta fisica. L’anno scorso, a fine stagione, ho partecipato al Triathlon tristar 111 ( 1km a nuoto, 100km in bici e 10 km a piedi) di Montecarlo che ha messo a dura prova la mia scarsa preparazione, soprattutto nel podismo. Quindi mi accingevo ad affrontare più o meno la stessa distanza di gara, ma 3 mesi prima (io riesco ad allenarmi seriamente solo nei mesi estivi, quando qualche cliente va in vacanza……. e mi lascia del tempo libero)

Mi sono presentato al via dell’olimpico di Bardolino senza mai aver percorso, nemmeno in allenamento, 1500 metri a nuoto ed era dall’anno scorso a Montecarlo che non correvo 10 km consecutivi…, quindi, diciamo, non nelle migliori condizioni. Sono partito con l’intento di fare una gara/allenamento in quanto a settembre ho intenzione di partecipare al Triathlon 70.3 (1,9 km a nuoto, 90 km in bici e 21 km di corsa)  di Castiglione della Pescaia. Quindi nessuna “velleità” agonistica; il mio obiettivo era fare un buon allenamento.

La giornata era calda, con qualche nuvola che per fortuna non ha innalzato eccessivamente le temperature. Al seguito tutta la famiglia, a tal proposito devo ringraziare mia moglie Enrica per la pazienza dimostrata a gestire le due “belve” (le nostre figlie Giada ed Asia) durante la gara…

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L’atmosfera era quella classica degli “eventi importanti”: tantissimi concorrenti (al via eravamo più di 1200 concorrenti!!), molti stands commerciali, musica ad alto volume ed organizzazione attenta ai particolari!

La partenza del nuoto era prevista in 7 batterie distanziate l’una dall’altra ogni 3 minuti…. La scelta non si è rivelata a mio parere azzeccata in quanto, se l’obiettivo era evitare l’effetto “tonnara”…, non ci sono riusciti. Tre minuti di distanza non sono sufficienti perchè le batterie non si “mischino” prima della fine dei 1500 metri del nuoto.

Io ero, in mancanza di un Ranking su distanza olimpica, relegato in 7^ ed ultima batteria… Quindi ho potuto godermi la gara “da fuori” per circa 20 minuti osservado le tensioni, i riti scaramantici e preparatori degli altri concorrenti… Ho visto persone veramente tese, quasi come si apprestassero ad una gara di coppa del mondo nella quale partono favoriti per la vittoria…… Io, per mia grande fortuna, non riesco assolutamente a preoccuparmi per una gara e vivere in uno stato “ansiogeno” i giorni, ore, minuti e secondi prima del via… E’ per me inconcepibile…., d’altronde si tratta di gare che durano delle ore e che hanno in sè veramente poche incognite……, nel Triathlon non si inventa nulla……, l’estro e l’inventiva non aiutano ad arrivare meglio al traguardo.

Il Triathlon è un “gioco” fatto di allenamento .., la cosa veramente difficile è trovare il tempo per allenarsi e farlo con costanza senza che i mille impegni del lavoro, della famiglia e “varie ed eventuali” ti impediscano di farlo….., quindi una volta arrivati al nastro di partenza si conosce già il proprio destino….

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Quando mi presento al via di una gara riesco, con un margine d’approssimazione molto basso, a prevedere come andrà a finire…… (le uniche incognite sono rapprestentate da una buona navigazione o meno in acqua e dalla collaborazione che si può trovare nella fase ciclistica).  Insomma mi sono divertito a vedere i rituali preparatori…
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Alla fine è arrivato anche il mio turno e al suono della tromba è iniziata l’ennesima sfida con me stesso!!! Veniamo quindi alla “cronaca della mia gara”!! I primi 200 metri si rivelano veramente duri, nuoto praticamente sempre con la testa fuori ed i gomiti alti, in stile “pallanuoto”, per trovare un varco dove passare. Tutti cercano di stare vicino alle boe di segnalazione in quanto c’è una corda subacquea che delinea la traiettoria più breve per concludere i 1500 metri previsti.

