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Un TG inconsueto

Creato il 11 marzo 2011 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

Un TG inconsuetoDi questi tempi dove l’informazione mediatica subisce palesemente gli  attacchi della cortigianeria,  dividendosi tra berlusconiani  e anti-berlusconiani, Enrico Mentana conduce tutti i giorni l’edizione serale del TgLa7, rendendosi protagonista di una piccola rivoluzione comunicativa, proponendo la  sua edizione come un appuntamento giornalistico che  mostra la realtà, non edificante, glorificante, educativa o formativa, ma semplicemente informativa.

Un Tg all’insegna della libertà e del pluralismo dell’informazione. Un  Tg che ha scelto di collocarsi fuori dalla mischia e non attaccare nessuno, oppure, ed è quello che deve fare, stare al di sopra della mischia ed essere anti-berlusconiano ma anche anti-bersaniano, anti-finiano, anti-casiniano ecc.  Un Tg in cui  si danno  solo le hard news, via tutte le notizie minori. E via anche sfilate di moda o pubblicità di auto che servono solo a fare girare i marchi importanti.  A seconda di quante sono le notizie importanti si sceglie come svilupparle e che spazio dare loro.

Il tentativo di spiegare i fatti, raccontarli ma anche inquadrarli lo ha portato ieri sera a dare larga importanza alla questione giustizia appena varata, una riforma di cui Berlusconi si dice soddisfatto “L’aspettavo dal ’94. Se si fosse fatta prima non ci sarebbe stata Mani pulite, non sarebbe stata spazzata via un’intera classe politica”… Al contrario l’opposizione, dice no alla proposta, bocciando tutto l’impianto perché cambia i connotati alla magistratura e i magistrati si dicono pronti allo sciopero perché è una “riforma punitiva che riduce le garanzie per i cittadini”.  Antonio Di Pietro “antidemocratica” e “non degna nemmeno del peggior vecchio stato sudafricano”, annunciando un emendamento abrogativo.

Un TG inconsueto

Ma quali sono i punti essenziali del testo, tanto atteso da una parte e altrettanto contestato dall’altra? Intanto la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri. Di conseguenza ci saranno due distinti Consigli Superiori della Magistratura, entrambi presieduti dal Capo dello Stato. Non è prevista rieleggibilità. Prevista invece l’istituzione di una “Corte di disciplina” suddivisa in due sezioni separate, una per i giudici, l’altra per i pm. I magistrati saranno “direttamente responsabili degli atti compiuti in violazione di diritti al pari degli altri funzionari e dipendenti dello Stato”. L’azione penale resta obbligatoria, ma “secondo i criteri stabiliti dalla legge”. Non sarà più possibile ricorrere in appello contro le sentenze di primo grado di proscioglimento, se non nei casi “previsti dalla legge”.

Guai a parlare di “riforma ad personam”: Berlusconi ha ribadito subito che si tratta di “una riforma organica, di prospettiva e di profondo cambiamento che non ha nulla a che fare con i processi in corso”. E a tal proposito il premier ha annunciato: “questa volta mi prenderò la soddisfazione di essere presente nelle aule dei processi. Credo che mi prenderò delle belle soddisfazioni e soprattutto spiegherò agli italiani come stanno le cose. Ho la pretesa di venire assolto,  come fatto 24 volte su 30 nei processi che mi sono stati organizzati contro e come farò per quelli che mi restano”.

Un TG inconsueto
Staremo a vedere. Al processo “Ruby” mancano solo 25 giorni e nel frattempo due misteriosi italiani avrebbero tentato la corruzione di un funzionario marocchino per cambiare la data di nascita, sul certificato identitario di Ruby Rubacuori, facendola improvvisamente invecchiare di un anno (cosa solitamente poco gradita alla vanità femminile). Se l’impiegata non si fosse rivelata onesta e avesse accettato l’offerta, il risultato sarebbe stato che sarebbe stata esclusa la minore età della giovane marocchina nel periodo dei fatti contestati al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Invece questa impiegata ha rifiutato l’offerta ed ha rilasciato un’intervista a “Il Fatto”. L’interessato e i suoi avvocati dichiarano l’estraneità al fatto e provvederanno alla scontata denuncia.

Il Tg di  Mentana, quindi ha scelto di essere diverso reputazionalmente, ha scelto di essere una voce fuori dal coro,  un Tg elettivo ed elitario, rivolto a persone che usano il libero arbitrio per costruirsi una realtà conoscitiva svincolata da influenze e  a quanto pare gli ascolti crescono sempre di più.

 


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