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Un minimalismo umanissimo

Da Zazienews

Un minimalismo umanissimo Una bella scrittura, pulita, misurata, ci accompagna dentro una storia di ordinaria esistenza. Siamo a Milano, in un quartiere di periferia, prima di Assago, dove ha sede un grande ospedale. In un appartamento di un palazzo rosso vive una giovane famiglia, mamma babbo e due figli maschi, Arturo quattordicenne e Giovanni, 5 anni. Fuori c'è la crisi, la cassa integrazione, una situazione che si ripercuote nel dentro, nella vita di relazione, negli affetti, nell'amore. Il babbo e la mamma discutono, la mamma pensa che il babbo, che ha perso il lavoro, non si dia abbastanza da fare. È il tempo dell'Immacolata e il babbo e i ragazzi vanno in montagna, in un piccolo appartamento dei parenti. Non riusciranno a mettere gli sci perché a Giovanni capita di avere momenti in cui la vista se ne va e arriva una fitta nebbia. In seguito ad un incidente, il bambino viene trasportato in elicottero all'ospedale di Vercelli e da lì a Milano, nell'ospedale da cui si vede la casa dei ragazzi. Tac, risonanze, controlli, intanto è Natale. Senza una diagnosi precisa, la famiglia ritorna unita a casa con Giovanni che non ci vede. Intorno ci sono gli amici, Sedouf, amico di Giovanni e Sofia, amica di Arturo. Un romanzo delicato, minimalista, capace di suscitare emozioni profonde, una piacevolissima sorpresa. Grazia Gotti

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