Magazine Cinema

Un film italiano in concorso alla Berlinale: VERGINE GIURATA con Alba Rohrwacher

Creato il 19 gennaio 2015 da Luigilocatelli

Alba-Rohrwacher_Variety_cropped-300x269E meno male che stamattina è arrivata la notizia che in concorso alla Berlinale (5-15 febbraio) c’è anche un film italiano. O quasi italiano. Perché finora non eran poi molte le cose nostre messe nel programma di quello che è ormai uno dei festival europei imprescindibili. Sì, un paio di film giovani-giovani nella rassegna dedicata ai teenager (Shortskin e Cloro), lo special screening fuori concorso di Torneranno i prati di Ermanno Olmi, ma niente nelle sezioni di peso. Il film annunciato stamattina in concorso colma la lacuna: Vergine giurata (Sworn Virgin) è di una regista italiana, ha per protagonista un’attrice italiana, è una coproduzione tra il nostro paese e la Svizzera, la Germania, l’Albania e il Kosovo, e se non è proprio tutto italiano lo è in gran parte, e dunque arruoliamolo sotto la nostra bandiera (d’altra parte, oggi, in era di co-produzioni globali, è sempre più difficile stabilire la nazionalità di un film, e non resta che andare di approssimazione). Diretto da una regista, Laura Bispuri, al suo primo lungometraggio, Vergine giurata è tratto da un libro (scritto in italiano) dell’albanese Elvira Dones pubblicato da Feltrinelli e poi esportato in parecchi paesi. Una storia che sembra fatta apposta per piacere al pubblico della Berlinale, il racconto di una ragazza del nord albanese di nome Hana che, per sottrarsi al destino segnato per le donne delle sue parti, diventa una vergine giurata, vestendosi da uomo e comportandosi da uomo. Una possibilità, questa migrazione dal ruolo femminile a quello maschile, incredibilmente prevista dal Kanun, il codice arcaico che regola il vivere sociale dell’Albania tradizionale. Hana avrà i privilegi dei maschi, ma dovrà rinunciare a ogni possibile amore con un  uomo. Un main character che di sicuro impressionerà pubblico e stampa. L’interprete è Alba Rohrwacher, e sulla carta si direbbe una scelta perfetta. Per lei è il terzo grande festival in meno di un anno, prima Cannes con Le meraviglie, poi Venezia con Hungry Hearts, adesso Berlino. Un anno d’oro. E i molti suoi haters avranno un motivo in più per parlarne male.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :