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Umberto Eco spiega perché i gialli fanno sfracelli

Creato il 01 ottobre 2012 da Dejavu

Umberto Eco spiega perché i gialli fanno sfracelli

E' davvero emozionante leggere ciò che Umberto Eco scrisse nella postilla de Il Nome della Rosa su ciò che significa scrivere e sul perché i lettori siano attratti come magneti dalle storie giallo-poliziesche. Era il 1980.

Umberto Eco spiega perché i gialli fanno sfracelli

"Dopo aver letto il manoscritto, gli amici della casa editrice mi suggerirono di accorciare le prime cento pagine, che trovavano molto impegnative e faticose. Non ebbi dubbi, rifiutai, perché, sostenevo, se qualcuno voleva entrare nell'abbazia e viverci sette giorni, doveva accettarne il ritmo. Se non ci riusciva, non sarebbe mai riuscito a leggere tutto il libro. Quindi, funzione penitenziale, iniziatoria, delle prime cento pagine, e a chi non piace peggio per lui, rimane alle falde della collina. Entrare in un romanzo è come fare un'escursione in montagna: occorre imparare un respiro, prendere un passo, altrimenti ci si ferma subito. [...] Un grande romanzo è quello in cui l'autore sa sempre a che punto accelerare, frenare e come dosare questi colpi di pedale nel quadro di un ritmo di fondo che rimane costante."

Umberto Eco spiega perché i gialli fanno sfracelli

"Io credo che alla gente piacciano i gialli non perché ci sono i morti ammazzati, né perché vi si celebra il trionfo dell'ordine finale (intellettuale, sociale, legale e morale) sul disordine della colpa. È che il romanzo poliziesco rappresenta una storia di congettura, allo stato puro. Ma anche una diagnosi medica, una ricerca scientifica, anche una interrogazione metafisica sono casi di congettura. In fondo la domanda base della filosofia (come quella della psicoanalisi) è la stessa del romanzo poliziesco: di chi è la colpa? Per saperlo (per credere di saperlo) bisogna congetturare che tutti i fatti abbiano una logica, la logica che ha imposto loro il colpevole. Ogni storia di indagine e di congettura ci racconta qualcosa presso a cui abitiamo da sempre (citazione pseudo-heideggeriana). A questo punto è chiaro perché la mia storia di base (chi è l'assassino?) si dirama in tante altre storie, tutte storie di altre congetture, tutte intorno alla struttura della congettura in quanto tale. congettura in quanto tale."

Grazie caro Umberto per aver espresso il mio esatto pensiero con parole la cui esattezza non avrei altrimenti saputo trovare. Meriteresti un premio. Ti regalo una rosa.


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