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Una rivelazione divina dell’inferno - Capitolo 3 La gamba destra dell’Inferno

Da Perlabianca63

Capitolo 3 La gamba destra dell’Inferno


Dalla notte che ero stata all’Inferno non riuscivo né a dormire né a mangiare
qualcosa. Ogni giorno rivivevo l’Inferno. Quando chiudevo gli occhi tutto quello che
vedevo era l’Inferno. Sentivo continuamente le grida dei condannati nelle mie orecchie.
Come in un programma televisivo, rivedevo continuamente tutte le cose che avevo visto
e vissuto. Ogni notte mi recavo nell’Inferno e durante il giorno cercavo le giuste parole
per presentare tutte queste cose orribili al mondo.
Mi apparve di nuovo Gesù e disse: “Figlia mia, questa notte andremo nella
gamba destra dell’Inferno. Non aver paura, Io ti amo e sono con te”.
Il viso del Signore era molto addolorato e i suoi occhi erano pieni di tenerezza e
di profondo amore. Anche se qualcuno si trovava per sempre perso nell’Inferno, sapevo
che Gesù lo amava in ogni modo.
“Figlia mia”, mi disse, “Dio, nostro Padre, ha dato ad ognuno un proprio volere,
affinché possiamo decidere liberamente se servire Lui o satana. Come hai visto, Dio
non ha fatto l’Inferno per gli uomini. satana seduce molti per far si che lo seguano, però
l’inferno fu fatto per satana e i suoi angeli. Non è il mio desiderio e neanche quello del
Padre che qualcuno perisca in quel luogo”. Lacrime di compassione scendevano dalle
guance di Gesù.
Incominciò nuovamente a parlarmi. “Ricordati delle mie parole mentre ti
mostrerò l’Inferno: Io ho tutta la potenza nel cielo e sulla terra. Verranno momenti in cui
ti sembrerà che Io ti abbia abbandonato, ma non sarà così. Ci sanno momenti durante i
quali le forze demoniache e le anime dei condannati ci vedranno e altri momenti in cui
non potranno vederci. Ovunque noi andremo, la pace sia con te e non avere paura di
seguirmi”.
Insieme ci avviammo. Piangendo lo seguii camminando dietro di Lui. Piangevo
già da diversi giorni: l’Inferno era, infatti, sempre davanti ai miei occhi. Dentro di me,
urlavo e il mio spirito era molto triste.
Arrivammo alla gamba destra dell’Inferno. Quando mi guardai attorno, vidi che
stavamo camminando su un sentiero secco e bruciato. Grida riempivano l’aria e l’odore
della morte era ovunque. In alcuni momenti, la puzza era così ripugnante da farmi
vanire la nausea. Dappertutto era buio, solo dove splendeva la luce di Gesù, e per il
fuoco che bruciava dalle fosse, potevo vedere il paesaggio attorno a
me.improvvisamente demoni di diverse specie passarono vicino a noi. Creature
maligne ringhiavano nel passarci accanto. Spiriti demoniaci di diverse forme e
grandezze si parlavano l’uno con l’altro. Proprio davanti a noi un gran demone dava
istruzioni ad alcuni piccoli. Ci fermammo ad ascoltare e Gesù disse: “ Esiste un
invisibile esercito di forze maligne che qui non vediamo, come ad esempio demoni e
spiriti di malattie.”
“Andate!” Disse il grosso demone alle creature maligne e ai diavoli che stava
istruendo. “Fate cose malvagie. Distruggete le loro case e le loro famiglie. Seducete i
cristiani deboli, date loro false informazioni e portatene più che potete sulla falsa via.
Riceverete la vostra ricompensa quando tornerete”.
“Ricordatevi di fare attenzione a quelli che hanno accettato Gesù come loro
Salvatore. Loro hanno il potere si scacciarvi e di distruggervi. Andate ed attraversate
tutta la terra. Io ho già molti che sono là pronti e ne ho ancora che posso mandare. Non
dimenticate che noi tutti siamo i servitori del principe delle tenebre e della forza
dell’aria”.
Così le creature maligne cominciarono a volare fuori dall’Inferno. Le porte
all’inizio della gamba destra dell’Inferno si aprivano e chiudevano velocemente per
lasciarli passare. Alcuni uscivano attraverso gli imbuti, da dove noi stessi eravamo
entrati.
Vorrei provare a descrivere l’aspetto delle creature maligne. Il demone che stava
parlando era molto grosso, aveva la grandezza di un orso Grizzly, di color marrone,
aveva la testa come quella di un pipistrello i suoi occhi erano come incastonati nel suo
viso peloso. Le braccia erano pelose e cadevano a penzoloni lungo tutto il corpo e dal
volto peloso uscivano artigli.
Un piccolo demone assomigliava ad una scimmia con lunghe braccia anche lui
peloso in ogni parte del corpo. Il suo viso era molto piccolo e il naso era a punta. Non
riuscivo a vedere i suoi occhi da nessuna parte.
Un altro aveva la testa molto grande, grandi orecchie e una lunga coda. Un altro
ancora era grosso come un cavallo ed aveva la pelle liscia. La visione di questi demoni
e spiriti malvagi unita al terribile odore che essi producevano mi dava il volta stomaco.
