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Un pirata a Capri

Creato il 01 agosto 2010 da Lollo
Un pirata a Capri

Ancora un passo indietro. Agosto 2009, la splendida Capri.

Vedi Napoli poi muori, vedi Capri e poi piangi. Non perché la piazzetta e lo scorcio mozzafiato ti commuovono ma perché dopo aver saluto l’isola più chic ed elegante del mondo hai un portafoglio che ha bisogno di essere rianimato. Si sa che in vacanza gli italiani non badano a spese ma se ti trovi davanti uno scontrino in cui si sottolinea che l’acqua naturale costa cinque euro rimani sbigottito, nonostante sia Capri. Posto splendido, barche da sogno e negozi raffinati. Gioiellerie accessibili solo a magnati russi espongono in vetrina diamanti e zaffiri pesanti come un lampadario di cristallo dell’Ermitage. Per questa gita isolana ho ideato uno stile sobrio ed elegante, un camicione fresco del nonno, sandali pugliesi e un panama, non di Borsalino ma comunque dignitoso. Si sussurrava fossero a Capri Naomi, Eva Mendes, Jlo e tanti altri, noi abbiamo individuato solo Rita Dalla Chiesa probabilmente snobbata e lasciata sulla terraferma dai colleghi. Oltre al limoncello a Capri è tipica la macchinetta con cui si trasportano le valigie dirette nei vari hotel cinque stelle lusso. Set Louis Vuitton, valigie di Fendi e borse in coccodrillo. Uno sfavillio continuo per viaggiatori fortunati. Devo ammettere che avrei voluto organizzare un assalto pirata per accaparrarmi uno di quei pezzi da viaggio. All’arrembaggio.


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