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Twisted by Emma Chase

Creato il 12 aprile 2014 da Anncleire @anncleire

 Twisted by Emma Chase

Because good sex? Really, really good sex? Doesn’t need alcohol. And it’s not about compatibility, or practice, or even being in love. It’s about trust. Letting your guard down. Putting yourself in another person’s hands and letting him lead you to places you’ve never been before.

 

“Twisted” è il sequel di “Tangled” tradotto in italiano come “Non cercarmi mai più” per la Newton Compton Editori e che ho letto in occasione del “Tangled Read Along”. Avendo letteralmente adorato il primo volume e dietro le lusinghe di alcune appassionate followers mi sono detta che sarebbe stato bello organizzare un altro RA per leggere il sequel, uscito il 25 marzo, e in uscita in italiano il 22 maggio come “Cercami ancora”. Detto fatto è nato il “Twisted Read Along” che purtroppo non è stato all’altezza del precedente e mi ha lasciato un po’ stupita. Il libro, pur conservando quel tocco di ironia che caratterizzava i commenti di Drew, assume delle tinte scure che poco si addicono alla natura comica con cui era nata la serie. E sfortunatamente il libro mi ha un po’ delusa…

 

Ci sono due tipi di persone al mondo. Quelle che prima guardano, e quelle che saltano. Io sono sempre stata un’appartenente della prima categoria. Cauta. Una pianificatrice. Tutto è cambiato quando ho incontrato Drew Evans. È stato così persistente. Così sicuro di sè… e di me.

Ma non tutte le storie d’amore finiscono con l’happy ending. Pensavate che io e Drew fuggissimo verso il tramonto? Benvenuti nel club. Ora devo prendere una decisione, la più importante della mia vita. Drew ha già compiuto la sua – infatti ha cercato di decidere per entrambi. Ma sapete che questo non è il mio stile. Così sono tornata a Greenville. Da sola. Beh, quasi da sola…

Quello che ho capito è che le vecchie abitudini sono dure a morire e qualche volta devi tornare dove hai iniziato, prima di andare avanti.

 

Quando ho letto “Tangled” mi sono innamorata del modo unico e originale di descrivere la psicologia maschile. Leggere dal punto di vista di Drew sembrava come leggere davvero dentro la testa di un uomo. Il libro aveva qualcosa di particolarmente affascinante che mi ha portato a finirlo in breve tempo, tant’è che non ho rispettato le scadenze del RA e mi ha lasciata veramente stupita, perché Drew mi ha colpito al cuore. Leggere “Twisted” sorprende, sconvolge, e allo stesso tempo lascia interdetti. Sono passati due anni dai fatti del primo volume, ma soprattutto la vera novità è rappresentata dal fatto che è Kate a narrare la storia. La stessa Kate lasciata un po’ in disparte e che Drew ha così disperatamente cercato di conquistare.

Did you think Drew and I were going to ride off into the sunset? Live happily ever after? Join the club. Apparently happily ever after only lasts two years. Don’t check the title. You’re in the right place. This is still the Drew and Kate show. It’s just twisted around. Messed up.

Welcome to Oz, Toto. It’s a fucked-up place to be.

Ed è così che veniamo ad immergerci in una storia che si articola intorno ad un malinteso, che parte dalla perfezione di un rapporto che non è certo tutto rose e fiori, ma che sembra funzionare al meglio per i nostri due protagonisti. Drew non è cambiato è sempre il dominante uomo egocentrico ma passionale e attento, mentre ci accorgiamo che Kate non è la stessa, qualcosa è cambiato. Va detto naturalmente che nel primo volume viene completamente messa in secondo piano dall’esuberanza e dai gesti grandiosi di Drew e che noi la riconosciamo solo come il riflesso in uno specchio. Drew l’ha idealizzata tantissimo ponendola su un piedistallo che a volte non corrisponde pienamente alla realtà. Kate d’altronde è una donna e come una donna è piena di dubbi e di incongruenze che la rendono subito simpatica. Ci si riconosce nei pensieri di Kate, nei suoi consigli spassionati, nel suo essere insicura. In fondo condivide la sua vita con uno degli uomini più desiderati della città, un lavoro che pretende sempre il massimo da lei e una vita che corre frenetica. Non sentirsi all’altezza allora diventa fin troppo facile, come lo diventa il suo sentirsi improvvisamente inadeguata. Nonostante tutte le possibili rassicurazioni del caso, nonostante i tentativi di Drew di renderla sempre partecipe e amata, pure le complicazioni arrivano, arrivano prevedibili come il dimenticarsi l’ombrello quando piove. La trama, facilmente intuibile fin dal primo capitolo, è leggermente insulsa, di certo ci si poteva inventarsi qualche altra casa, ma l’indubbia bravura della Chase di essere reale e di regalare ai suoi lettori personaggi palpabili con cui immedesimarsi è veramente straordinaria. E mai come in questo caso è il corollario dei personaggi secondari a fare la differenza. La mia mitica Mackenzie, la nipotina di Drew che nella scena in cui appare fa la differenza, DeeDee senza la quale sicuramente la storia perderebbe di verve e non posso non citare Bill. Bill. Ricordiamoci che lo abbiamo sempre visto dagli occhi di Drew, occhi colmi di gelosia e di ferocia. Bill in questo volume si redime, o meglio, ne conosciamo un lato che non avevamo avuto modo di esplorare. Anche questa è la dimostrazione che la storia è sempre la somma di percezioni diverse, che inevitabilmente le nostre esperienze ed emozioni influenzano il nostro modo di leggere le situazioni. Allora Kate non solo ci racconta un’altra storia, il sequel di un’impresa grandiosa, ma ci fornisce anche gli strumenti per capire meglio come a quel sequel si è arrivati, rendendo movimentata la lettura.

Il particolare da non dimenticare? Una T-shirt degli Yankee.


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