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Una macchia nera nel paradiso rosso

Creato il 29 ottobre 2011 da Oblioilblog @oblioilblog

Una macchia nera nel paradiso rosso

Il 28 ottobre a Modena si è ricordato con un convengo la marcia su Roma delle camicie nere di 89 anni. Sembra incredibile a dirsi, ma è così. La kermesse è stata organizzata da Fiamma Tricolore-Movimento Sociale. L’intento, come descritto dal commissario provinciale Stefano Garzya, era quello di portare alla luce le opere sociali del fascismo dimenticate e i crimini dei partigiani tenuti nascosti.

Com’è possibile che nella rossa Emilia Romagna venga organizzato un evento simile? L’episodio non è isolato e il rigurgito fascista in terra nemica da un po’ di tempo a questa parte ha assunto proporzioni importanti. I boia chi molla hanno abbandonato la location abituale di Predappio, paese natio di Mussolini, raccogliendo l’appoggio di camerati già ben organizzati, come quelli veneti.

Il sindaco Giorgio Pighi prende le distanze: 

Creare tensioni e disordini, vilipendere le istituzioni e fare apologia di fascismo sono fatti che rientrano nell’ambito della sicurezza pubblica, dunque il Questore saprà intervenire nel migliore dei modi. In Italia la Destra si è da tempo allontanata da atteggiamenti scomposti, da improbabili celebrazione dei fasti del ventennio e dagli insulti rivolti a coloro che combattendo il nazifascismo hanno consentito la nascita della Repubblica, ma esiste una minoranza che non ama fare i conti con la storia e vive di nostalgie che suscitano dolorose memorie. È dunque bene assumere atteggiamenti fermi e non accettare provocazioni che possono sfociare in atti violenti.

La vicina Sassuolo ha ospitato il 15 settembre  un incontro con Roberto Fiore, il leader di Forza Nuova, altro movimento neofascista. L’ex eurodeputato, con alle spalle una condanna per banda armata e associazione sovversiva, si è lasciato andare in dichiarazioni che hanno provocato fumanti reazioni:

La presenza del Comitato per l’Appoggio della Resistenza per il Comunismo è segno di quanto queste persone siano rimaste indietro di almeno 50 anni. La culla del comunismo, la Russia, si è prepotentemente ribella a quelle idee e oggi è su posizioni che potremmo definire nostre: sociale, nazionale e cristiana.

Alessandra Coliva del Popolo Viola è riuscita a sfuggire al comitato di sicurezza e a interrompere il dibattito:

La carta costituzionale parla di apologia del fascismo. Voi qui non potete parlare di camerati.

A Pavullo nel Frignano, provincia modenese, la candidata del PDL aveva incluso nelle liste anche Fiamma Tricolore. Nonostante la sconfitta elettorale, in primavera il segretario nazionale di Fiamma Tricolore Luca Romagnoli ha inaugurato una nuova sede intitolata a Bruno Rivaroli, segretario del PNF e comandante della brigata nera locale alleata ai nazisti durante la Resistenza.

Sassuolo sembra essere la culla del ritorno nero. Un’indagine del procuratore aggiunto milanese Armando Spataro, poi passata per competenza al PM di Modena Enrico Stefani, ha portato al rinvio a giudizio del simpatizzante leghista locale Stefano Gherardi per propaganda razzista.

La frase incriminata sarebbe questa:

Bisognerebbe riaprire la moschea per un giorno e poi quando ci sono dentro tutti magari anche i loro amici di Rifondazione e dell’Italia dei Valori chiudere bene le porte e i catenacci e cominciare a fare fuoco.

Sassuolo, inoltre, è stato teatro negli ultimi mesi di un paio di aggressioni che un po’ ricordano la violenza squadrista. Mirco Zanni ha querelato per lesioni un gruppo di persone che l’hanno preso a pungi in parcheggio perché indossava sulla giacca una spilla con una svastica sbarrata. Gli aggressori indossavano le magliette “White Power” e si sono impossessati con la forza della spilla.

Enrico Sighinolfi del PD indica il Temple Bar come punto di ritrovo di soggetti di estrema destra e ospite dell’associazione culturale Zang Tumb Tumb di matrice culturale neofascista, ispirata a Tommaso Marinelli. Ztt aveva organizzato lo scorso gennaio un concerto della band padovana nera La Compagnia dell’Anello nell’auditorium comunale intitolato a Pierangelo Bertoli, cantautore comunista. Una sollevazione popolare ha spostato l’evento alla discoteca Area.

A febbraio, invece, alla viglia della Giornata della Memoria, i consiglieri provinciali della Lega aveva lanciato la provocazione: affiancare alla stele dell’Olocausto, peraltro due volte vandalizzata, una lapide in memoria delle vittime della guerra civile ’43-’45, repubblichini e nazisti compresi.

Sommando questi episodi, c’è da domandarsi se sia per colpa della troppo pressante egemonia culturale comunista che in una zona da sempre dominata nascano movimenti fascisti o se questi siano il segno di un revanscismo nero pronto a organizzarsi in tutta Italia e a culminare in episodi eclatanti come quelli recenti di Roma.

Fonte: Il Fatto Quotidiano


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