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Tutti i contributi pubblici all'editoria, dai finanziamenti alla stampa a quelli radiotelevisivi

Creato il 06 maggio 2012 da Paopasc @questdecisione
Tutti i contributi pubblici all'editoria, dai finanziamenti alla stampa a quelli radiotelevisiviI contributi all'editoria rappresentano una piccola fetta di tutti i contributi pubblici versati ad attività private.Sul sito del Governo è presente l'elenco di tutti questi contributi suddiviso per categorie: Dipartimento per l'informazione e l'editoria. L'ultimo anno di riferimento è il 2009.StampaCooperative di giornalisti: 44,5 milioniEditori a maggioranza cooperative o fondazioni: 40 milioniQuotidiani diffusi all'estero: 4,5 milioniQuotidiani in lingua straniera: 5 milioniPeriodici editi da cooperative: 12 milioniGiornali di partito: 27,5 milioni
Tutti i contributi pubblici all'editoria, dai finanziamenti alla stampa a quelli radiotelevisiviEditori trasformati in cooperative: 11,5 milioniImprese editrici cooperative, enti morali ecc.: 9,5 milioniTelevisioneTelevisioni di partito: 11 milioniRiduzioni tariffe telefoniche imprese televisive: non specificatoRadioRadio in lingua tedesca. 1,5 milioniRadio di partito: 10,7 milioniCreditiCredito d'imposta (acquisto carta): 30 milioniSpedizioni PostaliAgevolazioni postali: 50 milioniTotale circa 260 milioni, escluso l'importo delle riduzioni delle tariffe telefoniche, non precisato.Stop contributi. Dal 2014 però, per l'intervento del Governo Monti, saranno aboliti tutti i contributi diretti all'editoria.
Dopo una prima fase nella quale gli interventi hanno riguardato principalmente il riordino delle modalità di accesso ai contributi e delle disposizioni relative alle agevolazioni postali, il D.L. 201/2011 ha disposto la cessazione dei contributi diretti dal 31.12.2014, con riferimento alla gestione 2013.informazioni aggiornate a lunedì, 12 dicembre 2011 [fonte Camera]
Agevolazioni postali. Anche per le agevolazioni postali sono intervenute modifiche: dal 1/9/2010 al 31/12/2012 sono sospese le agevolazioni postali per l'editoria.  Al suo posto, durante questo periodo, sono  fissate tariffe massimi applicabili, senza comunque oneri per lo Stato. Le agevolazioni rimangono valide per associazioni senza fini di lucro in ragione di 30 milioni annui.

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