Ovunque mi girassi, vedevo demoni e diavoli. Il più grande di tutti questi demoni
prendeva ordini direttamente da satana.
Gesù ed io camminavamo giù per il sentiero, arrivando in un’altra fossa. Forti
grida di dolore e lamenti dolorosi, che non potrò dimenticare, si sentivano ovunque.
“Mio Signore, cosa accadrà ora?”, pensai tra me e me.
Camminando, passammo direttamente vicino ad alcuni demoni (sembrò che non
ci avessero notato) e ci fermammo davanti ad una fossa di fuoco e zolfo. In questa
c’era, imprigionato, un uomo dalle grandi dimensioni; l’ascoltavo \predicare il Vangelo.
Guardai Gesù stupita aspettando una sua qualche spiegazione, poiché sapevo bene
che Lui conosceva ogni mio singolo pensiero. Così disse: “Mentre quest’uomo viveva
ancora sulla terra, era un predicatore del Vangelo. Un tempo parlava della verità e mi
serviva”.
Mi chiesi, allora, per quale ragione l’uomo si trovava all’Inferno. Era alto circa
180 cm, e il suo scheletro era sporco, di color grigio, come quello di una pietra
sepolcrale. Su di lui pendevano ancora frammenti del suo vestito. Mi meravigliavo del
fatto che il fuoco non avesse bruciato il vestito ormai lacerato e strappato. La sua carne,
bruciando, gli cadeva e il suo cranio era in fiamme. L’uomo emanava un odore terribile
Osservai come il prigioniero stendeva la sua mano, tenendo un libro e simulando la
lettura di alcuni versi. Mi ricordai delle parole di Gesù quando mi disse che nell’Inferno
si posseggono tutti i sensi e in modo ancora più sviluppati.
L’uomo lesse verso dopo verso, ed io pensai che era un bene.
Gesù parlò all’uomo con grande amore nella sua voce: “Pace a te”. Subito l’uomo smise
di leggere e si girò lentamente per guardare Gesù.
Vidi l’anima dell’uomo dentro lo scheletro. Egli disse al Signore: “Signore, ora voglio
predicare il Vangelo a tutte le persone. Signore, ora sono pronto ad andare e
raccontare a tutti di questo posto. Lo so che mentre ero sulla terra, non credevo
nell’esistenza dell’Inferno, tanto meno nella verità del tuo ritorno. Predicavo nella mia
chiesa solo quello che le persone volevano ascoltare, feci compromessi con la verità”.
“Non volevo nella mia comunità nessuna persona di colore e di diversa razza, e causai
l’allontanarsi di diverse anime da Te. Feci le mie regole sul Paradiso e su cos’era giusto
e sbagliato. Ho sedotto diverse persone, fatto allontanare molti dalla tua santa Parola e
ho rubato soldi ai poveri. Però, Signore, lasciami andare, ora, e farò ciò che più giusto.
Non prenderò più soldi dalla cassa della chiesa. Sono già pentito. Voglio amare ogni
persona d’ogni razza e colore”.
Gesù disse: “Non soltanto cambiasti e rappresentasti male la santa Parola di Dio, ma
mentivi dicendo di non conoscere la verità. I piaceri della vita ti erano più importanti
della Giustizia. Ti visitai personalmente nel tentativo di farti cambiare strada, però tu
non hai voluto darmi ascolto. Percorrevi il tuo sentiero e la malvagità era il tuo signore.
Tu conoscevi la verità ma non volevi pentirti e tornare a Me. Ero presente in ogni
momento. Aspettavo che ti ravvedessi, ma non lo hai fatto. Ora il Giudizio è stato dato”.
C’era una gran sofferenza sul volto di Gesù. Sapevo che se l’uomo avesse risposto alla
chiamata del Signore, ora non si sarebbe trovato qui. Oh, gente, ascoltate!
Gesù parlò ancora al condannato: “Tu dicevi di aver predicato la verità e di aver guidato
molti sul sentiero della giustizia. La Parola di Dio dice che chi non crede sarà gettato
nello stagno di fuoco e zolfo”.
“Tu conoscevi la via della croce. Conoscevi la via della Giustizia. Sapevi di dover
predicare la verità. Però satana riempì il tuo cuore con bugie inseguendo il peccato.
Avresti dovuto pentirti sinceramente con tutto il cuore, e non solo a metà. La mia Parola
è vera. Non mente. Adesso è tardi, troppo tardi”.
Dopo di che l’uomo, a pugni stretti, maledisse Gesù.
Con tristezza Gesù ed io camminammo fino alla successiva fossa. Il pastore
condannato continuava a maledire ed era infuriato con Gesù. Mentre camminavamo
accanto alle fosse di fuoco, le mani dei condannati si protraevano perché volevano
toccare Gesù, e con le suppliche pregavano per ricevere misericordia. Le loro mani e le
loro braccia scheletriche erano grigie e nere a causa del fuoco; non avevano carne viva
o sangue, od organi, ma tutto era soltanto morto.
