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Uriel’s Chasm 2: את – Dovrebbe essere un videogioco?

Da Videogiochi @ZGiochi
di Matteo "The_Unk" Lusso

Rail Slave Games non è nuova a videogiochi che più che tali andrebbero definiti come degli esperimenti. Uriel’s Chasm 2: את è proprio questo, un titolo talmente di nicchia che solo pochi giocatori riusciranno ad apprezzare. Una storia – se può essere definita tale – esoterica e ambigua, unita ad un gameplay perlopiù incomprensibile continuano a lasciare perplessi sulle reali intenzioni di questo titolo e più in generale su chi l’ha sviluppato.

Uriel's chasm 2 את logo
No gameplay, no party

È difficile recensire un titolo simile, Uriel’s Chasm 2: את estremizza il concetto di “fuori dalle righe” per preciso volere del suo ideatore. È un po’ come quelle opere d’arte moderne che non si sa se definire geniali o pura e semplice spazzatura e in questo caso ci troviamo nella stessa identica situazione. La maggioranza di chi lo acquista, magari perché ha prestato poca attenzione prima dell’acquisto, dirà: “E io ho speso 5 euro per questo?!”. Il problema – o scelta di chi l’ha sviluppato – è che la storia o accenno di trama, per essere più precisi, cerca di toccare temi esoterici, religiosi, magici e chi più ne ha più ne metta, formando un minestrone di schermate di testo fra una sessione di gameplay e l’altra. Si può capire il voler estremizzare e proporre qualcosa di allegorico e di difficile comprensione, ma in questo caso si supera il limite senza ritorno.

In tutto questo caos anche l’esperienza di gioco è stata stravolta e portata al limite del giocabile: sono presenti diversi generi, dal classico shoot ’em up ad una strana modalità in cui dobbiamo spegnere dei fuocherelli con l’acqua, ma tutti sono accomunati da un’interfaccia laterale in cui compaiono punteggio, vite rimanenti e altre informazioni totalmente incomprensibili che non permettono di capire cosa bisogna fare o a cosa servano. Il tutto, come se non bastasse, è reso ancora più impossibile da una difficoltà insana, legata soprattutto al fatto che non si comprende il da farsi e a tre sole vite che si perdono in maniera abbastanza facile. Alla fine l’unico divertimento è cercare di ottenere il punteggio più alto possibile, ma siamo ben al di sotto rispetto ad altri titoli indie nella stessa fascia di prezzo.

Per quanto riguarda gli aspetti visivi e l’audio non è tutto da buttare. Lo stile a 8-16 bit è un must per un titolo del genere però nel complesso risulta pulito e non esageratamente contorto – insomma, almeno si capisce dov’è posizionato il personaggio che controlliamo – anche se siamo veramente al limite del minimale con ben pochi orpelli visivi degni di considerazione. Almeno le tracce audio risultano salvabili e ascoltabili, nonostante siano poche e ripetute all’infinito.

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