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Uccellacci e uccellini

Creato il 29 aprile 2012 da Misterjamesford
Uccellacci e uccelliniRegia: Pier Paolo PasoliniOrigine: ItaliaAnno: 1966Durata: 89'
La trama (con parole mie): Totò e Ninetto, padre e figlio, camminano lungo le strade della periferia ancora spoglia di Roma, incrociando le loro esistenze con quella di un corvo parlante professore di filosofia che espone ai due uomini teorie e fiabe che possano portarli alla riflessione rispetto alla politica, alla religione e al futuro.Così, tra un racconto ed una rocambolesca sosta forzata in mancanza di un bagno, i tre viaggiano attraverso il tempo e lo spazio confrontando l'approccio terreno dei due umani e quello "alto" del volatile, convinto assertore del comunismo precedente alla morte di Togliatti.Passati dalla riscossione presso poveri contadini nei propri terreni al pagamento nella casa di un architetto facoltoso, Totò e Ninetto, stanchi del ciarlare del corvo, finiranno per dire l'ultima parola di questa neppure troppo voluta seduta di discussione.
Uccellacci e uccellini
So cosa state pensando.
Due bicchieri e mezzo ad uno dei film universalmente più incensati di uno dei nostri registi più importanti, quel Pier Paolo Pasolini che ha regalato, nel corso della sua carriera, pellicole straordinarie e poesia agli spettatori di tutto il mondo, sono una bella sfida.
Ebbene sì. Quando ci vuole, ci vuole. Anche se si tratta di grandissimi.
Ma occorre fare un passo indietro, per spiegare questa scelta che, di fondo, altro non è se non una media: perchè Uccellacci e uccellini, rivoluzionario e clamoroso alla sua uscita - ormai quasi cinquanta primavere fa -, ricco di riflessioni che toccano vita e morte, politica e religione, costume e società, ora, nel pieno di questi anni zero ancora senza identità, risulta vecchio e verboso, a tratti perfino ammorbante, e finisce per trasformare la meraviglia del colpo di genio dei titoli cantati da Domenico Modugno in una reazione che è simile a quella di Totò e Ninetto Davoli con il finale, assumendo, di fatto, il ruolo del corvo saccente rispetto a noi poveri cristi in cammino sulla strada della vita.
Un peccato, effettivamente, che il lavoro assolutamente unico di Pasolini abbia inesorabilmente perso smalto con il passare del tempo, eppure non sono riuscito - neppure, a tratti, forzandomi - a trovare una possibile chiave di lettura più moderna che svecchiasse i temi così eloquentemente esposti dal pennuto, finendo per trovarmi - senza riuscire minimamente ad empatizzare con loro - spesso e volentieri in accordo con i protagonisti umani, finale compreso.
Certo, alcuni passaggi paiono non aver subito l'erosione del tempo - in particolare le riflessioni di natura religiosa, ancora assolutamente attuali e simili a quelle proposte nella musica da un signore chiamato Fabrizio De Andrè -, eppure Capolavori come Il Vangelo secondo Matteo o Accattone appaiono lontani anni luce da quello che assume le connotazioni di un esperimento di solo cuore - con tutti i limiti del caso - e che non riesce a tirare fuori il meglio neppure da Totò, interprete che è parte integrante della nostra cultura e del nostro Cinema ma che sicuramente appare troppo imprigionato in se stesso per poter esprimere al meglio quello che il suo personaggio sulla carta avrebbe potuto dare.
Resta invece inalterato il fascino incredibile della periferia romana ancora in fieri di allora, fatto di campagna e miserie umane e sociali da brividi, ritratto al crocevia di neorealismo e surrealismo, quasi l'eredità dei De Sica e dei Rossellini andasse ad incontrare la visionarietà di Bunuel: anche in questo caso, però, basta pensare al meraviglioso Le notti di Cabiria firmato Fellini per cogliere il senso di incompiutezza di questa pellicola, uno sfoggio affascinante e magico della poetica intellettuale di Pasolini tuttavia incapace di lasciare a bocca aperta come i più grandi Capolavori di un Autore e un Artista scomparso troppo presto da un mondo, senza dubbio, troppo crudele per lui.
Un mondo in cui i corvi vengono mangiati per davvero.
Specie se gay, comunisti e dalla risposta pronta.
E in questo, non c'è Tempo che tenga: la nostra società è rimasta uguale.
MrFord
"Like a bird on a wirelike a drunk in a midnight choir
I have tried in my way to be free.Like a fish on a hook
like a knight in some old fashioned book
I have saved all my ribbons for thee."Leonard Cohen - "Bird on a wire" -

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