Dentro di me piangevo. Oh terra, pentiti. Se non ti penti, verrai anche tu qui. Fermati
prima che sia troppo tardi. Ci fermammo davanti ad un’altra fossa. Provavo tanta pena
e tanto dolore per tutti loro, fisicamente ero talmente debole da non poter più stare in
piedi. L’udire tutti quegli intensi sospiri mi agitò.
Gesù, ho tanto dolore, in me”, gli dissi.
Da questa nuova fossa, parlava una donna rivolta a Gesù. Stava al centro delle
fiamme, le quali ricoprivano tutto il suo corpo. Le ossa erano piene di vermi e di carne
morta. Mentre le fiamme divampavano su di lei, alzò le mani verso Gesù e gridò:
“Lasciami uscire. Ti do ora il mio cuore. Voglio annunciare agli altri del tuo perdono.
Voglio testimoniare di te. Ti supplico, fammi uscire!”
Gesù disse: “La mia Parola è verità e dice che ognuno si deve pentire e lasciare il
proprio peccato. Le anime devono solo chiedermi di entrare nella loro vita se non
vogliono finire all’Inferno. Per il mio sangue, c’è il perdono dei loro peccati. Io sono
fedele e giusto e perdono tutti quelli che vengono a me e non li manderò via”.
Si voltò guardando la donna, e disse,: “Se tu mi avessi ascoltato e fossi venuta a me,
con pentimento, Io ti avrei perdonata”.
La donna disse: “Signore, non c’è nessun modo di uscire ora?”
Gesù rispose dolcemente: “Donna”, disse, “hai avuto molte possibilità per pentirti, ma
induristi il tuo cuore e non lo hai fatto.
Conoscevi la mia Parola. Questa proferisce che le prostitute prenderanno parte nello
stagno di fuoco e zolfo”.
Gesù si girò verso di me e mi spiegò: “Questa donna aveva relazioni con diversi uomini
e così facendo distruggeva i rapporti di diverse famiglie, tuttavia io l’amavo. Venni da
lei, non per condannarla, ma come Salvatore. Le ho mandato molti dei miei salvatori,
perché si pentisse e non camminasse più nel suo sentiero malvagio, però non volle.
Mentre era ancora una ragazza la chiamai, ma rimase sulla sua strada. Fece cose
molto malvagie. L’avrei perdonata se fosse venuta a me. Ma satana entrò in lei, fu così
amareggiata da non poter più perdonare nessuno.
Andava in chiesa solo per sedurre gli uomini. Se fosse venuta a me, i suoi peccati le
sarebbero stati perdonati e lavati attraverso il mio Sangue. Una parte di lei, però, voleva
servirMi; ma non si può servire Dio e satana allo stesso tempo. Ogni persona deve
decidere radicalmente chi vuole servire”.
“Signore” gridai io, “dammi la forza per continuare”. Stavo tremando dalla testa ai piedi,
per l’orrore dell’Inferno.
Gesù mi incoraggiò dicendomi: “Pace a te”.
“Aiutami Signore, satana non vuole che noi sappiamo la verità sull’Inferno. In nessuno
dei miei peggiori incubi ho mai pensato che l’Inferno potesse essere proprio così.
Caro Gesù, quando finirà tutto questo?”.
“Figlia mia”, rispose, “soltanto il Padre sa quando verrà la fine “. Ancora mi parlò: “Pace
a te” ed una gran forza mi diede vigore.
Gesù ed io camminavamo attraverso le fosse. Avrei voluto strappare ogni persona dal
fuoco e portarla ai piedi di Gesù. Piangevo molto e pensavo ai miei figli: non avrei
voluto vedere anche loro in questo luogo infernale.
Gesù si voltò verso di me e disse tranquillamente: “Figlia mia, ora torniamo a casa.
domani continueremo il cammino da questo punto dell’Inferno”.
A casa gridai e piansi. Durante il giorno rivissi l’Inferno e gli orrori di tutte quelle anime
che si trovavano in quel luogo. Raccontai a tutti quelli che incontravo, quello che avevo
vissuto. Parlai dei dolori dell’Inferno, che superavano ogni comprensione.
A chiunque legge questo libro, vi supplico, pentitevi dei vostri peccati. Chiamate Gesù e
chiedeteGli di salvarvi. Chiamatelo oggi stesso, non aspettate fino a domani. Forse il
domani può non arrivare. Il tempo passa velocemente. Andate in ginocchio e lasciatevi
pulire dai vostri peccati. Amatevi l’uno con l’altro. Piacete a Gesù, siate benevoli e
perdonatevi gli uni con gli altri.
Se sei arrabbiato con qualcuno, perdonalo. Non vale la pena andare all’Inferno perché
sei amareggiato a causa di qualcuno. Perdona il tuo prossimo come Cristo ci perdona i
nostri peccati. Gesù ci sostiene, quando abbiamo un cuore pronto a perdonare. Egli ci
lava dai nostri peccati con il suo Sangue. Ama i tuoi figli e il tuo prossimo come te
stesso.
Il Signore della Chiesa dice: “Pentitevi e sarete salvati!”.

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