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Uncharted 4: Fine di un Ladro – Diverse novità ma la formula di gioco rimane la stessa

Da Videogiochi @ZGiochi
di Danilo "feandie" Iaccio

Il fulcro dell’esperienza di ogni capitolo di Uncharted è sempre quello single player, e il quarto capitolo in uscita il prossimo 18 marzo su PlayStation 4, che andrà a chiudere le vicende di Nathan Drake, non fa eccezione. Con Uncharted 2: Il Covo dei Ladri, Naughty Dog ha inaugurato la componente multigiocatore, un po’ per ampliare l’offerta del pacchetto ma soprattutto per non ignorare una delle tendenze maggiormente richieste dai videogiocatori, e nel caso specifico di Uncharted questo innesto era tutt’altro che forzato data la sua natura di sparatutto in terza persona. L’aggiunta non solo ha allungato la longevità generale ma ha regalato tante ore di divertimento diventando una modalità imprescindibile per i fan e abbastanza attesa.

Seguendo le politiche commerciali ormai in voga da diverso tempo, con la Uncharted: The Nathan Drake Collection Sony e Naughty Dog hanno ben pensato di rendere più appetitosa la remastered offrendo ai possessori l’accesso anticipato alla beta multiplayer di Uncharted 4: Fine di un Ladro. Disponibile con un giorno di anticipo rispetto al previsto, abbiamo trascorso gli ultimi giorni in compagnia della nuova modalità multigiocatore, nella sola modalità di gioco presente Team Deathmatch, e in questa anteprima potete dare uno sguardo a quello che vi aspetta.

Uncharted 4 beta multiplayer logo

LAVORO DI SQUADRA

Ogni accesso alla beta si apre con un caricamento che in realtà è un check della connessione di rete, dopo il quale si apre una finestra che mostra i risultati di download e upload con riscontri assolutamente verosimili, avvisando che per un corretto funzionamento si necessita di 1 mega sia in download che upload. Ma non temete per l’upload, noi con valori che al massimo raggiungevano i 0.5 mega non abbiamo avuto nessun problema di sorta. Al primo avvio si viene accolti da un veloce quanto esaustivo tutorial con i bot (che è possibile anche rigiocare se qualcosa non fosse chiaro), che mostra le novità e riepiloga i comandi di gioco: con i grilletti inferiori si mira e si spara, i tasti frontali sono adibiti alle funzioni di arrampicata, capriola, ricarica e attacco corpo a corpo, con i grilletti superiori invece si attivano il rampino e si lanciano oggetti come granate e idoli. Le frecce direzionali danno accesso al cambio arma piuttosto che alla provocazione, divertente come sempre da usare dopo aver steso un nemico (e Naughty Dog ne ha inseriti diversi tra cui il fenomeno del selfie), tramite la pressione del tasto L3 si può marchiare un nemico che diventa visibile sulla mappa, infine con il tasto del touchpad si attiva un menù con i perk da attivare al costo di dollari, soldi che riceveremo come premio per uccisioni, assist e quant’altro.

