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UNA RAGAZZA di 60 anni

Creato il 05 marzo 2011 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

UNA RAGAZZA di 60 anniIn diretta da Milano, come ogni venerdì, la nuova puntata de Le Invasioni barbariche, il programma specchio della nostra epoca, condotto da Daria Bignardi su La 7, che indaga emozioni, sentimenti e aspirazioni dei personaggi noti al grande pubblico, che si siedono di fronte a lei per rispondere alle sue domande.

Ad aprire come al solito questa trasmissione l’intervento di Beppe Severgnini, che getta uno sguardo agli avvenimenti della settimana facendo il punto della situazione, a partire dall’affermazione del premier russo Vladimir Putin, il primo leader mondiale a spezzare pubblicamente una lancia a favore del capo del governo italiano dopo la bufera degli scandali sessuali. “Il nostro amico Silvio Berlusconi non si interessa solo alle ragazze, ma si occupa anche di cose concrete”. Lo ha detto al congresso del suo partito, Russia unita. L’intenzione era buona ma, quel “anche”, di fatto ha confermato che pensa alle ragazze…

UNA RAGAZZA di 60 anni

Primo ospite della serata il Presidente del Partito Democratico Rosy Bindi, che festeggia i suoi 60 anni di vita, sfoggiando la coccarda tricolore da quando, indossando il fazzoletto verde per festeggiare l’approvazione della fiducia sul federalismo in Aula alla Camera, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha compiuto un gesto “eccessivo e offensivo della sede parlamentare”. “E’ successo che la Patria era un valore condiviso fino a che non sono apparse forze politiche che la vogliono dividere” , riferendosi ai leghisti che hanno sventolato le bandiere delle regioni e quelle con il sole delle alpi, simbolo del carroccio: “Il folklore cui abbiamo assistito- ha detto – è grave perché  nelle aule parlamentari non si va con le bandiere di partito” – A giudicare dal provvedimento che hanno votato, il federalismo, in realtà divide l’Italia, i piccoli dai grandi comuni, il nord e il sud, e non contiene il presupposto per un federalismo. Fino a che non avremo un cittadino che avrà gli stessi diritti da nord a sud non si può parlare di federalismo”.

Uno dei personaggi più conosciuti e rispettati del nostro panorama politico e donna, non poteva non dire la sua sull’ormai tormentone del caso Ruby. “ C’è qualcuno che ha scambiato la libertà sessuale con lo sfruttamento del potere, le donne sono diventate merce di scambio del potere, non è una lotta per la libertà sessuale.  L’emancipazione intrecciata con il pluralismo andrà ripresa con più determinazione, il corpo della donna deve essere libero non a uso del potente “

UNA RAGAZZA di 60 anni
A proposito di donne e lotta, si avvicina l’8 marzo e la Bindi ha deciso di festeggiarlo in modo diverso ovvero, consegnando proprio in tale data, a Palazzi Chigi, la raccolta firme “Berlusconi vattene” slogan gridato con forza e determinazione durante la recente manifestazione in piazza dalle donne e promossa dal Pd per chiedere le dimissioni di Silvio Berlusconi. Iniziativa  criticata da Libero perché “ha dato fastidio la fila delle persone ai gazebo”. ” Le firme di Topolino e Paperino – ha spiegato – siamo stati noi i primi a denunciarli perché la voglia di ridicolizzare questa operazione c’è. E’ un’iniziativa politica che non è piaciuta a tutti perché fa spavento che 10 milioni di persone vogliano le dimissioni di Berlusconi”. E comunque a Libero dico che non ci vuole la carta di identità perché le nostre firme non servono mica a presentare la Minetti al consiglio della regione Lombardia…”, ha concluso.

Rosy Bindi ha appena compiuto i suoi primi 60 anni e si dice contenta di tutte le  fasi della sua vita, specie quella da adulta, ha lottato per ottenere le cose e pensa che la sua sia stata una vita piena, ha tribolato un po’ per diventare grande ma ora è soddisfatta di sé stessa. Il tono accenna a diventare un pochino più duro quando afferma che “gli ita

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liani hanno Berlusconi ma, non sono identificabili con Berlusconi” ,  ha una gran voglia di batterlo, non teme le elezioni e conclude l’intervista con un bel W l’Italia e W il nostro Paese”.

Una ragazza di 60 anni che ha preso sul serio quella che viene indicata come una necessita nazionale ovvero, partire dallo stato di emergenza democratica del nostro Paese e immaginare una fase di transizione dentro a una coalizione molto larga che si impegni a rimuovere le macerie di questa cadente seconda Repubblica. E speriamo che tale compito dia i suoi frutti!


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