A me non interessa e quindi  mi defilo, sulla destra rispetto al tracciato, alla ricerca del mio “spazio vitale”. Non è mia intenzione forzare in alcun modo l’andatura in quanto non sono atleticamente pronto per “tirare” tutta la gara.

Con mia sorpresa mi rendo conto che “tiro a destra” e che è opportuno “tirare su la testa” ogni tanto per correggere la traiettoria….. (mi era già capitato al Triathlon di Nibbiano, evidentemente devo correggere qualcosa nel mio stile di nuoto…

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). La navigazione non mi risulta facile in quanto le boe sul percorso da traguardare sono di colore arancione…, lo stesso delle cuffie della batteria che mi precedeva… (solita botta di fortuna…..
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), quindi ogni volta che tiro su la testa per vedere dov’è la boa…., la scambio spesso per la testa di qualche concorrente in lontananza…….

Più o meno verso i 1000 metri di gara inizio a superare alcuni di quei concorrenti partiti nella 6^ batteria con la cuffia arancione ed inizio a capire il perché qualcuno viveva con “apprensione” l’avvio alla gara. Vedo parecchi concorrenti in difficoltà che nuotano a rana, dorso, alcuni si fermano in mezzo per prendere fiato, altri (scoprirò a fine gara) si ritirano……

Io nuoto veramente tranquillo e mi rendo conto che potrei stare in acqua un’altra mezz’oretta……  (molto bene penso tra me e me….

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), unica cosa che mi da noia sono i gas di scarico dei mezzi di soccorso che mi intossicano la gola facendomi venire alla mente quando facevo da ragazzo gli allenamenti “dietro motore” mentre mi preparavo per le gare a cronometro dietro il Motom degli anni ‘50 del mio allenatore Gianni!!!
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Che bel ricordo! Andavo più forte io in bici di lui con il motorino e gli urlavo sempre: “accelera, acceleraaa!!!” Gianni scuoteva le spalle per farmi capire che era a “manetta” e io sghignazzavo soddisfatto…
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Ma torniamo alla gara… Esco dall’acqua in poco meno di 30 minuti e mi lancio in zona cambio, via la muta “al volo”, mi infilo calze, casco, numero e occhiali da sole e parto per la frazione ciclistica. Il percorso prevede un continuo “sali e scendi” e mi rendo conto che con relativa facilità raggiungo e supero un nutrito numero di concorrenti. Le salite non sono troppo lunghe ed impegnative da farmi perdere terreno e le discese pedalabili ed i falsipiani sono “il mio pane”. Mi metto in posizione “crono” sulle mie prolunghe e guadagno posizione su posizione e proseguo sempre in solitaria.

Più o meno al 20° km raggiungo l’ennesimo gruppetto, mi accodo per un attimo, ma mi accorgo che vanno troppo piano, allora passo tutti e mi metto a tirare davanti. Dopo qualche minuti chiedo il cambio a chi mi segue e mi viene risposta una cosa potenzialmente demotivante: “aspetta almeno due minuti perché io non riesco a fare la tua velocità devo recuperare, altrimenti stàccati….”. Capisco subito che quel gruppo può avere solo benefici dal mio tirare e io non posso trarne da loro…..

Allora scalo un rapporto, mi alzo in piedi, e stacco i compagni d’avventura…., con un pizzico di soddisfazione. Mi rendo conto che sono “in stato di grazia” e che pedalo forte senza fatica……. Senza spingere al massimo recupero centinaia di posizioni………

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  Vera libidine…D’altronde solitamente nelle gare arrivo sempre nella prima metà della classifica ed essendo partito in fondo al gruppo nell’ultima batteria…, da qualche parte dovevo pur superarli……

Non mi spremo al 100% in quanto temo la frazione podistica, quindi mi tengo un po’ di energie.

Alla fine faccio praticamente l’80% della frazione ciclistica in solitaria e ciò mi fa venire in mente i bei vecchi tempi (quando avevo 20 anni) di quando tutte le gare di Triathlon erano “no drafting” ovvero senza scia…….. Avevano un fascino decisamente maggiore….

