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Trigun: la storia del tifone umanoide

Creato il 06 aprile 2011 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

Trigun: la storia del tifone umanoide> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="300" width="208" alt="Trigun: la storia del tifone umanoide >> LoSpazioBianco" class="alignright size-medium wp-image-28309" />“Tri­gun”, di Yasu­hiro Nightow, pur non lasciando un segno inde­le­bile tra le pro­po­ste manga, rimane un pic­colo pezzo impor­tante nella sto­ria del fumetto.
Nono­stante la sua pub­bli­ca­zione tra­va­gliata fatta di serie inter­rotte e maga­zine chiusi, il fumetto è giunto al ter­mine nel Sol Levante con la pub­bli­ca­zione del 102º capi­tolo, rag­giun­gendo una fama tale da dare ori­gine ad un anime di 26 epi­sodi e alla crea­zione di vari revol­tech [1] , per arri­vare poi in Ita­lia in due serie a fumetti stret­ta­mente col­le­gate, la prima edita sia dalla Dyna­mic che dalla Panini (“Tri­gun”, in 3 e 2 volumi, rispet­ti­va­mente) e la seconda, “Tri­gun Maxi­mum” di 14 volumi, edita in edi­zione com­pleta dalla J-Pop.

L’opera di Nightow è un fumetto di impatto che rie­sce a mixare ad un tema western-fantascientifico un per­so­nag­gio del tutto par­ti­co­lare, Vash The Stam­pede detto “il Tifone Uma­noide”, biondo pisto­lero dallo sgar­giante cap­potto rosso e dai capelli a punta, il primo essere umano ad essere defi­nito cala­mità natu­rale. Il pro­ta­go­ni­sta non è un uomo nor­male, ma un plant, una spe­ciale forma di vita della quale si ser­vono gli umani per soprav­vi­vere sul pia­neta Gun­smoke dove sono stati costretti a tra­sfe­rirsi dopo l’inevitabile morte della Terra: egli del cat­tivo di turno ha quindi solo la fama; è sì un abile e velo­cis­simo pisto­lero, ma anche un paci­fi­sta con­vinto amante della vita serena che con­fida sem­pre nella bontà d’animo del pros­simo. Gun­smoke è quasi invi­vi­bile per gli uomini, for­mato per la sua tota­lità da deserti ed illu­mi­nato da due soli, ed i coloni umani devono ogni giorno lot­tare per la soprav­vi­venza in un clima da far west, dove la tec­no­lo­gia sem­bra aver subito una invo­lu­zione disar­mante e dove le uni­che forme di sosten­ta­mento sem­brano pro­ve­nire pro­prio dai plant.
Yasu­hiro Nightow deli­nea la mis­sione di Vash sin dai primi volumi: dopo avere evi­tato in “Tri­gun” (prima serie) che suo fra­tello Kni­ves distrug­gesse la Terra per un pro­fondo odio verso la razza umana det­tato pro­prio dallo sfrut­ta­mento dei plant suoi simili, nella seconda serie (la Maxi­mum) il brac­cio destro di Kni­ves, Legato Blue­sum­mer, sguin­za­glia alle costole del biondo pisto­lero la banda dei Gung-Ho Guns, dodici assas­sini che fanno di tutto per garan­tire il tempo neces­sa­rio alla rige­ne­ra­zione di Kni­ves ed evi­tare così che Vash possa fer­marlo di nuovo.

Trigun: la storia del tifone umanoide> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="300" width="191" alt="Trigun: la storia del tifone umanoide >> LoSpazioBianco" class="alignleft size-medium wp-image-28311" />Nella sto­ria non man­cano degli ele­menti tipici del manga sei­nen: i momenti comici carat­te­riz­zati dai clas­sici dise­gni defor­med, ad esem­pio, alleg­ge­ri­scono forse anche troppo il tono dram­ma­tico delle scene, soprat­tutto quello delle bat­ta­glie, risul­tando tal­volta poco effi­caci dal punto di vista narrativo.

Gra­fi­ca­mente Yasu­hiro Nightow ricorda vaga­mente Ken­taro Miura, con scene piene di par­ti­co­lari soprat­tutto negli scon­tri, negli abiti e nelle armi dei per­so­naggi dise­gnati in maniera impec­ca­bile: a volte sem­bra quasi di “sen­tire” il vento, il colpo di pistola che esplode o l’odore del fumo di siga­retta, ma anche qui l’autore tende ad ecce­dere, spesso uti­liz­zando troppo le ono­ma­to­pee che rubano spa­zio ed ener­gia ai dise­gni più belli, ren­dendo le scene troppo con­fuse e poco chiare.

I duelli tra pisto­leri, carat­te­riz­zati da per­so­naggi con forme abnormi o da par­ti­co­lari abi­lità, con armi lucenti e modi­fi­cate, sono spet­ta­co­lari e copiosi. I co-protagonisti che rav­vi­vano la sto­ria e che fanno da spalla a Vash non man­cano affatto, come le due sim­pa­ti­che agenti della società di assi­cu­ra­zioni Ber­nar­delli, Meryl Strife e Milly Thomp­son ed il par­ti­co­la­ris­simo reve­rendo Nicho­las D. Wol­fwood, figura emble­ma­tica della quale solo alla fine si sco­pri­ranno le origini.

“Tri­gun” in con­clu­sione, nono­stante le per­do­na­bili imper­fe­zioni di un’opera prima, è un titolo diver­tente, coin­vol­gente e carat­te­riz­zato da inso­lite atmo­sfere che in più non dimen­tica di mar­care un mes­sag­gio forte e signi­fi­ca­tivo di pace, fra­tel­lanza e sacri­fi­cio verso il pros­simo.
Yasu­hiro Nightow e il suo manga meri­tano tutto il suc­cesso che fino ad oggi hanno otte­nuto, rima­nendo una delle sto­rie più pia­ce­voli del genere sei­nen.

Abbiamo par­lato di:
Tri­gun (opera in 2 volumi)
Yasu­hiro Nightow
tra­du­zione di: Simona Stan­zani
Panini ComicsPla­net Manga, 2001
368 pagine, bros­su­rato, bianco e nero — 7,50€ cadauno

Tri­gun Maxi­mum (opera in 14 volumi)
Yasu­hiro Nightow
J-Pop, 2001
224 pagine, bros­su­rato, bianco e nero — 5,90€ cadauno

Rife­ri­menti:
Panini Comics: www.paninicomics.it
J-Pop: www.j-pop.it

Note:

  1. con revol­tech si indi­can una linea di action figure pro­dotte dalla Kaiyodo e carat­te­riz­zata da giun­ture par­ti­co­lari che ren­dono i modelli estre­ma­mente posa­bili. [↩]

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