Laddove in Uncharted 3 si raccoglievano medaglie al fine di poter richiamare un’arma pesante da usare, qui ci sono dei perk veri e propri, chiamati Acquistabili, compresa l’arma pesante, che hanno un costo progressivo in denaro in base alle volte che li si utilizza. Il capitolo di queste abilità è strettamente collegato alla personalizzazione del proprio equipaggiamento che di base offre ben 6 schemi predefiniti: Assalto, Supporto, Sfondamento, Tattico, Ricognizione, Corto Raggio, ma è possibile personalizzarlo creandone fino a 8, che si possono intercambiare anche in partita in corso ad ogni KO. La creazione è molto semplice: sono disponibili 25 PE (Punti Equipaggiamento) da utilizzare in totale libertà. Ci sono quattro categorie: 1 slot per Arma lunga, 1 slot per Pistola, fino a 4 per Acquistabili a loro volta divisi in quattro tipi, Strumenti Mistici, Gadget, Armi pesanti e Partner, infine gli Incrementi. Le prime due voci non hanno bisogno di presentazioni, basta dire che ci sono in questa beta 10 armi lunghe e 7 corte, tra le quali nuovissime voci per la serie, che spaziano da quelle con fuoco automatico a semi automatico, con rinculi più o meno forti, a danni di corta media o lunga gittata, e differenti per velocità di fuoco. Non sono personalizzabili come nel terzo capitolo, non si possono dunque aggiungere ottiche o incrementi, questi ultimi sono infatti una categoria a se stante e hanno fino a tre livelli di potenziamento per rendere più efficaci gli effetti al netto di un costo maggiore di PE. Sono 12 al momento e contemplano alcuni bonus passivi di vecchia data misti a nuovi: c’è per esempio l’abilità di rianimare più velocemente, di ricevere maggiore denaro dai colpi alla testa, piuttosto che individuare gli esplosivi più velocemente o aumentare l’efficacia in combattimento da dietro un riparo, e così via.

Negli Acquistabili troviamo però le vere novità, perché al di là delle armi pesanti ovvero armi con una potenza di fuoco maggiore rispetto a quelle normali, vi sono gli Strumenti Mistici che richiamando alcune reliquie iconiche del mondo di Uncharted hanno particolari abilità molto utili, attivabili premendo L1+R1. Il Bastone di Ayar Manco emette degli impulsi che rendono visibili sulla mappa i nemici per un breve periodo; l’Ira di El Dorado fa apparire un sarcofago nel punto in cui viene lanciato dal quale escono degli spettri che danneggiano i nemici inseguendoli entro un certo raggio; la Pietra Cintamani invece permette di rianimare all’istante i compagni abbattuti nella sua area d’effetto; lo Spirito del Jinn consente per 30 secondi di muoversi velocemente; infine l’Eternità di Indra crea una bolla di stasi in cui i nemici vengono rallentati pesantemente. Tra i Gadget troviamo gli oggetti lanciabili, quindi non più solo la granata ma anche la mina di prossimità, il C4 da far esplodere a comando con la freccia digitale, il fumogeno e il kit di rianimazione utile per rianimare i compagni a distanza, ognuno con un tempo di rigenerazione per essere riusato. Partner chiude il cerchio di questa categoria, l’unica che offre la possibilità di selezionare tutte e quattro le voci, ovvero il partner cecchino, supporto, cacciatore e colosso. Durante i match si può utilizzare solo un partner per volta però, richiamarne un altro va a sostituire il precedente, e sono molto utili per svariate situazioni. Il cecchino sta fermo nella posizione di richiamo e colpisce con il suo fucile di precisione i nemici, utile specie se piazzato nei posti alti con una bella visuale sull’orizzonte; il supporto vi segue da vicino con la priorità di prestarvi soccorso non appena siete stati atterrati, più restio a rispondere al fuoco nemico; cacciatore va alla caccia dei nemici esclusivamente per stringerli in una presa da dietro e prepararli al KO; colosso è il nemico corrazzato con un grosso mitragliatore, tosto da buttare giù se si è da soli. L’innesto di questi partner oltre a garantire maggiore vivacità alle partite che rimangono 5 contro 5, aprono anche a una serie di dinamiche molto interessanti e più impegnative che in passato, e la cosa migliore che sono mosse da una IA soddisfacente che aiuta concretamente la nostra azione di gioco e quella dei compagni (oltretutto se andiamo KO loro continuano a restare sulla mappa finché in vita), sventando qualsiasi rischio di rappresentare dei semplici spaventapasseri.