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Faccio un buon cambio ed inizio a correre e stranamente mi sento bene anche se non dovrei…… Forse è il calore del pubblico che è assiepato lungo il percorso…, onestamente non mi capacito, ma “godo come un riccio”…

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Corro ad un passo di 4’:35” al km senza nessuna fatica, passo il tempo a “battere il cinque” ai bambini che applaudono il nostro passaggio e a salutare gli avventori dei bar nel centro di Bardolino che si godono lo spettacolo. Ad un gruppo nutrito che applaude gli urlo: “Yessssssss!” con il pollice verso l’alto e un sorriso degno del miglior Gigi Proietti quando interpreta Mandrake nel film “febbre da cavallo”

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.  L’applauso del pupplico acquista allora molto vigore con l’aggiunta di qualche “bravo” d’incitamento!!!
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Km dopo Km mi rendo conto che ho ancora “tanta birra da spendere” ed accelero in progressione (correrò l’ultimo km in 4’:15”, per me impensabile, nemmeno in allenamento, sui 10km….), prossimo al traguardo cerco con lo sguardo dov’è la mia famiglia per correre gli ultimi metri, come di rito, con mia figlia Giada.

Purtroppo non li vedo e la prima cosa che penso è che mia moglie (giustamente) si sia andata a mettere sotto una pianta ad aspettare che io finissi la mai gara…

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Invece no!!!! Sento mia figlia e mia moglie che mi chiamano da dietro le transenne del rettilineo d’arrivo…, allora mi fermo, torno in dietro, prendo in spalla Giada, la metto a terra e lei inizia a correre come Mennea durante il record del mondo sui 200 metri!!!! Io gli urlo: “vai corri più veloce!!!” e lei, come sempre, arriva prima!!!! Appena dopo il traguardo le faccio i miei complimenti e lei tutta “vergognosa” guarda da un’altra parte….

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Bella scena!!
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Adesso un po’ di sterili numeri…..

Alla fine concludo in 2 ore 32 minuti e 52 secondi in 500esima posizione (mi piace…, numero “tondo”) su 1200 partenti….., il che per me è un grande risultato!!! La cosa bella è che ho preso la bellezza di 40 minuti di distacco dal primo, ma mi si sono sentito ugualmente il “campione del mondo”, in quanto sono arrivato al traguardo stanco ma non distrutto e se la gara fosse durata qualche km in più io sarei riuscito a percorrerli….. Molto buono in previsione di settembre!!!

Da segnalare l’arrivo in ultima posizione del mio amico e lettore del blog Michele Bonati al suo primo Triathlon olimpico che, fregandosene di alcuni problemi gastrici avuti durante la gara, si è fatto praticamente tutta la frazione podistica camminando e arrivando quando stavano già smontando transenne e traguardo… Onore al merito!!! Così si fa!! Questo è lo spirito giusto del triathlon!!! Ci vuole spirito e coraggio per arrivare ultimi…, sarebbe stato molto più facile ritirarsi!! Bravo Michele continua così!!!

P.s. per Michele…..: io avrei provato a buttarci dentro un po’ di corsetta in quella lunga camminata…..

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E per finire gli abituali voti.

Organizzazione: voto 10

Ristori in gara: voto 10 per il loro numero, 6 per la qualità del ristoro (solo acqua anche nella frazione ciclistica)

Segnalazione percorsi: voto 10 (impossibile sbagliare)

Ristoro post gara: Voto 8

Pacco gara: Voto 6,5 (un cappellino tecnico da corsa e una bevanda Enervit)

Servizi post gara: Voto 8 (prevista zona docce limitrofa alla zona cambio e massaggi gratuiti!!)

Fotografo della gara: Voto 5 (ad oggi le deve ancora pubblicare….

:-(
)

Ottima gara che diventerà un appuntamento fisso nel mio calendario gare!!!

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Per oggi è tutto, ciao e buon allenamento!!!

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