di Giacomo Dolzani
Colpi di mortaio sono stati sparati oggi in direzione della scuola numero 57 di Donetsk, proprio in occasione dell’inizio delle lezioni, posticipato di un mese a causa della situazione di grande tensione generatasi in seguito agli scontri tra le forze governative ucraine ed i separatisti filorussi.
Diverse bombe sono cadute infatti nel cortile dell’edificio, colpendo anche uno dei pullman che si trovavano nei pressi dell’istituto e causando la morte di 10 civili; benché tra le vittime non ci siano studenti l’attacco, attribuito alle forze secessioniste, ha ucciso un insegnante e diversi genitori che avevano accompagnato i figli a scuola.
Il successo della cosiddetta “operazione antiterrorismo”, l’offensiva lanciata dal presidente, Petro Poroshenko, finalizzata a liberare l’est del paese dagli insorti filorussi, ha portato all’avanzata delle forze di Kiev fin quasi al confine russo, relegando i ribelli secessionisti in un fazzoletto di terra in prossimità della frontiera orientale e portando la città di Donetsk ad essere territorio di scontro tra le due fazioni.
Nonostante la fragile tregua, concordata per poter intavolare delle trattative di pace, il cessate il fuoco è però costantemente violato e quotidianamente si registrano scontri e vittime, sia militari che tra la popolazione civile.