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Un ricatto chiamato ” Spread “.

Creato il 05 ottobre 2012 da Malpaese @IlMalpaese

Nell’estate del 2011 i partiti di entrambi gli schieramenti recitarono la sceneggiata che ben conosciamo con Berlusconi : il giorno prima ” mi dimetto “, il giorno dopo ” rimango ” e con Napolitano che di rimando un giorno sembrava pronto a sciogliere le camere ma il giorno dopo, proprio come faceva Berlusconi, soprassedeva. nel frattempo tutta questa incertezza politica determinava quell’aumento esorbitante dello spread tra i nostri bond e quelli tedeschi che ufficialmente viene presentato come l’unico motivo che poi indusse Berlusconi a rassegnare le dimissioni e il PD a non andare ad elezioni anticipate e optare invece per il governo tecnico Monti. così Napolitano non sciolse le camere e insediò Mario Monti alla presidenza del consiglio dopo averlo nominato senatore a vita. Tutte queste manovre servirono semplicemente a mettere in pratica una decisione che i partiti avevano già preso mesi prima e cioè, vista l’impossibilità sia per il governo che per l’opposizione di attuare la politica di austerità richiesta da Angela Merkel e da SarKozy senza sputtanarsi direttamente ed irreparabilmente coi propri rispettivi elettorati, avevano concordato che un governo tecnico presieduto da un economo di grido come ,appunto, Mario Monti, avrebbe salvato Berlusconi e Lega Nord da una disfatta elettorale ed il PD invece da una vittoria che al lato pratico avrebbe finito per spaccarlo e disintegrarlo sia nel caso avesse fatto una politica in sintonia con la destra UE e la BCE e cioè, come quella che sta facendo Monti, sia nel caso opposto, ovvero se avesse invece optato per delle scelte sensate di rilancio della nostra economia ossia se avesse fatto una politica di sinistra, di vera equità fiscale e di vera redistribuzione del reddito ma che sarebbe stata sicuramente in contrasto con i voleri della Merkel e di Sarkozy la cui priorità era, al contrario, la salvezza delle banche che avevano in pancia i nostri bond e quindi una politica di assoluta austerità anche a scapito della crescita economica ed anche a costo di aumentare la recessione. La malafede di Bersani quando diceva che il governo Monti era l’unica strada percorribile per via dell’ alto spread sui nostri titoli causati dall’ incertezza politica del momento è tanto più evidente se si considera che questo continuò a salire anche dopo l’insediamento di Monti e discese un poco soltanto quando la BCE decise di accordare il maxi prestito di duecento miliardi di € alle banche private, come del resto è accaduto anche recentemente quando Mario Draghi ha rassicurato gli investitori dicendo che era intenzione della BCE sostenere l’€ con provvedimenti adeguati, come l’aumento dei fondi salva stati. Pertanto si vede molto chiaramente che la salita o la discesa dello spread sui nostri bond dipende esclusivamente dalle dichiarazioni della BCE sobillata dalla Bundesbank, la quale BCE ( co-Bundesbank ) utilizza proprio lo spread come spada di Damocle per costringere i paesi dell’UE a queste assurde politiche di austerità che danneggiano la loro economia reale e che servono unicamente a spostare ricchezza dalle tasche dei cittadini a quelle dei banchieri e che per far questo si serve di governi nazionali compiacenti i quali gravano di tasse i loro cittadini e riducono drasticamente i loro servizi essenziali introducendo provvedimenti assurdi e antidemocratici come il fiscal compact. Bersani, Napolitano, D’Alema, Casini, Berlusconi, Alfano, Fini, Hollande, Veltroni, Zapatero, Merkel, Sarkozy, Rajoy, Papademos, Monti, ecc.. altro non sono se non complici servili ed interessati di questo marchingegno economico di macelleria sociale tanto caro ai banchieri fascisti della BCE-Bundesbank che è parte integrale dell’intero sistema neoliberista globalizzato il quale fa capo a Wall Street.

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