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Una vicenda assurda per una condanna di risarcimento assurda

Creato il 11 giugno 2012 da Ecodifoggia @ecodifoggia
di Bruno Longo

Comune di Foggia

(Ecodifoggia.it) - Foggia: Un appalto affidato all’inizio del 2000 con il meccanismo della somma urgenza è costato una condanna in primo grado in un procedimento civile all’ex assessore ai Lavori pubblici Bruno Longo, all’epoca componente dell’amministrazione Agostinacchio. Longo, oggi consigliere d’opposizione, è stato condannato a pagare alla società Ge. Co. General Costruzioni srl oltre 553mila euro. Si tratta di una causa civile partita nel 2004 e avviata dall’impresa nei confronti del Comune di Foggia, dell’ex assessore, dei dirigenti e funzionari Carlo Dicesare, Fernando Biagini e Armando Tusino. L’unico ad essere stato condannato è stato però l’ex assessore, assolti invece funzionario e dirigenti.

La verità sulla vicenda In riferimento alle notizie di stampa,che mi vedrebbero coinvolto in un processo civile per risarcimenti danni nei confronti di una ditta,che non fu regolarmente pagata dal comune per i servizi di igienizzazione svolti a favore di famiglie bisognose,si precisa che: - è assurdo ed aberrante che un cittadino,in uno stato civile democratico e libero, non sappia di essere coinvolto in un processo,e che quindi non abbia avuto la possibilità di difendersi in giudizio,nominandosi un avvocato, dal momento in cui mai nessuno ha notificato al sottoscritto l’esistenza di una causa civile; -proprio per questo motivo,il sindaco Mongelli in rappresentanza del comune di Foggia,difeso dall’avv. Drogonetti e dall’avv. Puzio ed i signori dr Carlo Di Cesare ed ing. Fernando Biagini ,hanno avuto facilissima partita nello scaricare sul sottoscritto inesistenti responsabilità,perché in circa dieci anni di giudizio al sottoscritto non è stata data la possibilità di nominarsi un difensore e di sapere cosa avvenisse nel dibattimento; -risulta sleale e vergognoso che gli avvocati del comune,avv. Drogonetti ed avv. Puzio,pur conoscendo la circostanza in quanto consigliere comunale con frequenti rapporti istituzionali,non abbiano,deontologicamente, mai avvisato il sottoscritto di un coinvolgimento in un processo civile in corso; -in maniera ancora più grave,è veramente vergognoso e immorale il fatto che,pur trattandosi di un processo civile ,peraltro,in corso,essendosi celebrato solo il primo grado di giudizio,da parte di ambienti dell’amministrazione comunale si siano inondate le redazioni di copia delle sentenza,nel ridicolo tentativo politico di danneggiare l’immagine di un consigliere comunale che fa il suo dovere; -il tutto sembra essere riconducibile,ovviamente, alla dura battaglia di opposizione che il sottoscritto sta sostenendo nei confronti delle illegalità ed illegittimità degli atti amministrativi della giunta guidata dal sindaco Mongelli,e per altro verso la lotta che si sta sostenendo per l’abolizione della “Avvocatura del Comune”,che frutta anche ai succitati avv. Puzio e Dragonetti spropositate somme aggiuntive ai già lauti stipendi valutabili in centinaia di migliaia di euro l’anno ; -a sostegno dell’assenza totale di responsabilità nella vergognosa vicenda,anche la ditta alla quale il comune non ha corrisposto le dovute spettanze,opporrà insieme al sottoscritto appello avverso la sentenza,per illecito arricchimento del Comune e per chiarire le responsabilità dei dirigenti comunali; - il sottoscritto già nella giornata odierna ha incaricato l’avv. Antonio Ciarambino di proporre appello alla sentenza di primo grado,dove finalmente assistito da un legale,fornito di valide prove e di corretta documentazione si potranno smantellare le assurde ed inconsistenti argomentazioni dei legali del comune e dei dirigenti comunali,giocando finalmente ad armi pari,per il ripristino della verità dei fatti; - i risibili tentativi estorsivi e puerilmente vendicativi di chi utilizza l’apparato amministrativo per fini politici e distorti ,non scalfiscono e non scalfiranno l’incrollabile fede del sottoscritto nell’opera di moralizzazione della pubblica amministrazione,gravemente compromessa da dirigenti incapaci e da una politica approssimativa e fallimentare.. In riferimento alle precisazioni di cui sopra va aggiunto,che i legali del sottoscritto hanno evidenziato da una rapida lettura delle carte il vizio di forma e di sostanza già lamentato e cioè la mancanza di comunicazione del giudizio in corso al sottoscritto da parte del tribunale: vizio di forma che da la possibilità di inoltrare la giusta e legittima richiesta di annullamento di una vicenda dove in dieci anni di dibattimento un cittadino non ha saputo assurdamente di essere stato chiamato in causa. Va ribadito,inoltre, che la ditta interessata la General Costruzioni farà appello alla sentenza e chiederà il risarcimento danni al Comune di Foggia il solo beneficiario delle prestazioni ed il solo responsabile del mancato pagamento per le prestazioni rese,insieme ai dirigenti dei Lavori Pubblici i soli che possono e potettero decretare la somma urgenza , insieme al responsabile dei servizi finanziari,che eventualmente non ha ritenuto o potuto saldare le fatture. Si ribadisce che è aberrante la vicenda del mancato recapito al sottoscritto di un giudizio in corso,così com’è aberrante il ridicolo tentativo del sindaco Mongelli e del suoentourage di strumentalizzare una vicenda dove il sottoscritto è parte lesa e dove si dovrà chiarire una volta per tutte il ruolo del cosiddetto staff del sindaco,cioè consulenti esterni strapagati,che invece di svolgere compiti istituzionali fanno parte integrante,insieme a certa stampa filo-governativa,di una filiera della diffamazione e che comunque ormai poco incide sulla considerazione della pubblica opinione sul disastro civico del centrosinistra e del sindaco Mongelli
Una vicenda assurda per una condanna di risarcimento assurda

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