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UNDICI nel MIRINO

Creato il 12 maggio 2010 da Gianclint
UNDICI nel MIRINO-7^puntata: Considerazioni Finali-

In conclusione possiamo focalizzare alcuni punti: la mancanza “di sostanza” della squadra, non coincide con "l’assenza numerica" di sostituti nei ruoli chiave; non solo dalla necessità di svecchiare la rosa, bensì dalla mancanza di “alternative pronte”, credibili, coinvolte nel progetto ed in questo sistema di calcio. Possiamo aggiungere un altro aspetto che si è di certo sottovalutato: la squadra non ha svolto la preparazione estiva "allenando" questa idea di calcio sul campo: potrebbe apparire una questione di relativa importanza, ma non è così. Ne è prova la mancanza di capacità di saper affrontare alcuni momenti di difficoltà contro squadre molto organizzate -siano state esse il Manchester Utd. o il Catania-. Deter­minati espedienti tattici studiati “contro” il sistema proposto, non hanno trovato una adeguata contromisura. Evidenziano facilmente i gol presi contro squadre che presentano il trequartista, ad esempio (Inter, Palermo, Cagliari), o il lasciar all’avversario tutte “le seconde palle” su ribattuta, lasciandosi giocare addosso...: si può prendere gol da squadre superiori alla media in attacco per tecnica o organizzazione offensiva, meno spiegabile -tatticamente-, non tentare almeno un abbozzo di quelle che sono gli accorgimenti per evitare certe situazioni.
Allo stesso modo, accettata l’idea di calcio iper-offensiva che ha reso riconoscibile la squadra, si deve riflettere che la questione del cosiddetto "equilibrio" e della "sostenibilità" dello stesso, sia rela­tiva alla composizione della rosa, di fatto non costruita, neppur minimamente, per "giocare" questo modulo in estate, né adeguatamente preparata.
Stante il concetto base di calcio che si vuole proporre, non sarà tanto importante quindi sostituire almeno tre/quattro elementi inadatti a supportare il siste­ma, quanto rinvigorire in età e freschezza il gruppo, SENZA PRESCINDERE dalla qualità, certo, ma soprattutto all’adesione che i caciatori avranno con questa idea calcio. Questo varrà indipendentemente da chi sarà il prossimo possibile allenatore ed il sistema di gioco che vorrà proporre. Se que­sto concetto dovrebbe valere per ogni squadra -ne sia esempio il Barcellona che di piccoletti è pieno-, a maggior ragione si può individuare che uno degli aspetti più importanti di questa interpretazione di 4.2.3.1. sia prorpio la qualità di come arriva la palla sulla trequarti, quel che la squadra riesce a far succedere là davanti è stato determinante più di altri aspetti in questa stagione.
Altro aspetto poco frequentato generalmente è quello dell’allenabilità: ne siano un esempio Zanetti, Stankovic, Samuel, Lucio... più che l’età, crediamo che sia importante “l’allenabilità” di giocatori ultra trentenni, come quelli citati.
Troppi degli over 30 della rosa non si possono ritenere affidabili per questo aspetto, con conseguen­ze assolutamente rilevanti, e ben più del visibile, nel preparare una gara. Questo va oltre il discorso del valore tecnico e calcistico dei singoli.
Individuato un discreto numero di comportamenti che compongono l’identità di questo “undici”, possiamo indicare in ogni reparto necessità di aggiustamenti; individuiamo però nel reparto di centro­campo le carenze maggiori: con un solo giocatore Under 30 e senza caratteristiche di impostazione; non solo, la mancanza di un’alternativa sulla trequarti, di fatto obbliga a cambiare il modulo non per necessità tattica, per caratteristiche dell’avversario, ma per l’assenza di un alternativa in fase di rifinitura -centrale... e laterale, in realtà-. Se in difesa, il rientro di Nesta può essere garanzia di una sufficiente copertura delle gare della prossi­ma stagione, si può credere che l’acquisizione di un centrale con caratteristiche superiori alla norma venga rimandato, sebbene crediamo sia il secondo aspetto che determinerà la fortuna della prossima stagione; gli esterni difensivi necessitano di un inserimento qualitativo e di forza fisica. In attacco, detto precedentemente del trequartista, il ruolo di prima punta pura pare ben coperto, sentendoci di aggiungere che Marco Borriello deve ancora far vedere tutto il pro­prio valore -e sgravarlo da certe incombenza difensive gioverebbe, se riuscirà a mantenere buona continuità per quel che riguarda la propria integrità fisica-; sugli esterni d’attacco pare pa­lese la necessità di trovare un’alternativa almeno ai titolari.
Siamo giunti alla fine di questa analisi del Milan 2009/10. Personalmente, sono soddisfatto per la quantità e la qualità dei commenti che il Milan Night ha raccolto con post così inusuali, seppur, spe­ro, interessanti. Che Mister Leonardo rimanga o meno sulla panchina del Milan 2010/2011, non era la questione della quale Undici nel Mirino intendeva occuparsi. Da osservatori ci limitiamo a dire che saremmo in ogni caso curiosissimi di vedere lo sviluppo di questa interpretazione di 4.2.3.1. l’anno venturo. In ogni caso, il suo passaggio al Milan ha lasciato una traccia: non solo per l’interpretazio­ne di un modulo che pare aver fatto “tornare di moda” -nessuno l’ha notato?-, ma per le idee certamente ricche di spunti che il Mister ha tentato di portare in seno alla squadra, all'attenzione chi “studia calcio” in genera­le, per professione o per piacere.
Un grazie particolare a Monia che ha fugato certi miei dubbi sulla pubblicazione: senza il suo appoggio 'Undici nel Mirino' sarebbe rimasta una tesina sul mio PC.

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