SI VEDE L’INFLUENZA DI THE LAST OF US

Ci sono tante possibilità di personalizzazione sia dell’alter ego con le varie skin, cappelli e accessori da comprare, sia per quanto concerne l’equipaggiamento da creare, utile per adoperare la propria strategia, il proprio atteggiamento in battaglia e per adattarsi al meglio al design della mappa. Le mappe disponibili in questa beta sono due: Isola e Città del Madagascar, che sono rispettivamente le uniche ambientazioni mostrate fino ad ora. Il design delle mappe non è dissimile da quello che abbiamo apprezzato nelle precedenti iterazioni: la planimetria delle mappe offrono sufficienti ripari all’interno di spazi aperti e chiusi, senza dimenticare l’estensione verticale che qui gode di alcune soluzioni dinamiche che abbiamo già visto nei video dedicati alla campagna in singolo. Già con The Last of Us sottolineammo come Naughty Dog fu brava a integrare le dinamiche pensate per il gioco in una modalità multigiocatore competitiva, ebbene anche qui è stato fatto lo stesso. Drake e compagni possono usare il rampino per appendersi a determinati punti della mappa per sfruttarne lo slancio e raggiungere un punto altrimenti irraggiungibile o semplicemente una piattaforma in modo più rapido; volendo può essere usato anche come mossa evasiva o per accoppare dall’alto un nemico non appena visibile il tasto quadrato sulla sua testa; ancora, tenendo premuto L1 il tasto per il rampino, si può caricare un colpo da finalizzare a tu per tu con un avversario per stenderlo immediatamente. Altro elemento nuovo sono i percorsi in discesa su cui scivolare per raggiungere una diversa via d’accesso a una parte della mappa, vantaggiosi soprattutto quando in prossimità degli stessi la situazione è troppo ostica da affrontare configurandosi quindi anche come comode e veloci via di fuga. Un’altra cosa che lo accomuna a The Last of Us è sicuramente qualche elemento mutuato dell’interfaccia, come l’hit marker quando si colpisce in modo critico l’avversario, ma anche la dinamica di abbattimento, KO e rigenerazione della vita dei compagni. Forse a qualcuno potrà dar fastidio questo eco proveniente da The Last of Us, ma a noi è piaciuto anche perché è complementare alle nuove opzioni dell’equipaggiamento che mirano a ottenere un vero e proprio lavoro di squadra all’interno dei match, per giungere per primi ai 35 abbattimenti necessari alla vittoria. In termini di progressione invece ci sono le sfide giornaliere che permettono di acquisire reliquie, da spendere per aprire un forziere estetico che dona tre accessori casuali per i personaggi. Nessun nuova sfida comparirà fino a quando non sono state superate le precedenti. Infine la crescita del livello, qui chiamato Punti Beta, permette con l’avanzare di sbloccare nuovi oggetti di gioco tra armi, accessori e amenità varie.

Dall’inizio ad oggi sono state rilasciate delle patch che hanno aggiornato la beta alla versione 1.05.010, quella attuale nel momento in cui vi scriviamo, soprattutto per sistemare il tempo di matchmaking che inizialmente era davvero lunghissimo. Adesso i tempi di preparazione della partita sono accettabili sebbene non veloci, questo un punto debole storico della modalità multiplayer di Uncharted. La stabilità del codice invece è già pronta, le partite salvo problemi di connessione (quanto è odioso il simbolo della spina?) filano lisce come l’olio; evidenziamo poi un buon sistema di respawn, nessun muro invisibile trovato nelle nostre partite e un bilanciamento di armi e bonus molto convincente. Anche dal punto di vista grafico si apprezza la maturità del prodotto che spara a schermo texture potenti accarezzate da una bella e calda gestione dell’illuminazione, visibile soprattutto nella mappa Isola. Risoluzione ristretta però a 900p per garantire 60 fotogrammi al secondo che in multigiocatore fanno comodo e sono utili al gameplay, e si mantengono stabili con buoni risultati. Per quanto riguarda l’interazione ambientale è addensata su pochi elementi dei fondali purtroppo, alcuni dei quali possono essere usati per abbattere i nemici.

Immagine anteprima YouTube

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